Un caso allarmante di presunti abusi avvenuti a bordo di una nave mercantile ha attirato l’attenzione della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Un giovane di vent’anni, originario di Mondragone, si è trovato coinvolto in una drammatica esperienza di violenza mentre era in servizio, riportando gravi lesioni. La decisione del gip di disporre un supplemento di indagini offre un’ulteriore opportunità per fare luce su questa inquietante situazione.
La drammatica vicenda del giovane macchinista
Un intervento d’emergenza
Lo scorso marzo, un giovane macchinista è stato prelevato dalla sua nave mercantile in condizioni estremamente critiche. Il ventenne, in stato confusionale e con un grave trauma da schiacciamento alle gambe, è stato soccorso da un’eliambulanza e trasportato in Italia. La sua condizione di salute è stata subito valutata dai sanitari, che hanno diagnosticato lesioni severe a entrambi gli arti inferiori. Queste ferite sono state, secondo la denuncia dei familiari, conseguenza di un trattamento violento subito in mare.
Le accuse di violenza e isolamento
Secondo quanto riportato nella denuncia presentata dalla famiglia, il giovane sarebbe stato soggetto a violenze all’interno dell’imbarcazione, in particolare nella cosiddetta “cabina di isolamento”. Qui, il ventenne sarebbe stato legato a un letto con cavi utilizzati comunemente per il trasporto di automobili. Questa pratica crudeltà , peraltro, avrebbe messo a rischio la sua stessa funzionalità degli arti, generando condizioni mediche gravissime come la sindrome compartimentale. È un racconto scioccante che, se confermato, potrebbe aprire a scenari legali complessi e inquietanti.
L’intervento della procura e la reazione della famiglia
Indagini e archiviazione
Inizialmente, la Procura ha avviato un’inchiesta contro ignoti, formulando accuse di sequestro di persona e lesioni aggravate. Tuttavia, dopo un certo periodo, è stata avanzata la richiesta di archiviazione del procedimento. Questo sviluppo ha sollevato preoccupazioni tra i familiari della presunta vittima, spingendoli a combattere per la giustizia del loro congiunto.
L’opposizione dell’avvocato e la decisione del gip
L’avvocato Sergio Pisani, che rappresenta la famiglia, ha presentato un’opposizione all’archiviazione, sostenendo che le circostanze meriterebbero una valutazione più approfondita. Il gip Alessandra Grammatica ha accolto questa richiesta, ordinando sei mesi di indagini supplementari per accertare l’entità dei fatti e il coinvolgimento eventuale di altri soggetti. La determinazione della famiglia e del legale potrebbe così rappresentare un passo decisivo nel processo giudiziario.
Il futuro della vicenda: consulenti e nuove indagini
La richiesta di perizie specialistiche
Nel contesto delle nuove indagini, l’avvocato ha sollecitato la nomina di un consulente per analizzare in dettaglio le cause dei traumi subiti dal giovane. Tale perizia avrà il compito di valutare se le lesioni possano essere riconducibili a reati di lesioni personali colpose, nonché di abuso dei mezzi di correzione o disciplina. È un passaggio cruciale per capire se vi siano responsabilità penali e, in tal caso, quale natura esse possano avere.
L’importanza della veritÃ
La storia di questo giovane rappresenta non solo un caso di violenza personale, ma un fenomeno più ampio che molte volte viene trascurato, ovvero gli abusi che possono avvenire nel mondo del lavoro marittimo. La comunità di Mondragone e le istituzioni sono in attesa di un chiarimento che potrebbe gettare luce su una questione tanto delicata quanto rilevante. La ricerca della verità continua e l’auspicio è che la giustizia possa presto essere fatta.