Fuga dopo la strage della lanterna azzurra: dove è stato rintracciato andrea cavallari

Fuga dopo la strage della lanterna azzurra: dove è stato rintracciato andrea cavallari

Andrea Cavallari, condannato per la strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo, evade dal carcere di Bologna durante un permesso e si nasconde tra hotel e località di mare in Spagna, mentre le autorità intensificano le ricerche.
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Andrea Cavallari, condannato per la tragedia della Lanterna Azzurra, è evaso durante un permesso per la laurea e si è nascosto tra Spagna e località di mare, sfuggendo alle autorità che intensificano le ricerche. - Gaeta.it

La fuga di Andrea Cavallari, uno dei membri della cosiddetta “banda dello spray” condannato per la tragedia avvenuta nel 2018 alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, ha preso una piega che sembra più una vacanza fuori controllo che una latitanza. Cavallari ha lasciato il carcere di Bologna durante un permesso per discutere la tesi di laurea in giurisprudenza e da quel momento si è spostato fra hotel e località di mare, aggirando le autorità.

La fuga e i movimenti di cavallari dopo la latitanza

Il 3 luglio 2025, Cavallari è evaso mentre usufruiva di un permesso per l’esame di laurea. Non rientrato in carcere, ha attraversato il confine con la Spagna via terra, evitando i controlli aerei e marittimi più stringenti. Le autorità lo hanno localizzato per la prima volta il 13 luglio nella città di Barcellona. In quel momento, il ragazzo, 26 anni, era ospite in un albergo di lusso. Testimoni lo hanno visto uscire dall’hotel in ciabatte e abbigliamento da spiaggia, segnale che preferiva mantenere un profilo basso ma senza rinunciare a uno stile di vita rilassato.

Viaggio tra hotel e località di mare

Nei giorni successivi, Cavallari ha pernottato in diverse strutture ricettive, frequentando ristoranti e acquistando souvenir, azioni che indicano una permanenza serena e lontana dalla tensione di chi cerca solo di sfuggire alla cattura. Questo comportamento ha fatto riflettere gli investigatori, preoccupati che l’ex detenuto potesse contaminare ulteriormente il suo profilo criminale con atteggiamenti poco cauti e addirittura spavaldi.

L’indagine e le strategie di cattura

A partire dalla sua fuga, forze dell’ordine italiane e spagnole hanno intensificato le ricerche svolgendo controlli mirati nelle zone costiere e urbane di Barcellona e della Catalogna. La sua presenza in hotel è stata monitorata grazie ai sistemi di videosorveglianza e a segnalazioni dei gestori. Nonostante l’impegno delle autorità, Cavallari è riuscito a spostarsi più volte, approfittando del turismo estivo per mescolarsi ai turisti.

Tecnologie e collaborazioni internazionali

Gli inquirenti puntano a restringere il campo, tenendo sotto osservazione i suoi spostamenti per bloccarlo senza permettergli ulteriori fughe. I dati identificativi raccolti tramite strumenti digitali e testimonianze stanno creando un quadro più preciso dei luoghi visitati. Inoltre, gli agenti sono alla ricerca di complici o contatti che potrebbero avergli facilitato la latitanza.

Il contesto della tragedia della lanterna azzurra e il peso della condanna

La strage della Lanterna Azzurra, avvenuta nel dicembre 2018 a Corinaldo, rimane una ferita aperta. Sei persone persero la vita nel fuggi fuggi causato dal panico al momento in cui la banda dello spray usò sostanze irritanti per compiere un furto durante un concerto di Sfera Ebbasta. Andrea Cavallari fu uno degli imputati condannati per quei fatti, con una pena che avrebbe dovuto scontare regolarmente.

La fuga e il dibattito sulle misure di sicurezza

La sua scelta di evadere durante un permesso per la laurea ha sorpreso molti, anche perché il caso aveva già sollevato molte discussioni riguardo alle misure di sicurezza e ai permessi concessi a detenuti con precedenti gravi. Cavallari ha ignorato ogni limite legale sfidando apertamente la giustizia, e la sua latitanza ha catturato l’attenzione mediatica a livello nazionale.

Le autorità locali e italiane avevano seguito da vicino le fasi del processo e la condanna, sottolineando come la pena fosse necessaria per giustizia e per dare un segnale forte dopo una tragedia che aveva scosso l’opinione pubblica. La fuga del condannato apre ora un nuovo capitolo in questa vicenda dolorosa, amplificando la necessità di una cattura rapida e definitiva.

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