Il consiglio comunale di Genova ha concluso una lunga maratona di dibattiti sull’approvazione del bilancio preventivo, durato tre giorni e caratterizzato da oltre 800 ordini del giorno. Alla fine, il voto ha visto un chiaro risultato: 22 favorevoli, 15 contrari e 2 astensioni. Questo bilancio prevede uno stato di debito di 972 milioni di euro, con una diminuzione rispetto all’anno precedente. Al centro della discussione i 518 milioni previsti per il piano triennale delle opere pubbliche, 90 milioni dedicati al sociale, 44 per i servizi educativi e 222 per il personale. Una situazione che ha suscitato reazioni contrastanti tra i gruppi politici.
Le critiche dell’opposizione al bilancio preventivo
Il gruppo del PD, guidato da Davide Patrone, ha espresso forti critiche sul bilancio, considerandolo insufficiente a rispondere alle sfide che la città si trova ad affrontare. Patrone ha evidenziato che, nonostante l’investimento sociale rimanga stabile rispetto all’anno scorso, si registra una riduzione di 10 milioni rispetto al 2016. Questi numeri, secondo il capogruppo, non riflettono in alcun modo le reali necessità della città e dei suoi cittadini.
Filippo Bruzzone, capogruppo dei Rossoverdi, ha descritto il bilancio come espressione di una “città chiusa e spaventata”. Ha sottolineato come la paura diffusa stia portando il centrodestra a mantenere uno status quo che non giova alla comunità. Anche Fabio Ceraudo del M5S ha definito il bilancio “miope e fallimentare”, sostenendo che manchi una visione a lungo termine. La critica si è estesa anche a Christina Lodi, capogruppo del Misto in quota Azione, che ha sollevato dubbi sulle incertezze riguardanti il bilancio della partecipata Amt. La sua opposizione si è basata sulla paura che il bilancio non favorisca un futuro stabile per i servizi pubblici.
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Nonostante abbia scelto di astenersi, Stefano Costa, misto ex Forza Italia, ha commentato negativamente la gestione del dibattito, lamentando che le commissioni non abbiano offerto informazioni adeguate sui temi affrontati. Infine, Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione ha presentato un’analisi del bilancio con luci e ombre, riconoscendo alcuni aspetti positivi dell’amministrazione, ma criticando la scarsa attenzione verso le manutenzioni e la protezione del piccolo commercio.
Posizioni favorevoli del centrodestra e prospettive future
Dall’altra parte dell’emiciclo, i rappresentanti del centrodestra hanno assunto una posizione diversa riguardo al bilancio. Federico Bertorello, capogruppo della Lega, ha evidenziato l’aspetto positivo del documento economico, ma ha sollecitato maggiore concretezza nella presentazione degli emendamenti, criticando l’eccessivo numero di ordini del giorno non focalizzati. Ha richiesto un maggiore impegno da parte degli assessori, chiedendo una loro partecipazione più attiva nei lavori delle commissioni.
Franco De Benedictis di Fratelli d’Italia ha invece espresso soddisfazione per la crescita della città nel settore del turismo, sottolineando la necessità di ulteriori investimenti nel comparto portuale. Walter Pilloni di Vince Genova ha parlato di un bilancio che offre “spunti” per il futuro, rimanendo moderatamente ottimista in vista delle prossime elezioni comunali, auspicando che i cittadini possano rivedere il loro rapporto con la città. Lorenzo Pasi, di Genova Domani, ha infine apprezzato il lavoro fatto dall’assessore e vicesindaco reggente Piciocchi, sottolineando come questa iniziativa possa contribuire a rafforzarne la candidatura alle imminenti elezioni.
Le reazioni al bilancio preventivo evidenziano le divisioni profonde in seno al consiglio comunale, con pronosticazioni su come questi scambi di opinioni possano influenzare le prossime elezioni e il futuro della governance di Genova.