Giubileo dei motori: sedici auto storiche sfilano in piazza San Pietro tra fede e meccanica

Giubileo dei motori: sedici auto storiche sfilano in piazza San Pietro tra fede e meccanica

Sedici auto d’epoca provenienti dai principali musei italiani hanno sfilato intorno al Vaticano durante il Giubileo dei motori, unendo storia automobilistica, tradizione religiosa e sostenibilità ambientale con Asi Net Zero Classic.
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Il Giubileo dei motori ha portato a Roma una sfilata di sedici auto d’epoca provenienti dai principali musei italiani, celebrando un secolo di storia automobilistica legata ai giubilei, unendo tradizione, cultura e sostenibilità ambientale. - Gaeta.it

Un gruppo di auto d’epoca è passato per le strade intorno al Vaticano in occasione del Giubileo dei motori. La manifestazione ha raccolto sedici vetture provenienti dai musei più noti d’Italia che raccontano un secolo di storia automobilistica legata agli anni giubilari. La sfilata ha portato queste auto nel cuore di Roma, tra i pellegrini radunati in piazza San Pietro.

Il percorso della sfilata e le auto protagoniste

Le sedici auto storiche, appartenenti all’Automotoclub storico Italiano , hanno seguito un tragitto dal Gianicolo arrivando fino a piazza San Pietro. Nei musei di provenienza, come il Mauto di Torino, il Museo Nicolis di Verona, la Fondazione Nicola Bulgari di Roma e il Museo Alfa Romeo Fratelli Cozzi di Legnano, queste vetture vengono conservate e valorizzate. La sfilata ha messo insieme modelli che coprono l’arco temporale tra il 1900 e il 2000, abbracciando così le sette celebrazioni giubilari del secolo scorso: 1900, 1925, 1933, 1950, 1975, 1983 e 2000. Ogni auto rappresenta un pezzo di storia del passaggio dei pellegrini e degli spostamenti motoristici legati alla tradizione dei giubilei.

Alcune vetture di rilievo

Tra le vetture più note spiccano la Fiat 12/16 HP del 1902 e la Lancia Beta SGV del 1911, modelli d’inizio secolo che mostrano l’evoluzione tecnica dell’automobile. C’erano poi la Cadillac 75 del 1938, legata in modo particolare al Vaticano, perché usata da Papa Pio XI. Un’altra vettura di pregio è l’Alfa Romeo 6C Pininfarina del 1948 appartenuta a Papa Paolo VI, un modello che unisce design e storia ecclesiastica. Erano presenti anche la Cisitalia 303 DF del 1950 e la Jaguar XK 140 OTS del 1955, amate tra gli appassionati per il loro stile e le prestazioni. In testa alla carovana, la Fiat 1500 del 1966, usata dalla Rai per le radiocronache del Giro d’Italia in quegli anni, ha aperto la sfilata con un richiamo alla storia dello sport e della comunicazione.

L’impegno verso la sostenibilità con asi net zero classic

La manifestazione si è svolta con un occhio alla sostenibilità ambientale, scegliendo motori alimentati a bio-benzina di seconda generazione. L’evento fa parte del programma Asi Net Zero Classic, che punta a compensare le emissioni di carbonio generate dagli spostamenti in modo trasparente e verificabile. Grazie a questa iniziativa, oltre alla celebrazione della storia e della cultura motoristica, si dà spazio anche alla responsabilità ambientale delle auto storiche in circolazione.

Alberto Scuro, presidente dell’Asi, ha evidenziato il valore del Giubileo dei motori come momento per onorare non solo le vetture ma anche le persone che le hanno guidate e le preservano oggi. Secondo lui, queste macchine sono colonne portanti di diverse epoche di mobilità. Diventano un ponte tra culture e storie individuali, simboli della voglia umana di mettersi in viaggio per fede, conoscenza o semplice scoperta. La presenza delle auto in piazza San Pietro, tra la folla di pellegrini, ha unito questi aspetti in un’unica manifestazione, capace di raccontare due secoli di passione e spostamenti in territori sacri e urbani.

Il significato culturale e storico delle auto nel giubileo

Ogni auto esposta rappresenta un pezzo di cronaca legato a epoche molto diverse, offrendo un racconto visivo del passato. Dai mezzi dei primi del novecento, ancora con forme spartane e motori poco potenti, fino alle auto di fine secolo, tecnologiche e raffinate, il pubblico ha potuto osservare come le motivazioni di viaggio siano rimaste sempre legate a fattori umani primari. La scelta di integrare modelli usati da papi e istituzioni religiose rafforza il legame tra la meccanica e il mondo del sacro. Queste vetture, conservate e curate dai musei, testimoniano una linea continua di mobilità, fatta di pellegrinaggi, cerimonie e spostamenti culturali.

Il passaggio delle auto ha animato piazza San Pietro in un modo inusuale, legando la tradizione automobilistica allo scenario di fede simbolo di Roma e del mondo cattolico. La manifestazione ha offerto così a cittadini e visitatori la possibilità di vedere da vicino oggetti storici che normalmente restano dietro vetri o cancelli, portando nuove emozioni e consapevolezza storica.

Un’occasione che, nel 2025, richiama l’attenzione sul valore di conservare anche la memoria materiale legata alla tecnologia e alla mobilità, parte integrante del vissuto collettivo e della cultura nazionale.

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