Havila Voyages ha presentato un progetto che segna una svolta nel turismo marittimo sostenibile. Una crociera di 12 giorni lungo la costa norvegese, da Bergen a Kirkenes, coprirà 9.260 km utilizzando solo biogas e batterie, senza emissioni dirette di gas serra. Questo esperimento punta a dimostrare che rotte lunghe possono essere percorse preservando l’ambiente, aprendo la strada a nuove soluzioni nei viaggi su mare.
La Rotta Bergen-Kirkenes come banco di prova per la sostenibilità
Il percorso scelto da Havila Voyages, che si snoda lungo la storica costa norvegese, rappresenta non solo un’importante attrazione turistica, ma anche un’opportunità per sviluppare e testare tecnologie verdi. La distanza di 9.260 km su un itinerario di 12 giorni richiede una gestione impeccabile dell’energia. Bergen, punto di partenza, e Kirkenes, località all’estremo nord della Norvegia, offrono un contesto naturale unico che impone una navigazione attenta all’impatto ambientale.
L’industria crocieristica ha subito negli anni crescenti critiche per l’inquinamento provocato, vista la produzione di emissioni molto superiori rispetto ad altri mezzi di trasporto. La scelta di concentrarsi su questa rotta permette a Havila Voyages di proporre una sfida concreta: spostare il turismo marittimo verso un modello rispettoso del clima, rispondendo così a un pubblico di viaggiatori sempre più attento alla sostenibilità.
L’itinerario, oltre a rappresentare un importante collegamento tra città e porti costieri, diventerà infatti un esempio per altre compagnie. Il successo di questa crociera potrebbe incentivare una revisione delle strategie di navigazione su lunghe distanze, portando a una riduzione significativa delle emissioni nell’intero settore.
Biogas e batterie: motori di una navigazione senza emissioni dirette
Il progetto di Havila si basa su una combinazione di tecnologie energetiche. Il biogas, che proviene dalla trasformazione di rifiuti organici in un combustibile rinnovabile, sarà utilizzato per riempire completamente i serbatoi delle navi coinvolte. Questo tipo di carburante non introduce nuova anidride carbonica nell’atmosfera, rendendo la sua combustione neutra per il clima.
Le batterie, già presenti a bordo delle navi di Havila, supporteranno la propulsione elettrica durante i tratti in cui è richiesto un impatto ambientale minimo, come aree protette o porti sensibili. Attualmente, le imbarcazioni riescono a navigare senza emissioni per circa quattro ore consecutive utilizzando solo energia elettrica da batteria. L’uso combinato di biogas e batterie punta a estendere questa autonomia per coprire l’intero viaggio, mantenendo il zero emissioni dirette.
Secondo l’amministratore delegato Bent Martini, lavorare con i fornitori per garantire una fornitura costante e sicura di biogas è fondamentale. Il pieno riempimento dei serbatoi con questa fonte di energia rappresenta un passaggio cruciale per portare la neutralità climatica da sperimentazione a pratica quotidiana per viaggi così lunghi.
Una nuova definizione di crociera a impatto zero
L’idea di “emissioni zero” viene spesso interpretata come un equilibrio tra output e compensazioni ambientali. In questo caso, Havila Voyages intende andare oltre. Il piano è evitare completamente l’immissione di gas serra durante la navigazione, non semplicemente compensarla con progetti esterni di assorbimento di CO₂.
Il biogas permette questa riduzione perché nasce da materiale organico già parte del ciclo naturale del carbonio. Le batterie invece immagazzinano energia elettrica pulita, da utilizzare nei momenti più delicati del percorso. Questa strategia ha il potenziale di tagliare drasticamente le emissioni prodotte dal trasporto marittimo, stabilendo un modello replicabile e applicabile anche in altri contesti.
Se la navigazione lunga 12 giorni lungo la costa norvegese riesce a mantenere l’impatto zero, si aprono nuove possibilità per una transizione reale del settore crocieristico verso pratiche più rispettose dell’ambiente. Questo progetto mostra come la tecnologia esistente possa cambiare forme e sostanza del turismo marittimo.
L’industria crocieristica sotto la lente delle emissioni
Le navi da crociera sono state oggetto di critiche a livello internazionale per l’inquinamento prodotto. L’International Council on Clean Transportation ha evidenziato che una nave da crociera emette mediamente 250 grammi di CO2 per passeggero-chilometro. Questo valore è superiore a quello dei voli a lungo raggio e di altri mezzi come treni o traghetti.
Questi dati hanno portato a una crescente pressione pubblica e normativa sul settore, costringendo compagnie come Havila Voyages a considerare soluzioni alternative. La scelta di investire in tecnologie pulite risponde sia a una questione etica che a necessità di competitività in un mercato dove i consumatori richiedono viaggi più rispettosi dell’ambiente.
Altre grosse compagnie hanno annunciato iniziative analoghe: Hurtigruten punta a navi a zero emissioni con batterie da 60 megawatt entro il 2030, mentre Viking collaborerà con Fincantieri per lanciare una nave alimentata a idrogeno già dal prossimo anno. Ciò mostra un movimento globale verso una nuova era del turismo marittimo.
Ostacoli tecnologici e politiche da definire
Secondo Bent Martini, la tecnologia per la navigazione a emissioni zero è disponibile, il nodo vero risiede nel sostegno politico e negli ingenti investimenti che servono alle compagnie. Martini ha esortato le autorità norvegesi a introdurre norme più rigorose per spingere l’intero settore marittimo a velocizzare il passaggio a soluzioni pulite.
La rotta Bergen–Kirkenes non è solo un collegamento tra due città, ma un vero laboratorio a cielo aperto. Qui si possono testare metodi e tecnologie in condizioni reali, con l’obiettivo di esportare i risultati e applicarli più ampiamente. La volontà di trasformare questo progetto in modello può influenzare politiche e strategie industriali in Norvegia e oltre.
Restano da affrontare scelte complesse legate a investimenti, infrastrutture per biogas e elettricità, e misure normative che incentivino un cambiamento effettivo, anche in caso di resistenze di parte del settore. Questo progetto rappresenta un’importante prova di come la sostenibilità possa diventare pratica concreta nel turismo marittimo.