I campi caputo, grano nostrum 2025: previsioni tra qualità e raccolti crescenti

I campi caputo, grano nostrum 2025: previsioni tra qualità e raccolti crescenti

Nel 2025 Campi Caputo e Mulino Caputo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II e il professor Mauro Mori, puntano a produzioni di grano nostrum sostenibili e di alta qualità a Frignano, Caserta.
I Campi Caputo2C Grano Nostrum I Campi Caputo2C Grano Nostrum
Il 2025 segna un anno chiave per il grano "nostrum" di Campi Caputo, grazie alla collaborazione con l’Università di Napoli Federico II per garantire produzioni abbondanti, di alta qualità e sostenibili, rinnovando tradizione e innovazione agricola. - Gaeta.it

Il 2025 si prospetta un anno decisivo per le coltivazioni di grano nostrum firmate Campi Caputo. Durante il recente Capodanno del Mugnaio a Frignano, è stato delineato un quadro chiaro: produzioni abbondanti e qualità elevata sono al centro degli obiettivi per il prossimo raccolto. Questa iniziativa vede Mulino Caputo e l’Università degli Studi di Napoli Federico II al lavoro congiunto, puntando al miglioramento della terra e delle produzioni locali.

Il capodanno del mugnaio: l’avvio della trebbiatura e il rinnovo dell’accordo di filiera

Il 25 giugno 2025, nei campi Campi Caputo a Frignano, provincia di Caserta, si è dato il via alla trebbiatura del grano della nuova annata. Questo evento è stato accompagnato dal tradizionale Capodanno del Mugnaio, momento in cui si rinnova l’accordo tra agricoltori, mulino e altri operatori della filiera. La trebbiatura non è solo un’operazione tecnica, ma un rituale che simboleggia la chiusura di un ciclo e l’inizio di una nuova stagione produttiva.

Il clima che si respirava era di festa, ma anche di grande attenzione al futuro. La collaborazione tra i vari attori della filiera si basa sull’impegno a mantenere alta la qualità del grano e a garantire un raccolto robusto e salutare. Il rinnovo dell’accordo è stato segnato da una condivisione di valori e pratiche che mirano alla sostenibilità dell’agricoltura locale, enfatizzando un rapporto equilibrato tra uomo e territorio.

Questa pratica consolidata infatti permette a tutti gli anelli della catena produttiva di lavorare in sinergia, assicurando che il grano mantenga caratteristiche benefiche per gli utilizzatori finali, dalle imprese artigiane fino ai consumatori.

Mulino caputo e l’università di napoli: ricerca e qualità nel grano nostrum

Mulino Caputo ha investito nella collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II per oltrepassare vecchi limiti nella produzione del grano. Grazie al lavoro del professor Mauro Mori, esperto in agronomia e coltivazioni erbacee, sono state condotte numerose sperimentazioni su diverse varietà di grano.

Questi studi hanno avuto un obiettivo doppio: conservare la salubrità dei terreni e garantire una resa quantitativa e qualitativa superiore. La ricerca si è concentrata sulla resistenza delle piante ai cambiamenti climatici e sulle diverse condizioni ambientali, come altitudine e tipo di suolo. Sono stati testati metodi di concimazione che combinano sostanze organiche e minerali per trovare l’equilibrio migliore in termini di crescita e salute del raccolto.

Il lavoro di Mori e del suo team ha permesso di valutare come certi trattamenti influenzino non solo la quantità del grano prodotto, ma anche la qualità della farina destinata alla panificazione e alla pizza. Da questa collaborazione è nato un percorso che promuove pratiche agricole più sostenibili, compatibili con la fertilità naturale del Sud Italia, in particolare nelle aree fertili di Caserta.

Le parole di antimo caputo sul valore della qualità e della tradizione

Antimo Caputo, Ceo di Mulino Caputo, ha espresso il forte legame emotivo con il momento della trebbiatura. Ha descritto con precisione il profumo del nuovo raccolto, che si diffonderà nei mulini napoletani e nelle cucine dei maestri pizzaioli. Per Caputo la trebbiatura rappresenta una nuova stagione che si apre sotto buoni auspici: la condivisione del lavoro con l’università e la ricerca scientifica ha aperto nuove strade verso coltivazioni più biologiche e rispettose del territorio.

Caputo ha evidenziato come i terreni del Sud offrano materie prime di alta qualità, da cui derivano sapori autentici che dai grani si trasferiscono nei prodotti finali, pane, pizze e dolci tradizionali. Ogni anno la raccolta si rinnova, portando speranze e consapevolezza, senza mai perdere di vista l’importanza delle pratiche agricole rispettose dell’ambiente.

La volontà è di mantenere viva una tradizione che parte dalla terra e arriva sulle tavole, oltre a valorizzare il lavoro degli operatori agricoli, artigiani e consumatori che compongono questa filiera.

Ambizioni e risultati della ricerca agraria sulle coltivazioni di grano

Il professor Mauro Mori ha ricordato come il progetto sulle coltivazioni di grano nostrum sia stato avviato alcuni anni fa. La ricerca si è concentrata su diversi aspetti della resistenza delle piante in relazione ai cambiamenti climatici, alle caratteristiche altimetriche e alle tipologie di suolo. Ogni dettaglio è stato studiato per identificare le varietà più adatte a garantire stabilità produttiva e qualità.

Il gruppo di ricerca ha adottato diversi concimi, legati a criteri sia organici che minerali, testando combinazioni capaci di assicurare raccolti abbondanti senza compromettere la salute del terreno. Questo approccio ha lo scopo di migliorare le condizioni per i contadini, ma anche per le aziende a valle e, infine, per chi consuma i prodotti.

Il rispetto del suolo e delle sue peculiarità è un cardine dell’attività scientifica: la sostenibilità non è solo un fine ambientale ma anche economico, capace di mantenere il valore delle coltivazioni nel tempo. Mori ha sottolineato come questo equilibrio appena trovato tra resa e qualità rappresenti un modello replicabile che guarda al futuro senza sacrificare il presente.

Change privacy settings
×