Negli ultimi giorni sono apparsi a Modena dei manifesti con messaggi filorussi che rappresentano due mani che si stringono, una con i colori della bandiera italiana e l’altra con quelli della bandiera russa. Sulla scritta si legge: “La Russia non è il nostro nemico. Mattarella non parla in nome del popolo italiano”. Questi cartelloni hanno scatenato una serie di reazioni ufficiali da parte delle autorità locali e dei principali partiti politici, generando un dibattito sulla libertà d’espressione e sul rispetto delle istituzioni.
La diffusione e il contenuto dei manifesti filorussi a modena
Sul territorio modenese sono comparsi manifesti di grandi dimensioni in cui si vede un gesto di stretta di mano tra due mani dipinte con i colori della bandiera italiana e quella russa. Il messaggio esplicito nega che la Russia sia considerata un nemico dall’Italia, mentre mette in discussione la legittimità delle dichiarazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sostenendo che non parli a nome del popolo italiano. Questi manifesti sono stati affissi in punti visibili e hanno un carattere provocatorio che ha attirato subito l’attenzione dei passanti e delle autorità comunali.
Le immagini e il testo si inseriscono in un clima di tensione politica e di dibattito sul ruolo dell’Italia rispetto al conflitto in corso in Ucraina, e sulle alleanze internazionali. Il fatto che tali affissioni contengano messaggi di delegittimazione contro il capo dello Stato ha acceso un forte contrasto istituzionale, considerato che gli slogan vanno ben oltre una semplice opinione di dissenso e si avvicinano a forme di negazionismo politico. La coincidenza con precedenti affissioni estive con contenuti affini ha fatto pensare a una strategia di comunicazione di gruppi con orientamento filo-russo attivi sul territorio modenese.
Leggi anche:
La reazione del sindaco di modena, massimo mezzetti
Il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti, ha condannato pubblicamente la comparsa di questi manifesti che, a suo avviso, rappresentano una vera e propria truffa nei confronti dell’opinione pubblica. Mezzetti ha dichiarato che le associazioni o i gruppi che hanno richiesto o consentito l’affissione di questi cartelloni devono sapere che il Comune non resterà inerte e sta valutando quali azioni intraprendere per tutelare l’onore delle istituzioni.
Il primo cittadino ha affermato che il presidente Mattarella non può essere oggetto di un negazionismo privo di fondamento, in quanto tale atteggiamento non rientra nella libera espressione del pensiero ma si configura come un attacco volto a distorcere la realtà. Ha ricordato che in passato, nello stesso Comune, sono state effettuate altre affissioni con lo stesso intento e che si sta procedendo per contrastare questi episodi con strumenti legali e amministrativi a disposizione dell’amministrazione comunale.
Il sindaco ha sottolineato l’importanza di informare la cittadinanza su ciò che sta avvenendo e sull’esistenza di campagne che mirano a manipolare l’opinione pubblica attraverso messaggi fuorvianti, almeno in ambito locale. La posizione del Comune di Modena è chiara nel difendere le istituzioni e nel respingere contenuti che possono alimentare incertezza o sfiducia verso le figure di rappresentanza nazionale.
Il pd e la minaccia di denuncia per vilipendio al presidente mattarella
Anche il partito democratico ha preso una posizione netta contro i manifesti apparsi a Modena. Stefano Vaccari, segretario del Pd locale, ha definito il contenuto delle affissioni come un grave tentativo di mistificare la realtà, e ha stigmatizzato la vicinanza esplicita dei manifesti a posizioni del regime di Vladimir Putin, ricordando come queste “quinte colonne” italiane attacchino direttamente il presidente della Repubblica.
Vaccari ha manifestato la solidarietà del partito al sindaco Mezzetti e ha preannunciato che si valuterà la possibilità di una denuncia per vilipendio contro il presidente Mattarella. Tale ipotesi nasce dalla natura offensiva delle affissioni, che secondo il Pd non rappresentano solo un’opinione politica ma una forma illegittima di oltraggio alle istituzioni.
Difesa del capo dello stato e valori democratici
La posizione del Pd mira quindi a difendere non solo l’immagine del capo dello Stato, ma anche i valori democratici e costituzionali che sostengono la stabilità del Paese. L’attacco diretto contenuto nei manifesti si configura come un caso di interesse pubblico, perché coinvolge il rispetto delle figure di riferimento della Repubblica italiana e dei suoi equilibri istituzionali. Restano da chiarire, intanto, gli autori e i moventi precisi della campagna di affissioni, su cui le forze dell’ordine e la magistratura stanno svolgendo accertamenti.
Il dibattito a Modena riflette questioni più ampie che riguardano il rapporto tra comunicazione pubblica, sovranità nazionale e influenze esterne in chiave geopolitica. Questi episodi mostrano ancora una volta come la propaganda possa esercitare pressione anche in contesti locali, alimentando sospetti e divisioni tra i cittadini.