Fumo degli incendi in canada arriva sulle alpi e copre il nord italia con una foschia densa

Fumo degli incendi in canada arriva sulle alpi e copre il nord italia con una foschia densa

Una densa foschia causata dal fumo degli incendi in Canada ha coperto le Alpi e l’Italia settentrionale, aumentando i livelli di PM10 e peggiorando la qualità dell’aria con rischi per la salute pubblica.
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Una densa foschia causata dal fumo degli incendi in Canada ha coperto le Alpi e il nord Italia, deteriorando la qualità dell’aria e rappresentando un rischio per la salute pubblica. - Gaeta.it

Una densa foschia ha coperto le Alpi e l’Italia settentrionale nella mattinata di domenica 8 giugno. Il fenomeno, visibile tra i 3000 e 5000 metri di quota, è stato causato da una massa di fumo proveniente dagli incendi in corso in Canada. Da fine maggio, vaste aree del Paese nordamericano sono interessate da oltre 200 roghi simultanei, un’eccezione registrata negli ultimi anni a causa delle alte temperature. Le particelle trasportate nell’atmosfera hanno attraversato l’Atlantico, arrivando fino all’Europa occidentale.

La diffusione del fumo dal canada alle alpi secondo le osservazioni scientifiche

L’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Valle d’Aosta ha confermato che la foschia osservata sulle Alpi deriva dalla massa d’aria trasportata dal Nord America. Le analisi sulla traiettoria e l’altitudine delle particelle hanno indicato che il fumo si trova tra i 3000 e 5000 metri di quota. I dati satellitari, forniti dall’Agenzia spaziale europea , mostrano chiaramente la presenza di una densa coltre raggiunta dall’Europa occidentale, soprattutto sul nord Italia.

Monitoraggio dallo spazio e dati satellitari

L’evento è stato monitorato attraverso immagini atmosferiche scattate dallo spazio. La conferma fotografica esplicita suggerisce che si tratta di una massa di fumo che ha percorso migliaia di chilometri: dai vasti incendi del Canada fino alle montagne italiane. Questi incendi, innescati dal caldo record degli ultimi mesi, hanno generato emissioni che si sono propagate ad alta quota. In più, i dati raccolti dalle centraline hanno registrato un aumento significativo di particolato fine .

L’incremento di PM10 è rilevante non solo in quota, ma anche vicino al suolo, nelle aree densamente abitate del nord Italia. Ciò indica che il fumo non si limita alle altitudini elevate, ma influisce anche sulla qualità dell’aria respirata dalla popolazione. La presenza di queste particelle può rendere l’atmosfera visibilmente opaca e favorire condizioni accidentate per la salute pubblica.

Impatto del fumo sulla qualità dell’aria e possibili rischi per la salute pubblica

L’arrivo del fumo dagli incendi canadesi ha alterato la qualità dell’aria nell’Italia settentrionale. La massa d’aria contaminata contiene elevate quantità di inquinanti pericolosi, tra cui monossido di carbonio, ozono troposferico e piccoli frammenti di cenere. Questi agenti, sospesi nell’aria, creano una miscela irritante che può aggravare problemi respiratori e cardiovascolari.

Gli esperti avvertono che “tali elementi sono in grado di irritare le mucose respiratorie, peggiorare condizioni croniche come l’asma o la bronchite, e aumentare il rischio di eventi cardiaci in persone fragili.” La presenza di PM10 e sostanze nocive nell’aria è strettamente legata a un maggiore carico sulle strutture sanitarie soprattutto nei periodi in cui questi fenomeni si verificano.

Monitoraggio e previsioni meteo

L’attenzione degli enti locali resta alta e sono previste ulteriori rilevazioni per monitorare la persistenza del fenomeno. Non solo i livelli di particolato saranno controllati, ma anche le variazioni nella composizione chimica dell’aria per comprendere meglio la dispersione degli inquinanti. Le condizioni meteorologiche, in particolare i venti e le precipitazioni, giocheranno un ruolo decisivo nel determinare la durata e l’intensità della foschia.

Questo episodio sottolinea come eventi estremi in una parte del mondo possano avere effetti diretti sull’atmosfera di regioni lontane, confermando l’interconnessione globale degli ecosistemi atmosferici. La situazione resta dinamica, con aggiornamenti attesi nei prossimi giorni sulla qualità dell’aria in nord Italia e sulle possibili implicazioni per la salute pubblica.

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