La guardia costiera di Baia ha svolto un’operazione di sequestro al ristorante “Giona” a Miseno, per aver occupato senza permessi una porzione di spiaggia libera. L’intervento mira a riportare l’accesso pubblico al litorale, fermando abusi che riducono gli spazi destinati ai bagnanti. Dopo diversi controlli nella zona, le autorità insistono nel garantire il diritto di uso collettivo delle coste.
Le operazioni di sequestro al ristorante giona a miseno
Nella mattinata del 20 luglio 2025, i militari della capitaneria di porto di Baia sono intervenuti direttamente sulla spiaggia di Miseno, a Bacoli. Al ristorante “Giona” hanno rilevato la presenza di tavoli e sedie sistemati sopra la spiaggia libera, senza autorizzazioni. Questo tipo di occupazione impediva ai cittadini di accedere liberamente al tratto di arenile. Per questo motivo hanno disposto il sequestro delle strutture mobili.
Questa azione si inserisce in una serie più ampia di controlli nel litorale che comprende Baia e Bacoli, con l’intento di reprimere comportamenti che limitano l’uso pubblico delle spiagge già da settimane. La spiaggia di Miseno, frequentata specialmente durante i mesi estivi, è stata liberata da arredi abusivi che impedivano il passaggio e il pieno utilizzo da parte dei bagnanti.
Leggi anche:
L’obiettivo principale della guardia costiera resta molto chiaro: “contrastare ogni forma di occupazione abusiva sulle spiagge libere per restituire questi spazi al pubblico.” Il sequestro al ristorante “Giona” ha permesso così di recuperare un’area destinata al libero godimento, sottraendola all’uso riservato.
Contesto più ampio delle occupazioni abusive lungo il litorale
Questo intervento non è un fatto isolato. Negli ultimi giorni la guardia costiera ha sequestrato più strutture simili su altre spiagge tra Miliscola, Marina Grande e Baia. Sono stati rimossi ombrelloni, pedane in legno e lettini utilizzati senza permessi, spesso posizionati in modo da bloccare il passaggio dei bagnanti.
In particolare, le spiagge di questi territori soffrono da tempo di occupazioni irregolari che riducono notevolmente la quantità di spiaggia accessibile a tutti i cittadini. La scarsità di spiagge libere favorisce queste situazioni di abuso che vanno a discapito della collettività. Le autorità, con questi interventi, puntano a far tornare disponibili decine di metri di costa.
L’azione di contrasto alla mancanza di autorizzazioni riguarda anche la sicurezza e il rispetto delle norme vigenti. Le strutture abusive, oltre a impedire l’accesso, possono rappresentare un problema per l’ordine pubblico e il decoro della zona. La guardia costiera ha quindi rafforzato i controlli in vista della stagione estiva, periodo in cui le presenze sul litorale aumentano notevolmente.
Il piano di controlli della guardia costiera per tutelare il diritto al mare
Il sequestro al ristorante “Giona” fa parte di un piano strutturato e in corso da settimane. La capitaneria di porto di Baia monitora continuamente il litorale per individuare casi di abuso sul demanio marittimo, in particolare quelli che riguardano occupazioni senza permesso di aree pubbliche.
Questo piano di intervento ha lo scopo di garantire che i tratti di spiaggia pubblica rimangano accessibili a tutti, preservando il diritto di godere del mare e della costa. Le autorità hanno sottolineato che “le attività di controllo continueranno per tutta la stagione estiva, applicando misure che impediscano l’uso esclusivo e privato di aree di arenile destinate al pubblico.”
Le operazioni adottate prevedono il ritiro immediato di attrezzature abusive e il sequestro delle strutture che si trovano in aree libere, senza autorizzazione. La guardia costiera ricorda che le spiagge libere costituiscono una risorsa preziosa per le comunità costiere e devono rimanere fruibili senza vincoli irregolari.
Impegno per una gestione più corretta della costa
Questo impegno fa parte delle iniziative per una gestione più corretta e trasparente della costa, rispettando le normative vigenti e tutelando gli interessi della collettività nel territorio di Baia, Bacoli e zone limitrofe. Già i risultati delle ultime operazioni hanno dimostrato come sia possibile recuperare tratti di costa sottratti abusivamente, restituendoli alla libera fruizione dei cittadini.