Il nuovo rapporto Censis-Camst mette a fuoco quanto gli italiani desiderino avere più tempo da dedicare a sé stessi e alle relazioni, soprattutto attraverso occasioni legate al cibo. In un Paese dove i ritmi quotidiani appaiono sempre più serrati e dominati dalla digitalizzazione, il valore del pasto condiviso emerge come un punto fermo. La ricerca è stata presentata a Bologna durante l’evento “Il tempo sottile”, in concomitanza con gli 80 anni del gruppo Camst.
La fatica degli italiani tra ritmi serrati e ansia da tempo
La ricerca disegna un quadro chiaro di un’Italia che si sente sopraffatta dai ritmi rapidi imposti dalla vita moderna e dalla tecnologia. Il 62,2% degli intervistati afferma di non riuscire a portare a termine i compiti quotidiani, mentre l’83,7% confessa di provare ansia per la carenza di tempo. Questi dati indicano una pressione crescente che grava sulla gestione delle attività giornaliere, magari frammentate e interrotte dall’uso continuo di dispositivi digitali. Questo scenario si traduce spesso in una percezione di fretta, di un tempo che scappa via senza lasciare spazio al riposo o alla riflessione.
Abitudini alimentari e riduzione del tempo
Le abitudini alimentari risentono direttamente di questa situazione. Il tempo dedicato ai pasti si è ridotto drasticamente, con una media di soli 28 minuti per il pranzo e 32 per la cena, mentre la pausa pranzo si riduce a 24 minuti. Questo significa meno opportunità per godere del pasto come momento di tregua e socializzazione. Nonostante questo, emerge chiaramente che il cibo mantiene un ruolo centrale nella vita degli italiani, che riconoscono il valore sociale e culturale del momento del pasto.
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Il pasto come occasione di condivisione e rallentamento
Quasi il 95,3% degli italiani sottolinea l’importanza di condividere il momento del pasto con altre persone. Questo dato evidenzia la dimensione relazionale del cibo, che va oltre la semplice nutrizione. Mangiare con calma, cucinare insieme o semplicemente sedersi a tavola con amici e parenti diventano gesti carichi di significato. Per molti si tratta di un modo per fermare il tempo e creare legami, esperienze sempre più rare nella vita frenetica odierna.
Il desiderio di rallentare emerge in maniera significativa anche nelle abitudini quotidiane: il 70,2% degli intervistati vorrebbe accorciare il passo della routine, decidendo di fermarsi di più nella frenesia del giorno. Il 69,3% vorrebbe dedicare più tempo alla cucina, mentre il 69,2% punterebbe a fare la spesa in maniera più attenta e consapevole, un’attività che oggi sembra spesso relegata alla rapidità e alla comodità. Questi aspetti mostrano una ricerca concreta di momenti di lentezza attraverso pratiche semplici e familiari, dove il cibo diventa protagonista di una pausa preziosa.
Il ruolo della mensa aziendale nel benessere quotidiano
Le mense aziendali conservano un ruolo importante per molti lavoratori. La maggioranza, 9 persone su 10, considera lo spazio dedicato al pasto sul luogo di lavoro come un’occasione per ricaricare le energie e migliorare la concentrazione. Questa funzione rende la mensa più di un semplice luogo per mangiare: diventa un punto di incontro, di scambio e anche di serenità, capace di contribuire alla qualità delle giornate lavorative e quindi alla produttività.
Investimenti e attenzione verso il benessere
Molte aziende riconoscono questa importanza e investono, in modo più o meno strutturato, per offrire ai dipendenti momenti di pausa adeguati. L’attenzione verso il benessere passa anche da queste scelte, che possono incidere sul clima aziendale e sul modo in cui si affrontano le ore successive al pasto. Il rapporto conferma che il pasto sul luogo di lavoro mantiene una funzione sociale e permette di ritagliarsi un tempo personale, diverso da quello legato alle mansioni professionali.
Il cibo tra cultura, identità e tempo di qualità
Francesco Malaguti, presidente di Camst, ha spiegato come il cibo rappresenti molto più della semplice nutrizione. Porta con sé storie, radici culturali e relazioni che contribuiscono a definire chi siamo. Per Camst offrire tempo di qualità significa costruire un valore concreto per le persone. Slentare il passo, riflettere sul cibo e viverlo in modo più pieno aiuta a ristabilire un contatto autentico con i momenti di ogni giorno.
Massimiliano Valerii, direttore Censis, ha sottolineato che gli italiani cercano spazi di lentezza all’interno di una quotidianità sempre più dominata da stimoli digitali e da un flusso continuo di attività. Questo desiderio si traduce nella ricerca di momenti conviviali, dove il tempo sembra dilatarsi e restituire una dimensione di serenità nelle relazioni.
L’indagine Censis-Camst offre così uno spaccato preciso sulle tensioni contemporanee tra la velocità imposta dai nuovi modi di vivere e l’esigenza di fermarsi per ricostruire legami attraverso act semplici come un pasto condiviso. In un’Italia che non smette di correre, il tempo dedicato a sé, agli altri e al cibo resta una priorità sentita e concreta.