Un incidente sul lavoro avvenuto il 5 luglio 2025 nello stabilimento Stellantis di Mirafiori ha portato sotto i riflettori le condizioni di sicurezza nelle fabbriche italiane. Un operaio di 49 anni ha perso parte del dito medio della mano destra durante la lavorazione su una pressa. L’infortunio ha scatenato reazioni forti sindacali e la decisione di avviare un’azione legale contro l’azienda, mentre si riapre il dibattito su come vengono gestite le misure di prevenzione negli impianti industriali.
Dinamiche e conseguenze dell’incidente alla postazione 110
Il ferimento si è verificato nella linea 3 alla postazione 110 nello stabilimento di corso Settembrini a Torino. L’operaio stava lavorando sulla pressa quando ha subito un trauma serio alla mano destra, che ha richiesto il trasporto immediato al CTO di Torino. L’equipe medica ha proceduto all’amputazione di parte del dito medio, una scelta necessaria per salvaguardare la funzionalità residua e limitare le complicazioni. Il livello di gravità dell’infortunio fa capire quanto possa essere pericoloso lavorare in situazioni in cui le protezioni e le procedure non sono rigorosamente rispettate.
Difficoltà dei soccorsi allo stabilimento
Nonostante l’urgenza, i soccorsi non hanno agito con la rapidità auspicabile. L’ambulanza del 118 ha incontrato difficoltà nell’accesso allo stabilimento a causa della chiusura della porta 9, prevista sul percorso più breve. I sanitari hanno dovuto deviare fino alla porta 2 in corso Tazzoli, aumentando i tempi di intervento in un frangente cruciale per la prognosi del lavoratore.
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Accuse dei sindacati sulla gestione della sicurezza in fabbrica
Le organizzazioni sindacali FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM hanno mosso critiche pesanti nei confronti della dirigenza di Stellantis. Le sigle hanno evidenziato come la postazione dove si è verificato l’incidente fosse già segnalata come pericolosa più volte, senza che l’azienda intervenisse per rimediare i rischi. Secondo i sindacati, il lavoratore sarebbe stato assegnato a un luogo di lavoro con evidenti problemi di sicurezza, malgrado le ripetute denunce sulla sua impraticabilità.
Mancanza di attenzione e responsabilità
Questa situazione viene definita come una mancanza di attenzione e di responsabilità da parte dell’azienda nella tutela dei propri dipendenti. Le sigle evidenziano inoltre come la priorità data alla produzione di EDCT abbia prevalso sulle necessarie modifiche al macchinario e alle procedure. Tale scelta avrebbe esposto i lavoratori a pericoli evitabili e avrebbe compromesso condizioni di lavoro dignitose e sicure.
Problematiche legate al soccorso e all’accessibilità nell’area industriale
Il rallentamento nell’intervento sanitario non deriva solo dalla gravità dell’infortunio, ma da problemi logistici interni allo stabilimento. La chiusura della porta 9, terminale più comodo per l’ambulanza, ha provocato un percorso più lungo e meno agevole per i soccorritori. Questo ha compromesso la tempestività degli interventi medici in un momento decisivo, quando ogni minuto poteva fare la differenza tra la conservazione completa della mano o l’amputazione.
Dubbi sulle procedure di emergenza
Il caso solleva dubbi sulle procedure di emergenza adottate da Stellantis e sui sistemi per garantire un accesso rapido ai mezzi di soccorso. Gli accessi devono rimanere sempre aperti e segnalati per evitare ritardi che possono compromettere la salute dei dipendenti feriti. Il protocollo d’intervento e la gestione degli accessi in situazioni di emergenza sono quesiti che ora dovranno essere approfonditi.
Azioni legali e rivendicazioni sull’obbligo di sicurezza in fabbrica
L’operaio ferito è assistito dall’avvocata Caterina Biafora, che ha annunciato una causa civile contro Stellantis per ottenere un risarcimento. L’avvocata accusa l’azienda di violare norme fondamentali contenute nel Testo unico sulla sicurezza del lavoro. La mancata prevenzione e la carenza di interventi correttivi sarebbero alla base dell’incidente, configurando un inadempimento contrattuale grave.
Responsabilità diretta e tutela del lavoratore
Questa iniziativa legale punta a riconoscere una responsabilità diretta dell’impresa nella tutela del lavoratore, ribadendo che l’impegno alla sicurezza non può limitarsi a dichiarazioni di principio ma deve tradursi in azioni precise e visibili sul posto di lavoro. La vicenda potrebbe aprire un filone di contenziosi simili nel mondo industriale, con particolare attenzione alle condizioni di sicurezza nelle grandi aziende.
Il contesto più ampio della sicurezza sul lavoro in italia nel 2025
Il caso di Mirafiori si inserisce in un quadro più vasto di problematiche legate alla sicurezza sul lavoro in Italia. Nel primo semestre del 2025, i dati INAIL riportano oltre 250.000 infortuni denunciati e quasi 400 morti negli ambienti produttivi. Tali numeri sottolineano l’urgenza di affrontare con maggiore rigore questi temi, in particolare nei siti industriali dove la pressione della produzione può ostacolare l’adozione di misure preventive.
Precedenti incidenti a mirafiori
Nel passato recente, lo stabilimento di Mirafiori ha già registrato diversi incidenti, denunciati dai sindacati senza che venissero spinti cambiamenti concreti. Questa ripetizione di episodi riporta al dibattito sul disallineamento tra le politiche dichiarate dalle aziende, orientate alla modernizzazione e sicurezza, e le condizioni effettive sul campo. L’attenzione resta alta anche perché Stellantis prosegue programmi di aggiornamento tecnologico che dovrebbero accompagnarsi a miglioramenti nelle pratiche di sicurezza quotidiane.
Richieste sindacali e attenzione pubblica sulla tutela dei lavoratori
L’episodio di luglio ha generato pressioni per una revisione delle condizioni di lavoro e dell’organizzazione della sicurezza in fabbrica. I sindacati invocano una verifica puntuale delle postazioni di rischio e sollecitano cambiamenti immediati per evitare altri incidenti gravi. La richiesta principale è che la sicurezza si affermi come priorità inderogabile, al pari della produttività.
Il lavoratore coinvolto, ancora in convalescenza, rappresenta un punto di riferimento per chi chiede un ambiente di lavoro più sicuro e il diritto a svolgere mansioni senza il timore di ferirsi. La situazione di Mirafiori è uno spaccato del panorama industriale italiano, dove il rispetto delle norme sulla sicurezza deve superare slogan e tradursi in protezioni reali per i dipendenti ogni giorno.