Furto nello stabilimento confiscato di marina di gioiosa jonica: sottratte travi e parti di gazebo all’ex lido Aquarius

Furto nello stabilimento confiscato di marina di gioiosa jonica: sottratte travi e parti di gazebo all’ex lido Aquarius

Il furto di strutture in ferro al lido Aquarius di marina di gioiosa jonica colpisce un bene confiscato gestito dall’associazione don milani, suscitando condanne da caritas diocesana, spi cgil e consorzio macramè.
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Nella notte tra il 24 e 25 aprile 2025, ignoti hanno rubato parti in ferro dallo stabilimento confiscato "Lido Aquarius" a Marina di Gioiosa Ionica, gestito dall'associazione antimafia Don Milani. L'episodio ha suscitato forte solidarietà e condanna da parte di realtà locali e forze dell'ordine, che indagano per individuare i responsabili. - Gaeta.it

Nella notte tra il 24 e 25 aprile 2025, ignoti hanno forzato il cancello di ingresso dello stabilimento balneare ex “Lido Aquarius” a marina di gioiosa jonica, portando via pezzi di ferro e strutture di un gazebo. Il luogo, assegnato da tempo a un’associazione impegnata contro la criminalità, è stato obiettivo di un furto che ha scosso la comunità. Le forze dell’ordine sono al lavoro per identificare i responsabili e ricostruire la dinamica dei fatti.

Il furto nello stabilimento balneare confiscato

L’ex “Lido Aquarius“, sito a marina di gioiosa jonica, era chiuso in attesa dell’apertura della stagione turistica. Negli ultimi anni la gestione era passata all’associazione don milani, legata a “Libera” di don luigi ciotti, dopo un provvedimento di confisca alla criminalità organizzata del territorio. La notte scorsa, secondo quanto ricostruito, alcuni sconosciuti hanno reciso la catena del cancello, entrando nello stabilimento e portando via una decina di travi in ferro insieme a parti di un gazebo. Questi materiali risultano fondamentali per la struttura, che manca ancora di essere allestita completamente per l’uso estivo.

Gli agenti della polizia di stato del commissariato di siderno hanno immediatamente avviato le indagini. Al momento, i responsabili non sono identificati. Le forze dell’ordine si concentrano sull’analisi delle immagini delle telecamere di sicurezza e su eventuali testimonianze raccolte in zona. Il furto appare mirato, dato che sono scomparsi soprattutto elementi strutturali in ferro, forse destinati a essere rivenduti o riutilizzati illegalmente. Questo episodio si somma a precedenti attacchi subiti da beni confiscati o gestiti da associazioni antimafia nella locride.

La reazione della caritas diocesana di locri e il significato del gesto

La caritas diocesana di locri ha espresso una condanna durissima nei confronti dell’atto, comunicandolo in una nota ufficiale diffusa poche ore dopo l’accaduto. “Il furto non è visto semplicemente come danno materiale, ma come un’offesa diretta ai valori di giustizia e inclusione rappresentati dallo stabile balneare.” La caritas evidenzia come si tratti di un attacco alla comunità e al lavoro di chi ogni giorno tenta di restituire dignità a un territorio segnato da anni di presenza mafiosa.

Nella nota si invita a rimanere uniti e resistenti, moltiplicando i gesti di responsabilità e cittadinanza attiva per difendere spazi e diritti. La caritas sottolinea l’importanza di continuare a lavorare insieme affinché la locride possa aspirare a un futuro più libero, giusto e solidale. Si lancia un appello a tutta la popolazione perché “non si lasci piegare dalla paura o dall’intimidazione.” Le parole pongono l’attenzione sull’importanza di costruire percorsi di speranza concreti, contrastando con fattività ogni tentativo di tornare indietro.

Solidarietà dal mondo sindacale e dal consorzio macramè

La vicenda ha suscitato reazioni anche da parte di altre realtà impegnate nel sociale. Mimma pacifici, segretaria generale dello spi cgil per l’area metropolitana di reggio calabria, ha definito il furto “un gesto vigliacco e inaccettabile”, sottolineando come colpisca un simbolo di legalità e impegno civile radicato nella regione. Ha evidenziato il significato profondo del progetto don milani, che rappresenta un punto di riferimento per chi combatte la criminalità in nome dell’inclusione e della solidarietà.

Anche il consorzio macramè, affiliato all’associazione don milani, ha reagito con fermezza. In un comunicato ha descritto l’atto come “vile, diretto contro chi ogni giorno prova a costruire strade alternative alla cultura dell’illegalità.” Il consorzio ha ribadito che questo tipo di intimidazioni non fermerà la determinazione di continuare a operare per un territorio migliore. La collaborazione con don milani resta forte e concentrata a mantenere vivi quei percorsi di speranza che si vogliono spezzare con azioni come questa.

Il furto al lido Aquarius a marina di gioiosa jonica è un episodio che si inserisce nel più ampio contesto delle difficoltà che affrontano le associazioni impegnate nella lotta alla criminalità nel sud italia. Le reazioni confermano la consapevolezza di dover mantenere alta la guardia su questi beni simbolo di riscatto sociale. Le indagini proseguono per identificare i responsabili e prevenire simili episodi in futuro.

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