Harvey Weinstein non testimonierà al processo di New York, udienza alle fasi finali

Harvey Weinstein non testimonierà al processo di New York, udienza alle fasi finali

Harvey Weinstein non testimonia nel processo di New York per violenza sessuale, affidando la difesa alla strategia legale mentre tre donne, tra cui Jessica Mann e Miriam Haley, lo accusano.
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Harvey Weinstein ha scelto di non testimoniare nel processo di New York per violenza sessuale, affidando la difesa alla strategia legale e lasciando la decisione finale alla giuria. - Gaeta.it

Harvey Weinstein si avvicina alla chiusura del processo a New York senza salire sul banco dei testimoni per difendersi dalle accuse di violenza sessuale. La decisione, confermata oggi dalla difesa, conferma una strategia processuale che lascia il destino dell’ex produttore hollywoodiano nelle mani della giuria. Il procedimento vede imputazioni che riguardano episodi risalenti a diversi anni fa, con tre donne che lo accusano di abusi avvenuti in contesti diversi.

La decisione di harvey weinstein di non testimoniare davanti alla giuria

Il produttore cinematografico Harvey Weinstein, noto per aver dominato Hollywood con la Miramax, non parlerà direttamente durante il processo di New York. L’avvocato Arthur Aidala ha annunciato che la difesa e la procura stanno preparando le arringhe finali, senza che il suo assistito appaia in aula per fornire la propria versione. Questa scelta, secondo il portavoce Juda Engelmayer, non deriva da mancanza di volontà, ma da un piano strategico da seguire in tribunale perché la sua testimonianza potrebbe essere controproducente.

Weinstein ha già affrontato più processi legati a violenze sessuali. Nel 2020 è stato condannato a 23 anni in un procedimento poi annullato per errori procedurali. Successivamente, a Los Angeles, ha ricevuto una condanna a 16 anni per lo stupro di una modella. Nel corso di questi casi, non ha mai preso la parola personalmente in aula. La scelta di evitare la testimonianza personale in questo processo ne conferma la linea difensiva.

Le accuse mosse da tre donne nel procedimento in corso a new york

In questo processo le accuse provengono da tre donne: Jessica Mann e Miriam Haley, entrambe già protagoniste del primo procedimento, e Kaja Sokola, che all’epoca degli episodi aveva meno di 18 anni. Le accuse riguardano violenze sessuali e abusi che risalgono a vari momenti. Ognuna delle donne ha fornito dettagli precisi sugli episodi contestati, costruendo un quadro che ha portato alla formulazione di capi d’imputazione contro Weinstein.

Le testimonianze, raccolte e depositate in aula, evidenziano una dinamica di potere dove Weinstein avrebbe sfruttato la sua posizione per agire contro il consenso delle vittime. Questi fatti rappresentano l’elemento centrale di questo procedimento penale che si concentra sul comportamento dell’ex produttore in città come New York, principale teatro degli episodi denunciati.

La linea difensiva di harvey weinstein e il contesto legale americano

L’avvocatura di Harvey Weinstein sostiene che tutti gli incontri sessuali incriminati siano avvenuti con il consenso delle donne coinvolte. Questo aspetto, se confermato dal tribunale, potrebbe escludere elementi fondamentali dell’accusa. Tuttavia, in molti casi, i processi per reati sessuali negli Stati Uniti si sviluppano proprio attorno a prove che riguardano la dinamica del consenso e i contraddittori tra vittime e difesa.

Negli Stati Uniti non esiste obbligo per gli imputati di testimoniare contro se stessi, e molti scelgono di non farlo per evitare un confronto diretto con l’accusa in aula. In casi legati a violenze sessuali, il timore di subire domande pesanti dalla parte civile spinge di frequente gli imputati a mantenere il silenzio. Questo processo non fa eccezione, e la difesa ha preferito affidare la propria strategia alle argomentazioni finali, sperando di influenzare la giuria senza far parlare direttamente Weinstein.

Il procedimento in corso è seguito con attenzione dalla stampa e dall’opinione pubblica, dato l’impatto mediatico che ha avuto figura ed eventi collegati a Weinstein. La decisione di non testimoniare rappresenta un momento chiave che segna la fase conclusiva del dibattimento penalistico.

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