Giorgio Minisini, uno dei volti più noti del nuoto artistico italiano, ha annunciato il ritiro dalle gare a luglio 2024. La sua decisione ha segnato la chiusura di una fase importante per uno sport che lui stesso ha contribuito a far crescere in Italia. Oggi Minisini racconta come vive questo cambio di passo e quali sono i progetti che lo vedono ancora protagonista nel mondo della disciplina.
Un addio ponderato a una carriera intensa e ricca di successi
Il ritiro di Minisini non è arrivato all’improvviso, ma dopo una riflessione profonda. L’annuncio, fatto circa un anno fa, ha rappresentato la fine di un percorso sportivo intenso. Nato a Roma nel 1996, Minisini ha conquistato dieci medaglie ai campionati mondiali, di cui quattro ori, e altrettante agli europei, diventando una figura centrale del nuoto artistico italiano. Al momento del ritiro, ha spiegato di aver chiuso in tempo, prima che la passione si trasformasse in un peso.
L’atleta sottolinea di essere sempre stato grato per tutto ciò che questo sport gli ha dato. Ha rivelato che non è mai stato un sacrificio praticare nuoto artistico, bensì una scelta consapevole, fatta con passione e convinzione. Il suo obiettivo non è mai stato solo gareggiare, ma contribuire allo sviluppo e alla diffusione di questa disciplina in Italia. Anche dopo aver smesso di competere, Minisini continua a sentirsi parte integrante del nuoto artistico, tanto che afferma di non aver lasciato davvero “l’acqua” dalla sua vita, un simbolo potente del legame che ancora lo unisce a questo sport.
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Il primo anno dopo il ritiro: tra nostalgia e nuovi impegni
Il cambiamento dopo il ritiro è stato netto, soprattutto all’inizio. Minisini racconta il difficile adattamento alle nuove abitudini, come svegliarsi la mattina senza il “trauma” delle rigide sessioni di allenamento all’alba. Questo cambiamento ha lasciato spazio ad altre esperienze, anche se il legame con il nuoto artistico resta molto forte. Non si aspettava di ricevere così tanto calore e attenzione, un elemento che lo ha sorpreso e gratificato.
Partecipa ancora ad eventi come testimonial, come i Campionati nazionali Libertas di nuoto artistico che si sono svolti a Colle di Val d’Elsa, dove festeggia con entusiasmo i successi delle nuove generazioni. Ricordare il proprio percorso lo porta a riflettere sulle difficoltà iniziali, quando da bambino affrontava ostacoli e solitudine in uno sport poco conosciuto e poco sostenuto.
Rivedere i giovani nuotatori sereni e felici durante le gare rappresenta per lui un segno del cambiamento, un traguardo raggiunto con sacrifici e dedizione. Minisini sa di aver aperto una strada che ora molti altri possono percorrere più agevolmente, liberandosi di pregiudizi e barriere.
Una leggenda del nuoto artistico e il valore della sua eredità
Il percorso di Minisini non è stato semplice. Ha scelto di affrontare sfide e difficoltà spesso ignorate dagli altri, diventando un vero pioniere. Paragona la sua esperienza a un cammino tra rovi, un passaggio faticoso e doloroso ma necessario per lasciare un sentiero pulito ai successori. Ogni cicatrice, racconta, è un ricordo di fasi difficili ma formative.
La sua scelta di lasciare le competizioni è arrivata quando ha iniziato a vedere il nuoto artistico solo come un’attesa, legata al sogno olimpico ormai compiuto. Non si è mai identificato con quell’immagine di atleta che si limita a gareggiare in vista dell’evento clou. La sua motivazione è sempre stata diversa: innovare lo sport, crescere in Italia e raggiungere le Olimpiadi per mostrare al mondo una nuova realtà.
Aquatic games show, il nuovo progetto per rendere il nuoto artistico più chiaro e coinvolgente
L’esperienza accumulata in 25 anni di carriera ha spinto Minisini a riflettere su un punto cruciale: il modo in cui il nuoto artistico viene giudicato e percepito. Secondo lui, la valutazione tradizionale si riduce spesso a un numero che sintetizza elementi complessi. Questo sistema confonde gli atleti, gli allenatori e il pubblico, che non capiscono bene cosa premia e cosa invece può essere migliorato.
Da questa consapevolezza nasce l’idea dell’Aquatic Games Show, una gara sperimentale in programma a Pescara il 5 luglio. Il format prevede uno scontro diretto tra due squadre alla volta, con una giuria che non esprime voti numerici ma preferenze chiare. Viene valutata la musicalità, il racconto del tema e la pulizia tecnica, così da evidenziare in modo semplice le qualità di ogni performance.
Questo approccio mira a rendere lo sport più accessibile agli spettatori e a migliorare la comprensione di ciò che succede in vasca. Permette agli atleti di sapere esattamente dove sono stati forti e dove possono ancora lavorare. Minisini sottolinea che la vera proprietà dello sport è di chi lo pratica e quindi vuole coinvolgere direttamente chi vive quotidianamente il nuoto artistico, senza intermediari.
L’Aquatic Games Show parte da questa volontà di aprire una nuova fase per la disciplina, offrendo strumenti innovativi per la crescita futura, confermando Minisini come protagonista anche dopo il ritiro dalle competizioni.