Due ragazzi, un italiano di 21 anni e un ivoriano di 20, sono finiti nei guai per una serie di rapine compiute sui treni della linea Milano-Lecco. La polizia li ha bloccati grazie a indizi raccolti durante un’inchiesta duranta mesi, culminata con un arresto in carcere e un provvedimento ai domiciliari.
La scoperta delle prove e la svolta nelle indagini
La polizia di Monza ha recuperato prove decisive grazie a foto pubblicate dai due giovani sui social network. I ragazzi avevano infatti mostrato con orgoglio, davanti a una vetrina di un compro oro di Monza, gli oggetti rubati pochi giorni prima dai passeggeri sui convogli di sera. Questo comportamento ha attirato l’attenzione degli investigatori, che hanno approfondito i profili social come parte dell’indagine.
Dettagli dell’indagine e raccolta prove
Le autorità hanno seguito l’inchiesta per diversi mesi, realizzando anche una serie di appostamenti e analisi dalle immagini delle telecamere di sicurezza presenti sui treni regionali coinvolti. Quelle immagini hanno facilitato il riconoscimento da parte delle vittime delle rapine, che hanno confermato l’identità dei due ragazzi.
Leggi anche:
Il gip di Monza ha emesso le misure cautelari a fine marzo. La questura ha fatto sapere della loro esecuzione solo ora, per non interferire con le investigazioni ancora in corso. L’attenzione degli agenti è stata alta, specie perché i colpi sono stati ripetuti e talvolta compiuti in gruppo.
I dettagli delle rapine e le modalità delle azioni criminali
Le azioni contestate agli arrestati risalgono a novembre dell’anno scorso e coprono più episodi. Hanno scelto come obiettivo soprattutto le donne sui treni regionali partiti da Milano verso Lecco, agendo soprattutto nelle ore serali. In uno dei fatti più noti, i due hanno strappato una collana d’oro indossata da una passeggera su un convoglio.
Le modalità seguite sono state simili in ogni occasione: dopo aver portato a termine il colpo, i rapinatori scendevano alla prima fermata utile, scomparendo rapidamente. Questo ha messo in difficoltà le forze dell’ordine all’inizio dell’inchiesta, visto che i giovani sono riusciti a evitare molte volte la cattura.
Eppure, la scelta di mostrare il bottino sui social si è rivelata fatale e ha reso più semplice la loro identificazione. Gli agenti hanno anche notato un particolare identificativo su uno dei ragazzi: un tatuaggio sulla mano, elemento che ha contribuito a collegare molte prove raccolte in diverse occasioni.
Testimonianze e riconoscimenti
Le vittime hanno riconosciuto con facilità i due sospettati attraverso le immagini e le foto pubblicate, confermando così l’identità degli autori delle rapine.
Il lavoro degli agenti polfer e le indagini tecniche
Gli investigatori della polizia ferroviaria di Monza hanno giocato un ruolo fondamentale nell’arresto dei sospettati. Hanno analizzato filmati delle telecamere interne ai vagoni e hanno raccolto testimonianze dalle vittime. Grazie a questo lavoro, sono riusciti a mettere insieme le tracce lasciate da questi giovani.
L’uso delle immagini provenienti dai dispositivi di sicurezza è stato cruciale per incastrarli soprattutto perché in passato erano riusciti a evitare in parte la visibilità degli obiettivi. In particolare, le vittime hanno riconosciuto i rapinatori nelle foto fatte in tempo reale durante gli episodi. I video hanno mostrato anche i momenti in cui i ragazzi scendevano di corsa dal treno.
L’indagine ha richiesto mesi per ricostruire i movimenti di entrambe i giovani, individuare eventuali complici e chiarire le responsabilità nei diversi episodi. Le misure cautelari sono arrivate solo dopo la raccolta di prove solide e coordinate tra più uffici della polizia. Oltre all’arresto in carcere del 21enne italiano, è stato disposto per il 20enne ivoriano la custodia ai domiciliari.
Questa vicenda evidenzia come l’uso irresponsabile dei social media, abbinato a indagini tradizionali come i rilievi delle telecamere, possa portare a risultati concreti nella lotta ai crimini legati ai trasporti pubblici. L’attenzione resta alta sulla linea Milano-Lecco, dove le autorità stanno monitorando ulteriori segnalazioni per prevenire altri episodi simili.