La serata dedicata a Pino Daniele a Napoli ha vissuto un momento intenso quando Geolier ha interpretato “Napule è“, inserendo versi inediti che riflettono la complessità della città. Il rapper si è mosso tra la folla prima di salire sul palco di Piazza Plebiscito, avviando un’esibizione che ha unito tradizione e modernità.
Geolier porta un’interpretazione personale di un classico di Pino Daniele
Geolier ha scelto di presentare “Napule è” in modo originale, remixando la celebre canzone con barre nuove, scritte da lui, che richiamano le contraddizioni di Napoli. Il rapper ha iniziato a cantare mentre attraversava la piazza, creando un’atmosfera coinvolgente con il pubblico. La sua voce si è mescolata a quella di Fiorella Mannoia ed Elisa, che hanno eseguito il brano rispettando le strofe storiche. La mossa ha sconvolto le aspettative, offrendo una lettura fresca di un pezzo noto.
Nel suo testo, Geolier racconta la città partenopea da più punti di vista. Descrive Napoli come un insieme di colori nascosti, sorrisi amari, angoli sporchi ma pulibili dopo ogni tocco. Il rapper parla di una città come una madre che accoglie ma va affrontata con cautela. Usa immagini forti, come lo sguardo sul sole costante di Napoli che spesso si ignora. La sua recitazione si spinge fino a denunciare una realtà dove il passato viene camuffato: statue al posto di eroi veri, lapidi che ricoprono tragedie dimenticate, facciata che nasconde ferite.
La reazione della piazza e le parole di Geolier dopo l’esibizione
L’esibizione di Geolier si è conclusa con un applauso lungo da parte della folla radunata a Piazza Plebiscito. Il rapper ha ammesso di sentirsi un po’ fuori posto ieri sera, nonostante la gratitudine per l’occasione. Ha confessato che Pino Daniele, artista colossale e unico, “non si può interpretare al meglio se non cantandolo con rispetto e passione.” Per lui, come per molti, Pino resta un’icona che va ascoltata e ammirata più che replicata.
Geolier si è definito un fan di Pino e dell’eredità che ha lasciato a Napoli e alla musica italiana tutta. Le sue parole hanno sottolineato il legame profondo con la città e con quel pezzo che ha scelto di reinterpretare. La scelta di includere versi nuovi nel brano ha mostrato la volontà di far emergere la complessità di Napoli oggi, senza cancellarne la storia ma nemmeno chiudendo gli occhi davanti alle difficoltà e alle contraddizioni.
“Napule è” in questa serata è diventato uno specchio, dove si riflettono emozioni antiche e nuove, dolore e speranza. Il pubblico ha risposto con una standing ovation che ha riconosciuto il valore di un omaggio curioso, provocatorio ma sentito, con un linguaggio contemporaneo che si lega alle radici profonde del passato musicale napoletano.