Il polo logistico amazon di torrazza piemonte, uno dei più grandi e automatizzati d’Italia, è finito al centro di un’indagine per furto interno. Due dipendenti, entrambi operai, sono stati sorpresi a sottrarre componenti tecnologici e altro materiale informatico per un valore stimato di 60 mila euro. Il caso riapre la questione sulla sicurezza e i controlli nei grandi centri di smistamento, oltre a mostrare le difficoltà che emergono quando il problema arriva dall’interno.
Il modulo logistico di amazon a torrazza piemonte e la sua importanza strategica
Il centro amazon di torrazza piemonte è operativo dal 2019 e rappresenta uno dei principali snodi logistici dell’italia settentrionale. L’investimento iniziale superò i 150 milioni di euro, con una superficie coperta di oltre 60.000 metri quadrati. Con 1.200 lavoratori diretti e un numero considerevole di operatori interinali, il polo gestisce milioni di pacchi ogni mese, servendo regioni come il piemonte, la liguria, la valle d’aosta e parte della lombardia.
Il magazzino dispone di un sistema avanzato di automazione: nastri trasportatori che si snodano su diverse centinaia di metri, robot e scanner che leggono ogni codice prodotto. Il personale si occupa principalmente di smistamento, imballaggio e preparazione alla spedizione, seguendo protocolli rigorosi. Lo spazio è una realtà altamente tecnologica, ma resta vulnerabile agli errori o ai comportamenti scorretti che provengono dall’interno.
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Come si sono svolte le indagini e la scoperta della refurtiva
L’intervento dei carabinieri ha seguito la segnalazione da parte del personale di sicurezza, che aveva notato dati irregolari nei flussi di pacchi e alcune assenze di dispositivi tecnologici. I sospetti sono stati concentrati su due dipendenti, che sono stati sorvegliati nei giorni successivi.
Durante le perquisizioni nelle loro abitazioni, gli investigatori hanno rinvenuto una quantità consistente di materiale elettronico sottratto, inclusi pc, microchip e altri accessori. A quel punto sono scattate le denunce e la comunicazione alle autorità giudiziarie per furto e ricettazione.
Le indagini proseguono per capire se ci siano altri complici o canali di distribuzione della refurtiva. Al momento non è emerso alcun coinvolgimento esterno, e i sospettati hanno agito probabilmente in maniera autonoma.
Precedenti episodi di furto interno nel polo di torrazza piemonte
Il caso del 2025 non è il primo legato a furti interni in questo centro. Già a giugno 2021, un operaio di trent’anni fu arrestato per aver portato fuori dalla struttura orologi e oggetti elettronici nascosti addosso tramite nastro isolante, con un bottino stimato in 11.000 euro. Fu condannato a 14 mesi di reclusione.
Un altro episodio risale a settembre 2020, quando un giovane di ventiquattro anni di cirié venne scoperto con dieci telefoni cellulari in suo possesso, oltre ad una piccola serra di marijuana nella sua abitazione. Quel caso univa il furto interno alla detenzione di sostanze stupefacenti, mostrando un quadro più complesso.
Queste situazioni dimostrano come l’accesso all’interno del magazzino possa rappresentare una forte tentazione, considerato il volume e il tipo di merci in entrata e uscita. Oggetti di valore passano continuamente dalle mani di chi lavora, creando uno scenario delicato.
La sicurezza interna e i rischi legati al personale
amazon sostiene investimenti significativi ogni anno nella sorveglianza interna: badge elettronici per il tracciamento degli ingressi e uscite, sistemi di videocontrollo, scanner corporei e controlli incrociati ai varchi. Nonostante queste misure, il fattore umano resta il punto più vulnerabile.
Nel contesto lavorativo del magazzino, caratterizzato da turni intensi e pressione costante, emerge una doppia sfida: mantenere elevati standard di efficienza e garantire la fiducia tra azienda e dipendenti. Non mancano esempi di chi approfitta della posizione per sottrarre merce, ma ogni tentativo viene spesso scoperto.
Il sistema di sorveglianza e l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine dimostrano che l’azienda non tollera comportamenti illeciti e fa rispettare regole rigide. Nemmeno oggi, nel 2025, difficilmente un’azione del genere può restare nascosta in un polo con così tante risorse dedicate al controllo.
Il furto scoperto nel centro logistico di torrazza piemonte
Nel giugno 2025, presso il magazzino amazon di torrazza piemonte, situato nel cuore del canavese, sono stati fermati due operai di 35 e 27 anni, colti in flagranza di furto. Non si trattava di un episodio isolato o di un errore, ma di un’azione sistematica che si protraeva da tempo. Il materiale rubato comprendeva microchip, componenti elettronici e pc, sottratti direttamente dalle postazioni di lavoro all’interno del polo.
La sicurezza interna, notando alcune anomalie nelle movimentazioni e discrepanze nei controlli, ha allertato i carabinieri della stazione di verolengo. Le indagini si sono indirizzate subito verso i due dipendenti, che sono stati monitorati e infine perquisiti. Le perquisizioni domiciliari hanno confermato i sospetti, con il ritrovamento di vari dispositivi elettronici sottratti dall’azienda. Entrambi sono stati denunciati per furto aggravato e ricettazione.