La collaborazione tra importanti gestori del servizio pubblico locale nel nord-est d’Italia ha fatto un passo avanti con la firma di un accordo di massima per studiare una possibile unione tra aziende. Le società coinvolte puntano a valutare la creazione di una multiutility che possa concentrarsi sia sulla gestione integrata delle risorse idriche sia su quella dei rifiuti. L’accordo mira a definire un piano dettagliato per verificare la fattibilità tecnica ed economica di questa aggregazione.
La firma del memorandum of understanding per il coordinamento tecnico-organizzativo
Il 2025 ha visto un’intesa siglata a Udine, nella sede di CAFC spa, con quest’ultima che assume il ruolo di coordinatore tecnico-organizzativo dell’operazione. Il documento firmato, un Memorandum of Understanding , rappresenta un impegno tra NET spa, A&T 2000 spa, Isontina Ambiente srl e CAFC spa a collaborare per la stesura di un Piano di Fattibilità Tecnica ed Economica . L’obiettivo è indagare la sostenibilità di un progetto articolato in diverse fasi che porti alla formazione di una multiutility nei servizi pubblici locali. Si tratta di un primo passo formale, ma fondamentale, volto a verificare tutti gli aspetti tecnici e finanziari prima di procedere con qualsiasi integrazione concreta.
L’accordo è nato all’interno di un contesto normativo preciso, definito dalla Legge Regionale 5/2016. Questa legge punta alla razionalizzazione e riorganizzazione dei gestori dei servizi pubblici locali, in modo da migliorare la loro gestione e ridurre sovrapposizioni e inefficienze. I soggetti firmatari intendono dunque muoversi all’interno di questo quadro, seguendo i dettami e le opportunità offerte dalla normativa regionale.
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Profilo e ruolo dei gestori coinvolti nel progetto
Le società firmatarie coprono territori diversi, con ruoli specifici nella gestione dei servizi pubblici locali. NET spa si occupa dell’igiene urbana in 57 Comuni dell’area dell’ex Provincia di Udine e in un Comune della città di Trieste. A&T 2000 spa gestisce lo stesso servizio per 78 Comuni nell’ex Provincia di Udine e un Comune di Trieste. Isontina Ambiente srl opera sul servizio di raccolta e gestione dei rifiuti in 28 Comuni dell’ex Provincia di Gorizia e tre a Trieste. Infine CAFC spa è il gestore unico del Servizio Idrico Integrato per 134 Comuni della zona di Udine.
Ognuno di questi soggetti ha una presenza consolidata nelle rispettive aree con responsabilità dirette nella gestione di servizi essenziali per il territorio. L’unione delle loro competenze e risorse vuole rispondere a un’esigenza di coordinamento più ampio, in linea con gli obiettivi di legge, cercando di creare una struttura più solida per l’erogazione dei servizi. La distribuzione geografica e le attività svolte sono complementari e rappresentano un punto di partenza concreto per valutare forme di integrazione più strette.
Obiettivi e fasi del piano di fattibilità per la multiutility
Il documento firmato prevede una serie di passaggi finalizzati a realizzare il Piano di Fattibilità Tecnica ed Economica. Questo piano analizzerà diversi aspetti, quali la sostenibilità economica, la struttura organizzativa da adottare e la compatibilità tecnica dei procedimenti per portare avanti la multiutility. L’idea è realizzare una fusione per fasi, evitando soluzioni affrettate che rischierebbero di creare problemi gestionali o finanziari.
Il processo sarà articolato e contemplerà uno studio delle condizioni del mercato, delle normative attuali, e delle funzioni operative di ciascun soggetto. Si valuteranno le sinergie possibili nei servizi idrici e nella gestione rifiuti per garantire migliori standard ai cittadini. Il piano servirà anche a capire i costi da sostenere e i possibili benefici derivanti dall’aggregazione.
Questa procedura ha il fine di fornire dati concreti e valutazioni dettagliate per decidere se portare avanti o meno la costituzione della multiutility, evitando decisioni basate su sole ipotesi. Il coinvolgimento diretto di tutti i soggetti sottolinea la volontà di costruire una soluzione condivisa e sostenibile.
Contesto normativo e impatto locale dell’iniziativa
Il progetto di aggregazione si inserisce all’interno del panorama regionale delineato dalla legge 5 del 2016 del Friuli Venezia Giulia. Il provvedimento richiama una ristrutturazione dei servizi pubblici locali, con l’intento di limitare la frammentazione delle gare di appalto e promuovere un assetto più coeso nel servizio pubblico. Queste ragioni giustificano lo studio approfondito di soluzioni come la multiutility, che possono migliorare la gestione delle risorse e ridurre i costi complessivi.
Gli operatori come NET, A&T 2000, Isontina Ambiente e CAFC sono, quindi, protagonisti di un modello condiviso che tende a coordinare strutture precedentemente indipendenti. Il consolidamento che si prospetta potrebbe avere effetti significativi sul funzionamento dei servizi a livello locale, soprattutto nei territori interessati che attualmente vedono una gestione frammentata.
L’esperienza di questi anni ha messo in luce i limiti del sistema così com’è organizzato oggi. L’aggregazione, se adeguatamente strutturata, potrebbe portare a una riduzione delle inefficienze, più investimenti e maggiore continuità nelle prestazioni offerte ai cittadini. Questi temi sono al centro della stesura del piano di fattibilità che andrà a verificare la realtà concreta della proposta.