Al supermercato lidl di via sant’ulderico, a ivrea, si registra una serie di episodi di microcriminalità che da mesi crea disagio tra dipendenti e clienti. Gruppi di giovani, prevalentemente di origine nordafricana e provenienti da torino, arrivano in treno senza biglietto e si muovono in branco tra gli scaffali. Le forze dell’ordine e le istituzioni locali sono al lavoro per fronteggiare una situazione che rischia di degenerare.
Episodi ripetuti di furti e intimidazioni dentro il supermercato lidl
Le presenze al lidl di giovani nordafricani senza biglietto sono diventate fonte di problemi frequenti. Si muovono in gruppo e compiono furti e taccheggi spesso accompagnati da atteggiamenti minacciosi verso il personale. Non è raro che impieghino perfino armi giocattolo nascoste nei pantaloni per spaventare chi cerca di contrastarli. Le minacce verbali alle commesse sono ormai quotidiane, rendendo difficile il lavoro e creando un clima di paura diffusa.
Questi episodi di microcriminalità sono andati aumentando nel tempo senza che il problema venisse risolto. I dipendenti convinti di non poter più gestire la situazione hanno quindi segnalato più volte la situazione alle istituzioni e alle organizzazioni sindacali. Il supermercato sembra essersi trasformato in una sorta di “far west”, dove regna l’anarchia e la sicurezza viene meno.
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L’incontro in municipio ad ivrea per discutere di sicurezza e misure urgenti
Il 15 maggio 2025, nella sala dorata del municipio di ivrea, si è svolto un incontro a porte chiuse tra le autorità locali e i rappresentanti di lidl per affrontare il problema. Hanno partecipato il sindaco matteo chiantore, l’assessora al commercio gabriella colosso, e per lidl la direttrice regionale veronica garbelli insieme al capo area vendite daniele salto.
Le posizioni convergono sulla necessità di garantire sicurezza sia per i lavoratori sia per i clienti del supermercato. L’attenzione è rivolta soprattutto alle ore pomeridiane, considerate le più critiche per la presenza dei gruppi problematici. Sono state concordate misure immediate, come l’aumento dei turni delle guardie giurate da uno a due, nelle fasce orarie di maggiore affluenza.
L’assessora colosso ha sottolineato come la semplice presenza di un assistente alla clientela non possa bastare a tenere lontana la microcriminalità. Serve invece una vigilanza efficace e ben visibile, anche esternamente al punto vendita, per arginare i problemi.
Pressione sindacale e richieste di interventi più severi per tutelare i lavoratori
A premere di più per una svolta sono stati i sindacati, in particolare filcams cgil e uiltucs, che da settimane denunciano le condizioni di insicurezza. Hanno inviato lettere, diffide e comunicati pubblici per chiedere misure di protezione più rigide. Tra i punti richiesti spiccano la sorveglianza armata permanente, la presenza di personale maschile alle casse durante i momenti più critici, e la formazione dedicata contro le aggressioni.
La filcams cgil ha inviato anche una diffida ufficiale indirizzata a lidl italia, al sindaco e alla polizia municipale, sostenendo che l’azienda non rispetterebbe le norme sulla sicurezza sul lavoro. Tali azioni sono state uno stimolo fondamentale per portare l’emergenza all’attenzione delle istituzioni in modo concreto.
Durante il confronto in municipio, lidl ha annunciato l’intenzione di sporgere un esposto formale nei prossimi giorni. Una denuncia ufficiale per attestare la gravità della situazione, tutelare i dipendenti e richiamare l’intervento deciso delle autorità.
Attività di controllo e zona rossa: i tentativi istituzionali per frenare la microcriminalità
Dal prefetto donato cafagna è stata istituita una “zona rossa” nell’area attorno alla stazione ferroviaria di ivrea, fino al 31 luglio 2025. In questa zona sono presenti diverse forze dell’ordine — polizia di stato, carabinieri, polizia locale, polfer e guardia di finanza — che pattugliano a rotazione il territorio. Nei primi due mesi di attività hanno controllato circa 2550 persone e hanno emesso 112 ordini di allontanamento, per reati come droga, aggressioni, furti e danneggiamenti.
Nonostante questi risultati la criticità non si è risolta, bensì si è spostata. I gruppi segnalati sembrano aver evitato l’area presidiata, spostando l’attenzione su altri luoghi, in particolare verso il supermercato lidl. Il problema della microcriminalità si ripropone quindi in una zona più difficile da controllare, dove il presidio è meno stringente.
La situazione nel contesto più ampio di insicurezza urbana nel canavese
La situazione di ivrea non è isolata. Simili episodi riguardano anche altri supermercati e negozi nelle vicinanze. Al pam di rivarolo canavese, a pochi chilometri da ivrea, sindacati hanno emesso diffide simili per furti, aggressioni e problemi di ordine pubblico.
Il fenomeno interessa un contesto urbano dove la microcriminalità aumenta, creando disagio alla popolazione e ai lavoratori. La crisi sociale locale, i flussi migratori e i vuoti di controllo contribuiscono a innescare dinamiche difficili da contenere. Locali pubblici e punti vendita subiscono gli effetti diretti di questi episodi, con ripercussioni economiche e di sicurezza.
I residenti e le istituzioni sono chiamati a progettare interventi articolati, che coinvolgano forze dell’ordine, aziende, sindacati e amministrazioni per arginare queste tensioni e tutelare chi vive e lavora nella zona.