La manifestazione dei giovani della Lega a Pontida, il 6 giugno 2025, ha anticipato il raduno ufficiale del partito previsto per il giorno seguente. I giovani hanno esibito scritte e intonato cori forti, sia contro il leader di Azione Carlo Calenda, sia su tematiche di identità culturale e immigrazione. L’evento si è svolto sul pratone di Pontida, simbolo storico per il movimento leghista.
cori contro carlo calenda e contestazioni a san benedetto del tronto
All’arrivo sul pratone di Pontida, i giovani leghisti hanno alzato la voce contro Carlo Calenda, leader di Azione presente a una festa giovanile organizzata da Forza Italia a San Benedetto del Tronto. Uno dei ragazzi ha preso il megafono per ammonire Calenda e i partecipanti all’evento marchigiano, definendoli “quattro sfigati incamiciati in spiaggia” e sostenendo che devono scegliere se stare “con noi o contro di noi”. Il gruppo ha poi scandito ad alta voce un coro offensivo verso Calenda, scandito per più volte.
Questa manifestazione di dissenso ha sottolineato la tensione tra i movimentii politici di area centrodestra e centristi, criticando apertamente la partecipazione di Calenda alla festa della gioventù di Forza Italia. L’accusa implicita riguarda una presunta contrapposizione tra le posizioni politiche dei giovani leghisti e quelle dell’oppositore centrista. Il riferimento specifico a San Benedetto del Tronto evidenzia la vicinanza territoriale e politica degli eventi in corso.
immagini e slogan sull’identità leghista e opposizione all’immigrazione a pontida
Oltre ai cori contro Calenda, i giovani leghisti hanno mostrato striscioni e slogan legati all’identità politica da loro rivendicata, focalizzati in particolare sull’opposizione all’immigrazione. Su una grande bandiera si leggeva: “Lega anti maranza, la remigrazione avanza”, accompagnata dal grido “L’Europa è cristiana non è musulmana”. L’espressione “remigrazione” sta a indicare la volontà di invertire flussi migratori, mentre “maranza” è un termine dialettale .
Un altro cartello esposto riportava la scritta “+ spiedo, – kebab”, un confronto tra cibi tipici tradizionali e simboli gastronomici stranieri, che rimanda alla difesa di identità locale e nazionale. Queste immagini rivelano un messaggio chiaro di critica verso l’immigrazione e la valorizzazione di radici culturali ritenute minacciate.
Oltre a ciò, è stato esposto uno striscione dedicato a Charlie Kirk, attivista conservatore statunitense, con la scritta: “Il vostro silenzio uccide due volte” e l’hashtag “Charlie vive con noi”. Ciò segnala un legame a temi conservatori internazionali e a una retorica di denuncia verso chi non condanna determinati eventi o comportamenti di chi sostiene posizioni simili a quelle di Kirk.
richiami regionali e ironia su esponenti politici nel clima di pontida
Durante la manifestazione, sono stati urlati nomi di regioni italiane come Veneto e Lombardia a cui veniva aggiunto l’aggettivo “libero”. Questo ha rimarcato l’accento su un ideale di autonomia e identità regionale forte, tema ricorrente nell’ambito leghista. Il richiamo alle regioni si inserisce in un contesto politico che vede il partito puntare a forme di maggiore autonomia territoriale e valorizzazione delle tradizioni locali.
In chiave ironica, è stato citato Roberto Vannacci, noto personaggio noto per posizioni forti e talvolta controverse. I giovani lo hanno definito “moderato, noi no”, un modo per evidenziare la propria identità più dura e meno disposta a compromessi rispetto ad alcuni esponenti interni o legati all’area.
Questi elementi mostrano un miscuglio di strategie comunicative nell’ambito del raduno: da un lato aspetti di difesa culturale e territoriale, dall’altro un posizionamento netto contro personalità non allineate nel panorama politico del centrodestra.
L’evento a Pontida di quest’anno ha confermato ruoli di protagonismo politico giovanile all’interno della Lega, con messaggi chiari su temi sensibili quali immigrazione e identità. Il clima resta acceso e concentrato su scelte nette in vista delle sfide politiche nazionali.