La Guida Vinodabere 2026, dedicata al Pinot Nero italiano, amplia la sua offerta includendo per la prima volta spumanti, vini bianchi e rosé in cui questo vitigno costituisce almeno l’80%. La selezione coinvolge 250 etichette assaggiate, di cui 145 recensite e con 54 Standing Ovation assegnate, segnalando l’attenzione crescente verso le diverse interpretazioni del Pinot Nero in tutta la penisola.
La guida si amplia: spumanti, bianchi e rosé protagonisti oltre ai rossi classici
Quest’anno la Guida apre a nuove categorie di Pinot Nero, non più solo vini rossi ma anche spumanti, vini bianchi e rosé. Lo spumante rappresenta il segmento più ampio tra le novità. Su 31 etichette di spumanti valutate, 11 hanno ottenuto riconoscimenti. La crescita in questa categoria dimostra la versatilità di questo vitigno delicato e come le principali aree di produzione ne stiano sfruttando le potenzialità.
Il Piemonte, con la zona dell’Alta Langa, continua a dedicarsi con successo agli spumanti da Pinot Nero. Qui si ritrovano 6 etichette in guida, 3 delle quali premiate con Standing Ovation. L’Alta Langa sta confermando la sua vocazione alla produzione di bollicine di qualità. Anche la Lombardia spicca in questa categoria, con l’Oltrepò Pavese che porta in guida 15 spumanti da Pinot Nero e raggiunge 4 Standing Ovation. Questa presenza conferma il ruolo importante di questa zona nell’ambito del Pinot Nero frizzante.
Il Trentino contribuisce con 4 etichette spumanti, di cui 2 premiate con il massimo riconoscimento. Qui si conferma l’interesse storico e la qualità produttiva legata al vitigno, che continua a ricevere apprezzamenti dalla critica. Sui bianchi e rosé, invece, la novità è più contenuta numericamente. Nel settore dei bianchi si contano 3 vini recensiti, con una Standing Ovation assegnata, mentre per i rosé le bottiglie sono 6 con nessun riconoscimento massimo.
Il trionfo delle regioni alpine: Alto Adige guida la classifica con vini di eccellenza
L’Alto Adige mantiene il primato nella produzione italiana di Pinot Nero. La regione presenta 37 vini in guida, con 21 Standing Ovation, inclusi gli unici quattro vini valutati 100/100. Questa concentrazione di punteggi altissimi sottolinea come l’Alto Adige riesca a tradurre le caratteristiche climatiche e territoriali in prodotti di altissimo livello.
I quattro vini considerati perfetti sono tutti altoatesini e rappresentano l’espressione più pura e raffinata del Pinot Nero in Italia:
– Pinot Nero Riserva Lafóa 2021 della Cantina Colterenzio
– Riserva Luma 2022 della Tenuta Romen
– Riserva Matan Glen 2022 della Tenuta Pftscher
– Pinot Nero Buchholz 2023 dell’Azienda Vinicola Castelfeder
Questi risultati mostrano che il Nord-Est italiano, con altitudini e condizioni particolari, esprime un Pinot Nero in grado di competere ad altissimo livello. Anche se la concorrenza di altre zone cresce significativamente, l’Alto Adige mantiene una posizione dominante, soprattutto nell’ambito delle riserve e delle interpretazioni più strutturate del vitigno.
La mappa delle produzioni cresce, con territorio e innovazioni in competizione
Rispetto alle edizioni passate, la Toscana presenta una riduzione dei vini inseriti in guida: quest’anno solo 6 bottiglie, di cui poco più di una con Standing Ovation. Ciò indica una competizione che spinge le aziende toscane a rivedere le proprie scelte o a puntare su livelli qualitativi più alti per mantenere visibilità nel panorama.
Il Piemonte, che tradizionalmente è un protagonista, si afferma soprattutto con gli spumanti, ma resta saldo anche nelle altre tipologie. La Lombardia conferma l’Oltrepò come zona di riferimento importante per il Pinot Nero anche nella produzione frizzante.
Altre regioni italiane si affacciano con maggior frequenza nella Guida: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta vedono aumentare la loro rappresentanza. Questo indica un fenomeno di diffusione e valorizzazione del Pinot Nero che ormai si estende su tutto il territorio nazionale.
Il caso della Fattoria Mancini nelle Marche è emblematico. Questa azienda riceve numerosi riconoscimenti tra cui una Standing Ovation per un bianco e altre due per i suoi rossi. La presenza marchigiana sottolinea come territori diversi dal Nord continuino a sperimentare e a valorizzare il vitigno senza bisogno di appellativi stranieri per affermarne l’identità.
Questa guida mette in evidenza la crescente varietà e la competitività del Pinot Nero in Italia a più livello: tra stili classici e innovativi, tra zone storiche e nuove aree produttive emergenti.