Governo italiano richiama la Camera sulle gravi tensioni nella Striscia di Gaza e sull’emergenza umanitaria

Governo italiano richiama la Camera sulle gravi tensioni nella Striscia di Gaza e sull’emergenza umanitaria

Antonio Tajani informa la Camera sulla crisi nella Striscia di Gaza, chiedendo il cessate il fuoco, coordinando l’evacuazione di oltre 700 italiani e sostenendo un negoziato per una pace duratura basata su due Stati.
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Antonio Tajani ha informato la Camera sulla crisi a Gaza, condannando le violenze, chiedendo il cessate il fuoco e illustrando gli sforzi italiani per evacuare i cittadini e promuovere un negoziato di pace basato sulla soluzione dei due Stati. - Gaeta.it

La situazione nella Striscia di Gaza si è aggravata negli ultimi giorni, portando il ministro degli Esteri Antonio Tajani a informare oggi la Camera dei deputati sulla crisi in corso. Tra richieste di cessate il fuoco e iniziative di evacuazione, l’Italia cerca di intervenire sul terreno per tutelare cittadini e promuovere un percorso di pace credibile, evitando che la conflittualità degeneri ulteriormente.

La condanna del conflitto e la richiesta di cessate il fuoco

In apertura della sua informativa a Montecitorio, Antonio Tajani ha chiesto all’aula un minuto di silenzio per le vittime del conflitto tra Israele e Hamas. Il ministro ha espresso una condanna netta rispetto alle violenze che si stanno susseguendo nella Striscia di Gaza, definendo drammatiche e inaccettabili le modalità della reazione israeliana agli attacchi terroristici. Ha rilevato come il peso delle vittime innocenti colpisca valori profondi e generi indignazione nelle coscienze collettive.

Appello per la sospensione dei bombardamenti

Tajani ha puntualizzato che la risposta dello Stato israeliano, pur legittima, ha assunto forme che rischiano di alimentare una situazione ancora più grave. Ha lanciato un appello per una sospensione immediata dei bombardamenti, sottolineando la necessità che riprenda senza ritardi l’assistenza umanitaria alla popolazione colpita. Per il ministro il rispetto del diritto internazionale umanitario non può essere compromesso in alcun modo durante il conflitto. La posizione italiana punta a contenere la crisi evitando ulteriori strappi.

Gli sforzi per l’evacuazione dei cittadini italiani e delle loro famiglie

Il ministro ha fornito dettagli sulle operazioni messe in campo per mettere in sicurezza gli italiani presenti nella Striscia di Gaza e i loro parenti. Finora oltre 700 persone, tra cittadini italiani, italo-palestinesi e residenti con permesso di soggiorno, hanno lasciato la zona sotto minaccia. Proprio nelle ore dell’informativa una nuova evacuazione coinvolge 31 palestinesi legati a cittadini italiani o persone con permessi regolari.

Collaborazione internazionale per l’evacuazione

Per attuare l’evacuazione l’Italia ha stretto una collaborazione intensiva con la Croce Rossa e le sedi diplomatiche. Tajani ha evidenziato la partecipazione dell’Ambasciata italiana in Egitto, dell’Unità di Crisi e degli operatori impegnati in “Food for Gaza”. L’azione si avvale anche del sostegno di funzionari del ministero degli Esteri, della Difesa e della Presidenza del Consiglio. Il lavoro combinato ha consentito un’azione puntuale, paziente e priva di riserve per affrontare situazioni delicate in condizioni difficili.

Il ruolo del negoziato e il rifiuto delle espulsioni dalla Striscia

Nel corso dell’informativa Antonio Tajani ha sottolineato come il ritorno al cessate il fuoco rappresenti un passaggio non rinunciabile. Ha ricordato il supporto italiano ripetuto in sedi internazionali, a partire dalle Nazioni Unite fino alle riunioni del G7, dove si è espresso in favore della mediazione americana e dei paesi arabi. Per il ministro, “una via d’uscita dalla crisi deve passare per un negoziato ampio e inclusivo.”

Ha ribadito con fermezza che nessuna soluzione potrà mai contemplare l’allontanamento forzato dei palestinesi da Gaza. La prospettiva dell’espulsione viene definita una linea rossa invalicabile. Tajani ha indicato il rafforzamento delle forze di sicurezza palestinesi come un punto cruciale per qualsiasi futuro assetto regionale, collegato alla dismissione di Hamas e alla nascita di uno Stato palestinese riconosciuto e stabile.

Dalla riconciliazione allo sviluppo di un futuro stato: la visione italiana per la pace

Antonio Tajani ha spiegato che l’Italia sostiene un percorso paziente e concreto, lontano da soluzioni simboliche o slogan. “Solo attraverso un processo negoziale vero potrà emergere un riconoscimento reale della Palestina e si potrà evitare che le decisioni restino gesti privi di qualsiasi conseguenza concreta.” L’obiettivo resta la convivenza basata sulla formula “due popoli, due Stati”, modello ritenuto l’unico capace di garantire dignità e diritti ad entrambe le comunità.

Ha inoltre confermato che Roma appoggia il piano arabo guidato dall’Egitto, concepito per la ripresa economica e la ricostruzione della Striscia. Questo progetto si pone come alternativa a qualsiasi ipotesi di sgombero forzato, ribadendo che ogni tentativo di spostamento forzato dei palestinesi risulta incompatibile con gli intenti di stabilità e rilancio dell’area.

L’intervento di Tajani traccia una linea precisa sull’azione italiana in un momento segnato da tensioni gravi, orientando la politica estera verso il sostegno umanitario e diplomatico in un contesto segnato da molte incognite.

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