Governo prepara emendamento per fermare lo stop alle auto euro 5 diesel nel decreto infrastrutture

Governo prepara emendamento per fermare lo stop alle auto euro 5 diesel nel decreto infrastrutture

Il governo italiano prepara un emendamento al decreto infrastrutture per sospendere il divieto di circolazione dei veicoli diesel Euro 5, tra critiche di Matteo Salvini e tensioni tra tutela ambientale ed economia.
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Il governo italiano sta preparando un emendamento per sospendere il divieto di circolazione dei veicoli diesel Euro 5 previsto dal decreto infrastrutture, suscitando un acceso dibattito tra esigenze ambientali e impatti economici. - Gaeta.it

L’esecutivo italiano sta lavorando a un intervento legislativo per modificare il decreto infrastrutture, entrato in vigore il 21 maggio 2025. L’obiettivo è bloccare il divieto di circolazione previsto per le auto con motore diesel Euro 5, una misura prevista dalla normativa ambientale europea. La questione ha sollevato un dibattito politico e industriale nel Paese.

Il decreto infrastrutture e il divieto per i veicoli euro 5 diesel

Il decreto infrastrutture, pubblicato in Gazzetta ufficiale nel maggio 2025, contiene diverse disposizioni per la mobilità e il trasporto su strada. Tra queste, figura lo stop progressivo alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5. Questa categoria di automobili, immatricolate tra il 2011 e il 2015, emette sostanze inquinanti valutate non conformi agli standard stabiliti dall’Unione europea per la tutela dell’ambiente e la qualità dell’aria.

Il blocco riguarda quindi alcune città italiane che hanno adottato piani di limitazione al traffico per contrastare l’inquinamento atmosferico. Il provvedimento trova fondamento nelle politiche ambientali europee, compreso il Green Deal lanciato dalla Commissione europea. La misura mira a ridurre le emissioni nocive e a incentivare il passaggio verso motori più puliti, anche se sta incontrando resistenze sul piano nazionale.

La posizione del ministro delle infrastrutture matteo salvini

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso una dura critica nei confronti del divieto previsto per i diesel Euro 5. In dichiarazioni pubbliche ha definito la misura una “follia” e una “fesseria economico-industriale” legata al Green Deal promosso dall’Unione europea sotto la guida di Ursula von der Leyen.

Salvini ha sottolineato che il governo italiano è al lavoro per presentare un emendamento al decreto infrastrutture che possa cancellare o sospendere il blocco dei veicoli Euro 5 diesel. La sua posizione riflette una parte della maggioranza politica che guarda con preoccupazione all’impatto che questo divieto potrebbe avere sull’automobilista medio e sulle realtà produttive legate al settore automotive.

Impatti economici e sociali del divieto euro 5 diesel

Il divieto di circolazione per i diesel Euro 5 rischia di colpire milioni di automobilisti in Italia, in particolare famiglie e lavoratori che si affidano a queste vetture di media fascia per spostamenti quotidiani. Non tutti possono sostituire il proprio veicolo con modelli più recenti o con motori elettrici o ibridi, specie in contesti economici difficili.

Sulla filiera industriale, poi, pesano i costi legati alla transizione verso mezzi più ecosostenibili. Il settore dell’usato, le officine di riparazione e le concessionarie potrebbero risentire di una riduzione della domanda causata da restrizioni così stringenti. La scelta del governo di intervenire con un emendamento si inserisce in questo quadro, con la necessità di trovare un equilibrio tra tutela ambientale e sostenibilità economica.

Il green deal europeo e le sfide ambientali italiane

Il Green Deal della Commissione von der Leyen punta a ridurre drasticamente le emissioni di gas serra nell’Unione europea entro il 2030 e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Le limitazioni alla circolazione di veicoli più inquinanti, come i diesel Euro 5, rappresentano una delle azioni concrete per raggiungere questi obiettivi.

L’Italia si trova a dover affrontare una sfida complessa, dal momento che molte città hanno livelli di inquinamento superiori ai limiti imposti dall’Ue. Divieti e restrizioni al traffico sono strumenti ampiamente utilizzati per migliorare la qualità dell’aria, molto criticata per l’impatto sulla salute pubblica. Restano però questioni aperte sul costo sociale ed economico di tali misure e sulla necessità di soluzioni più efficaci.

Le prossime mosse del governo e il dibattito pubblico

Nei prossimi giorni il governo italiano dovrà formalizzare l’emendamento al decreto infrastrutture per sospendere o modificare il divieto dei diesel Euro 5. La proposta sarà esaminata dalle commissioni parlamentari e potrà modificare una norma già in vigore da poche settimane.

Il tema resta al centro di un acceso dibattito politico e tra le organizzazioni di categoria, con posizioni differenti tra chi spinge per misure ambientali più rigide e chi invece richiede maggiori tutele per automobilisti e imprese. Le scelte del governo nei prossimi mesi saranno decisive per il futuro della mobilità in molte città italiane e per la direzione da dare alla politica ambientale nazionale.

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