Gidon Kremer a cortona: musica come rifugio e responsabilità nel mondo scosso dai conflitti

Gidon Kremer a cortona: musica come rifugio e responsabilità nel mondo scosso dai conflitti

Gidon Kremer riflette sul ruolo della musica come conforto nei conflitti attuali, esorta i giovani musicisti a coltivare autenticità e interiorità, sottolineando l’arte come forma di resistenza e comunicazione profonda.
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Gidon Kremer, celebre violinista lettone, riflette al Nume Academy and Festival di Cortona sul ruolo della musica come conforto nelle guerre e sull'importanza per i giovani musicisti di coltivare autenticità e profondità espressiva. - Gaeta.it

Gidon Kremer, celebre violinista lettone e vincitore del premio Premium Imperiale, è ospite del Nume Academy and Festival a Cortona. Durante la sua presenza, ha riflettuto sul ruolo della musica in un clima mondiale segnato da tensioni e guerre. Le sue parole, misurate ma incisive, offrono uno sguardo profondo sul legame tra arte e realtà contemporanea.

La musica come risposta al dolore nei conflitti attuali

Kremer ha spiegato che la musica non ha la forza di salvare il mondo ma può alleviare il dolore provocato dagli errori di politici irragionevoli. Nella sua intervista a Cortona, il musicista ha sottolineato come la musica possa calmare l’anima, offrendo un momento di conforto in mezzo a un contesto globale segnato da guerre e sofferenze. Ha ribadito che l’arte non avrà mai il potere di fermare eventi tragici o influire sulle decisioni politiche, ma può aiutare a riflettere sul senso di ciò che sta accadendo nel mondo.

Un appello dall’isola d’elba

Due anni prima, all’apertura del festival Elba Isola Musicale, Kremer aveva rivolto un appello simile, dedicando un concerto all’Ucraina e osservando che la musica serve a purificare lo spirito, benché non possa bloccare i conflitti. Parlando della situazione attuale, ha dichiarato che il quadro è diventato ancora più grave. Il fatto che tante persone vivano tra guerre e uccisioni lo porta a interrogarsi sul valore attribuito alla vita umana oggi, evidenziando come molte nazioni cerchino pretesti per guadagnare territori, dimenticando quanti di loro si comportino allo stesso modo.

Il ruolo dei musicisti come cittadini e interpreti consapevoli

Nel corso della manifestazione cortonese, Kremer ha ricordato ai giovani musicisti l’importanza di connettersi con l’anima e non solo cercare applausi o popolarità. Ha parlato di una competizione continua con se stessi, dove il vero obiettivo è alimentare la vita interiore piuttosto che limitarsi a esibire abilità tecniche. Il violinista ha esortato i partecipanti a mantenere la sincerità nella propria interpretazione e a dominare i giudizi troppo severi che rischiano di togliere gioia nel fare musica.

Un ricordo da amsterdam

La sua esperienza personale risale a un concerto di Amsterdam di quasi cinquanta anni fa, dove dopo una prestazione di cui non era soddisfatto, un maestro celebre lo fermò per fargli capire che la sua insoddisfazione era un problema solo suo e che il pubblico si era goduto il momento. Questo episodio ha segnato Kremer, che ha ricordato quanto spesso i musicisti si sentano critici verso se stessi più che verso gli altri.

Formazione e confronto con le nuove generazioni

Con i giovani talenti della Nume Academy and Festival, Kremer ha condiviso anche le difficoltà della crescita musicale. Ha raccontato di come da adolescente fosse facilmente offeso dalle critiche, incapace di capire che alcune esecuzioni, seppur tecnicamente valide, erano ancora immature dal punto di vista espressivo. La maturazione artistica passa secondo lui da un processo continuo di studio e lavoro che può durare decenni.

La sfida della comprensione profonda

Rispondendo a una domanda su come si possa arrivare a comprendere veramente un brano, Kremer ha spiegato che non esistono soluzioni facili. La musica richiede impegno costante, dedizione e tempo. L’esperienza insegna che non sempre nei concorsi vincono i migliori, perché la vera competizione è quella interiore. L’obiettivo è conquistare una libertà espressiva che renda autentiche le proprie interpretazioni.

Esecuzione musicale come espressione autentica dell’anima

Per Kremer la musica non deve mai ridursi a una vetrina tecnica. È soprattutto una dichiarazione sincera dell’interiorità. Chi possiede una voce musicale autentica si distingue immediatamente. Ha raccomandato ai giovani di tenere salda questa autenticità, anche se significa perdere qualche competizione. L’appello è a rimanere ancorati all’essenza più vera della musica, a coltivare un legame profondo con ciò che si ritiene bello e reale dentro se stessi.

In questa prospettiva, la musica diventa una forma di resistenza, di comunicazione profonda e di connessione con il mondo. Per Gidon Kremer, rimanere fedeli a questo principio equivale a preservare la dignità dell’arte di fronte a un mondo segnato da incertezze e difficoltà.

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