Le recenti simulazioni condotte con i dati raccolti dai telescopi spaziali Hubble e Gaia hanno fornito nuovi elementi sul destino della via lattea e di andromeda. Queste due galassie, protagoniste della nostra zona galattica, si stanno muovendo l’una verso l’altra, ma le previsioni sul loro futuro scontro sono state aggiornate. Ora sappiamo che un incontro ravvicinato è possibile, ma una collisione imminente è meno probabile rispetto a quanto si pensava fino a pochi anni fa.
Uso dei dati di hubble e gaia per simulare il futuro delle galassie
Gli studiosi coinvolti, provenienti dalle università di helsinki, durham e tolosa, hanno combinato i dati più precisi degli strumenti hubble, gestito dalla nasa, e gaia, operato dall’agenzia spaziale europea. Questi dati governano millimetricamente la posizione, il movimento e la velocità di via lattea e andromeda, fondamentali per ricostruire le dinamiche a lungo termine dei due corpi celesti.
Attualmente, tra la via lattea e andromeda ci sono circa un milione di anni luce di distanza. Le simulazioni hanno evidenziato che quando la distanza si riduce a circa 500.000 anni luce, la materia oscura presente attorno alle galassie genera un’attrito che spinge sempre più vicine le due strutture. Se questo intervallo diventa inferiore a 100.000 anni luce, la probabilità di una collisione aumenta in misura significativa. L’identificazione di queste soglie deriva da circa 100.000 scenari simulati, che si basano sulla più aggiornata astronomia osservativa. È proprio l’utilizzo incrociato di dati hubble e gaia che ha permesso di elevare il dettaglio delle previsioni.
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Probabilità riviste della collisione tra via lattea e andromeda
L’elemento più rilevante emerge proprio dalla valutazione della probabilità di scontro. Contrariamente alle teorie precedenti, che ipotizzavano una collisione quasi certa entro cinque miliardi di anni, i nuovi calcoli mostrano solo il 2% di possibilità che ciò accada in questo arco temporale.
Attraverso le simulazioni, però, si scopre che circa la metà degli scenari descrivono almeno un primo incontro ravvicinato tra via lattea e andromeda. Dopo questo passaggio, spesso le due galassie perderebbero abbastanza energia orbitale da portare a una fusione, ma questo avverrebbe tra otto e dieci miliardi di anni, e non entro il limite di cinque miliardi come ipotizzato in passato. Interessante notare che, in quel periodo, il sole, nostra stella, avrà già completato il suo ciclo vitale principale.
Cosa accadrà alle galassie se il contatto diretto non avverrà
Nei casi invece in cui vi è un incontro, ma troppo distante per determinare una fusione rapida, la via lattea e andromeda continueranno a evolversi separatamente per tempi molto lunghi. Questa evoluzione, in alcuni scenari, vedrebbe le due grandi galassie mantenere le loro strutture, senza subire alterazioni immediate.
I ricercatori sottolineano però che la complessità delle variabili coinvolte rende molto difficile definire con precisione il destino finale delle galassie. Till Sawala, autore principale dello studio presso l’università di helsinki, ha chiarito che “non si tratta di un errore nelle precedenti stime, ma di un miglioramento delle simulazioni grazie ai dati più dettagliati disponibili, che permettono di includere molte più variabili nelle proiezioni.”
Le prossime osservazioni astronomiche, insieme a nuovi modelli computazionali, aiuteranno a chiarire il quadro e a definire meglio il viaggio futuro della via lattea e di andromeda nel cosmo. Nel frattempo, questa ricerca aggiorna il racconto scientifico sull’evoluzione delle nostre vicine galassie.