Funambolo Antoine Mesnage cammina per 800 metri sulla highline tra le cime del Monte Bianco

Funambolo Antoine Mesnage cammina per 800 metri sulla highline tra le cime del Monte Bianco

Antoine Mesnage ha completato una traversata estrema in highline tra il Dente del Gigante e il Monte Mallet, sospeso a 700 metri di altezza, con il supporto tecnico del gruppo Passagers du vide.
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Antoine Mesnage ha realizzato una traversata estrema in highline tra il Dente del Gigante e il Monte Mallet, camminando su una corda sospesa a 4.000 metri di quota, supportato dal team "Passagers du vide" nella preparazione e sicurezza dell’impresa. - Gaeta.it

Nel massiccio del Monte Bianco, Antoine Mesnage ha portato a termine una traversata estrema su una fune sospesa tra due montagne alte circa 4.000 metri. L’alpinista e funambolo francese, specializzato nella highline, ha camminato per quasi un chilometro in equilibrio su una corda di 19 millimetri di diametro, sfidando il vuoto e l’altitudine.

La sfida tecnica della traversata tra il dente del gigante e il monte mallet

La performance si è svolta in condizioni climatiche favorevoli, che hanno permesso a Mesnage di attraversare 800 metri sospeso tra il Dente del Gigante, vetta al confine tra Italia e Francia a quota 4.014 metri, e il Monte Mallet, cima francese appena sotto i 4.000 metri. La corda, molto sottile, era tesa a circa 700 metri di altezza dal suolo roccioso sottostante, rendendo ogni passo una prova estrema di equilibrio e concentrazione.

La complessità tecnica del percorso ad alta quota

Questa scena si distingue per la complessità tecnica: la linea percorsa è la più breve che collega le due cime e rappresenta una sfida per la resistenza fisica e mentale del funambolo. La scelta di un percorso breve ma molto esposto dimostra l’esperienza di Mesnage nel bilanciare rischio e controllo, soprattutto a queste quote dove la pressione atmosferica e la rarefazione dell’aria complicano ogni movimento.

Il fattore paura e concentrazione durante l’impresa ad alta quota

Mesnage ha descritto la paura come un’emozione legata al livello di impegno più che al pericolo immediato. La lunghezza della linea e le condizioni improteggibili hanno giocato un ruolo centrale nel suo stato d’animo. L’impossibilità di interventi rapidi in caso di emergenza e la difficoltà nel trovare un respiro regolare hanno accentuato la sfida.

Concentrazione profonda e determinazione

Ha raccontato di uno stato di concentrazione profondo, che gli ha permesso di superare i momenti critici, e di una forte determinazione a mantenere la calma. Oltre la paura e lo sforzo, la ricompensa è arrivata nel momento di riposo in tenda, quando la soddisfazione per aver completato la traversata lo ha ricompensato del rischio preso.

Il ruolo del gruppo ‘passagers du vide’ nella preparazione e sicurezza della highline

Sebbene la traversata sia stata eseguita da Mesnage in prima persona, dietro questa impresa c’è un lavoro collettivo essenziale. Il gruppo “Passagers du vide” ha coordinato la preparazione e la messa in sicurezza della fune, schierando 15 persone impegnate per oltre un mese. Sono stati trasportati e installati circa 400 chili di materiale per assicurare la stabilità della linea e ridurre i rischi.

L’importanza dell’organizzazione collettiva

Questa organizzazione ha permesso a Mesnage di focalizzarsi sulla performance, consapevole di potersi affidare a una struttura solida creata da un gruppo esperto. L’approccio collettivo è stato fondamentale per gestire l’ambiente estremo e le condizioni di montagna, con particolare attenzione alla sicurezza e alla logistica dell’installazione della highline a quote così elevate.

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