Fuori di mario martone a cannes, appello dal cinema italiano per affrontare la crisi del settore

Fuori di mario martone a cannes, appello dal cinema italiano per affrontare la crisi del settore

Il film “Fuori” di Mario Martone unico italiano in gara a Cannes 2025, mentre registi come Valeria Golino e Pupi Avati chiedono alle istituzioni interventi urgenti per salvare il cinema italiano.
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Il film "Fuori" di Mario Martone, unico italiano in gara a Cannes 2025, diventa il simbolo delle difficoltà del cinema italiano, con registi e attori che chiedono alle istituzioni interventi urgenti e un dialogo costruttivo per salvaguardare il settore. - Gaeta.it

Il film “Fuori” di Mario Martone rappresenta l’unica opera italiana in gara per la Palma d’oro a Cannes 2025. Mentre il lungometraggio viene presentato sulla Croisette, cresce la preoccupazione per le difficoltà che attraversa il cinema italiano. Registi, sceneggiatori e attori coinvolti nel progetto hanno firmato una lettera-appello indirizzata alle istituzioni, per sollecitare interventi urgenti in un momento delicato per l’industria cinematografica nazionale.

Il quadro critico del cinema italiano secondo mario martone

Mario Martone, regista di “Fuori”, ha ribadito la necessità di un intervento immediato. Ha sottolineato che i film, che rappresentano un segmento importante dell’industria culturale, spesso non riescono a partire o a completare la produzione a causa di problemi non risolti. Martone ha poi indicato che la situazione tocca diversi ambiti, coinvolgendo non solo i registi e gli attori, ma anche tecnici e maestranze fondamentali per la realizzazione dei film. La mancanza di lavoro per questi professionisti rischia di compromettere l’intero comparto. Il regista ha anche riferito di aver ricevuto una telefonata da Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla cultura, che ha confermato la presenza delle istituzioni alla premiere di “Fuori” e ha offerto un segnale di attenzione al mondo del cinema. Martone ha infine sperato in una collaborazione più stretta tra i produttori del cinema e le istituzioni, per migliorare una situazione che rimane critica.

La richiesta di dialogo e ascolto da parte di valeria golino e del cast

Valeria Golino, protagonista della pellicola, ha ribadito il rispetto verso le istituzioni, ma ha chiesto un confronto aperto e costruttivo sui problemi evidenziati. Ha definito normale la necessità degli operatori del settore di richiedere ascolto, senza che questo venga interpretato come una polemica. L’attrice ha puntato l’attenzione sulla necessità di uscire da visioni politiche ristrette, concentrandosi sulle problematiche reali che affliggono il cinema italiano. Il dialogo, secondo Golino, deve superare divisioni e categorie, per offrire risposte concrete a una realtà difficile. Il cast, unito in questa richiesta, ha mostrato desiderio di instaurare una relazione di scambio sincera con chi guida la politica culturale del Paese.

Tra le voci a sostegno, l’intervento di pupi avati e l’ottimismo di ippolita de majo

Tra le firme che hanno aderito all’appello spicca quella di Pupi Avati, autore storico che si è rivelato tra i più feroci nel denunciare le difficoltà del settore. Avati ha dimostrato come questa crisi vada oltre le ideologie e gli schieramenti politici, toccando problematiche oggettive e concrete. Il suo intervento mostra la volontà comune di affrontare questioni che riguardano tutto il cinema italiano. Ippolita De Majo, sceneggiatrice di “Fuori”, ha offerto una nota di fiducia. Ha espresso la speranza che un dialogo aperto possa avvenire e che le istituzioni siano pronte a confrontarsi con gli operatori del settore. Questo clima di aspettative riflette l’urgenza di avviare azioni concrete per tutelare la produzione culturale e professionale del nostro cinema.

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