Grave episodio di vandalismo nella riserva del Borsacchio e taglio dei fondi nella regione Abruzzo

Grave episodio di vandalismo nella riserva del Borsacchio e taglio dei fondi nella regione Abruzzo

Un grave episodio di vandalismo nella riserva naturale del Borsacchio in Abruzzo evidenzia le conseguenze dei tagli al 98% dell’area protetta e del 32% dei fondi regionali per la tutela ambientale.
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Un grave episodio di vandalismo nella riserva naturale del Borsacchio evidenzia le conseguenze dei drastici tagli ai fondi e alle aree protette in Abruzzo, con richieste politiche di ripristinare risorse e garantire una gestione efficace per tutelare il patrimonio ambientale. - Gaeta.it

Un incidente recente nella riserva naturale del Borsacchio ha fatto emergere con forza problemi legati alla gestione e tutela delle aree protette in Abruzzo. La situazione si inserisce in un contesto di riduzioni di fondi pubblici e azioni politiche che influenzano direttamente la capacità di vigilanza e manutenzione di queste zone preziose dal punto di vista ambientale e culturale.

Il caso del borsacchio: l’impatto del vandalismo insieme al ridimensionamento delle aree protette

Nella riserva del Borsacchio si è verificato un grave episodio di vandalismo, una manifestazione concreta della situazione di abbandono che pervade molte aree naturali protette in Abruzzo. Questa riserva, che rappresenta un polo di biodiversità e un patrimonio ambientale significativo, soffre da tempo per scelte politiche che ne hanno ridotto drasticamente l’estensione e i mezzi di salvaguardia.

Taglio drastico dell’area protetta

Il taglio del 98% dell’area protetta nel dicembre 2023, attraverso un emendamento approvato senza un confronto pubblico, ha limitato la riserva a poche decine di ettari. Questa riduzione ha reso più vulnerabile l’area ai danni causati da azioni illecite come quelle recenti, dove la mancanza di sorveglianza ha favorito atti vandalici. Non si tratta di eventi casuali, ma di conseguenze riconducibili a decisioni politiche che hanno indebolito la capacità di protezione del territorio.

La riduzione dei fondi regionali e le conseguenze sulle attività di tutela

Il bilancio regionale 2025 ha previsto un taglio del 32% alle risorse destinate alle aree protette, compresa la riserva del Borsacchio. Questa riduzione ha colpito duramente la capacità degli enti gestori di svolgere funzioni essenziali quali la vigilanza ambientale, la manutenzione dell’area e la prevenzione degli incendi. Il calo di fondi ha compromesso la presenza di personale e strumenti necessari per garantire la sicurezza e la conservazione degli ecosistemi.

Gli enti locali e le associazioni che prima garantivano una presenza costante si sono trovati senza adeguati mezzi per continuare il loro lavoro. La vigilanza attiva, fondamentale per prevenire danni e tutelare gli habitat, è stata progressivamente ridotta. La mancanza di risorse pubbliche ha quindi trasformato le aree protette in territori esposti a rischi e pochi controlli, con conseguenze evidenti come il vandalismo recente.

Ruolo e responsabilità della regione abruzzo nella gestione delle aree protette

La legge regionale n. 38/1996 individua la regione come responsabile dell’istituzione e gestione delle aree naturali protette, in coordinamento con gli enti gestori. Tuttavia, il drastico taglio delle risorse di quest’anno ha impedito il pieno sviluppo di queste funzioni. Nonostante ciò, la regione continua a delegare gran parte del lavoro di tutela ad associazioni e gestori locali, privi di mezzi adeguati.

Conseguenze del vuoto gestionale

Ciò crea un vuoto gestionale che si traduce in un progressivo degrado delle riserve. Le associazioni, come quelle delle guide del Borsacchio, non dispongono dei fondi per mantenere i servizi essenziali di sorveglianza e manutenzione. Questo spostamento di responsabilità, senza un adeguato supporto economico, impedisce interventi efficaci e rafforza la percezione di abbandono nei confronti del patrimonio naturale.

Richieste politiche e interventi urgenti per salvaguardare le riserve naturali

Il Movimento 5 Stelle in Abruzzo ha chiesto con forza il ripristino delle risorse cancellate nel bilancio per il 2025. Ritiene che la tutela delle aree protette non possa essere trascurata o scaricata esclusivamente sulle associazioni senza fondi e strumenti idonei. La richiesta include un richiamo esplicito alla giunta regionale a prendersi le proprie responsabilità politiche e a rivedere la scelta di diminuire i finanziamenti.

Il timore espresso è che la riduzione dei fondi e la conseguente mancanza di controllo favoriscano ulteriori episodi di degrado e danneggino ecosistemi importanti per il territorio e la comunità. La gestione delle riserve deve tornare a essere una priorità con investimenti adeguati, per evitare che l’abbandono diventi la condizione stabile di questi spazi. Sul futuro delle aree protette la politica regionale dovrà dimostrare scelte chiare e misure concrete.

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