Funerali a Napoli per vittime di incidente sul lavoro tra commozione e critiche agli appalti

Funerali a Napoli per vittime di incidente sul lavoro tra commozione e critiche agli appalti

Funerali a Forcella, Calvizzano e Secondigliano per Vincenzo Del Grosso, Ciro Pierro e Luigi Romano, vittime di un incidente sul lavoro a Napoli che riaccende il dibattito su sicurezza e tutele.
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A Napoli, nei quartieri di Forcella, Calvizzano e Secondigliano, si sono svolti i funerali di tre operai morti in un incidente sul lavoro, tra commozione, rabbia e appelli a migliorare la sicurezza e le condizioni lavorative. - Gaeta.it

Nel quartiere di Forcella, a Napoli, si sono svolti i funerali di Vincenzo Del Grosso, uno dei tre operai morti nell’incidente sul lavoro del 25 luglio 2025. Le celebrazioni funebri delle altre due vittime sono avvenute rispettivamente a Calvizzano e Secondigliano, segnate da un clima di dolore profondo e riflessioni sulle condizioni lavorative precarie.

Funerali di vincenzo del grosso a forcella tra rabbia e commozione

Il 28 luglio 2025, nella chiesa di San Giorgio Maggiore a Forcella, familiari, amici e colleghi si sono radunati per dare l’ultimo saluto a Vincenzo Del Grosso, di 54 anni. La cerimonia è stata segnata da un’atmosfera di grande commozione e rabbia per la perdita improvvisa dell’operaio. Nel corso della funzione sono state ricordate le difficoltà affrontate sul luogo di lavoro e si è sottolineata l’urgenza di interventi concreti per evitare tragedie simili.

Parole del cardinale di napoli

Le parole dure del cardinale di Napoli, don Mimmo Battaglia, hanno espresso la condanna nei confronti di appalti gestiti senza scrupoli e di forme di lavoro irregolare che espongono i lavoratori a rischi gravi. Il messaggio è stato letto durante la messa, ribadendo come questi problemi rimangano una piaga pesante per il territorio partenopeo. L’evento ha richiamato l’attenzione sulla fragilità delle tutele offerte ai lavoratori nell’ambito di certe attività.

Cerimonie funebri di ciro pierro e luigi romano, l’impatto in altre zone di napoli

Il giorno precedente, il 27 luglio, si erano tenuti altri due funerali per le vittime dell’incidente. Ciro Pierro, 62 anni, è stato salutato nella chiesa di San Giacomo a Calvizzano, dove la comunità ha espresso vicinanza alla famiglia e condanna per gli episodi di sicurezza sul lavoro trascurata. La cerimonia ha richiamato emozioni forti e molti intervenuti si sono detti sgomenti per l’accaduto.

Funerale a secondigliano

In contemporanea, a Secondigliano è stato celebrato il funerale di Luigi Romano, di 67 anni, originario di Arzano. Anche in questo caso, i praticanti e i residenti hanno manifestato cordoglio e una crescente preoccupazione per le condizioni lavorative in ambienti considerati a rischio. Questi funerali sono diventati momenti di riflessione sulle morti evitabili e sul peso che ricade sulle famiglie interessate.

Omelia di don antonio scarpato: parole contro la violenza e l’indifferenza

Durante la cerimonia a Forcella, il parroco don Antonio Scarpato ha pronunciato un’omelia che ha toccato temi drammatici legati alle tragedie quotidiane del quartiere. Ha definito la situazione “una guerra in corso” che non è solo quella raccontata dai telegiornali ma anche quella che accade nei nostri territori con morti sul lavoro, violenze contro le donne e lutti che si potevano evitare.

Don Scarpato ha lanciato un appello a non girare la testa dall’altra parte di fronte a queste situazioni, sottolineando la responsabilità collettiva di agire per fermare questa catena di sofferenze. Ha invitato la comunità a mantenere viva la memoria delle vittime e a impegnarsi perché simili tragedie non si ripetano, richiamando l’attenzione sulle cause che alimentano queste crisi sociali.

Il contesto delle morti sul lavoro a napoli e la reazione istituzionale

L’incidente del 25 luglio a Napoli ha acceso nuovamente i riflettori sulle condizioni di sicurezza nei cantieri e sulle pratiche di lavoro irregolare presenti nel territorio. Le indagini sono in corso per accertare eventuali omissioni in materia di controlli e responsabilità degli appaltatori. Le autorità locali hanno promesso maggiore attenzione nei controlli sul rispetto delle norme di sicurezza.

Le voci istituzionali, rappresentate dal cardinale e da figure della chiesa locale, denunciano l’incapacità di certi sistemi di garantire la tutela dei lavoratori. Questa situazione alimenta rabbia e preoccupazione nelle comunità colpite, dove il lavoro nero e le procedure approssimative sono ancora frequenti. Il caso ha riportato alla luce la necessità di un cambiamento che coinvolga non solo la politica, ma l’intera società civile.

Il ricordo di Vincenzo Del Grosso, Ciro Pierro e Luigi Romano resta impresso come monito. Queste morti rappresentano una pagina tragica che spinge alla riflessione sulle condizioni di lavoro e sulla necessità di maggiori controlli e prevenzione. Napoli si confronta con il dovere di onorare la memoria delle vittime intervenendo sulle cause che ancora oggi provocano simili tragedie.

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