Due fratelli di 33 e 38 anni sono deceduti ieri sera in un incendio scoppiato nella loro mansarda nel centro di cassano delle murge, bari. L’episodio ha immediatamente coinvolto i carabinieri che hanno avviato le indagini, trovando una lettera lasciata dai due fratelli che fa pensare a un gesto volontario. La famiglia era seguita dai servizi sociali e le vittime convivevano con problemi di salute mentale.
I fatti: incendio nella mansarda e ritrovamento delle vittime
L’incendio si è verificato nella tarda serata di ieri, all’interno della mansarda dell’abitazione che si trova nel centro di cassano delle murge, piccolo comune in provincia di bari. I carabinieri intervenuti sul posto hanno trovato i corpi dei due fratelli, rispettivamente di 33 e 38 anni, non lontano tra loro. I vigili del fuoco hanno domato le fiamme che avevano coinvolto gran parte della mansarda. Secondo le prime ricostruzioni, l’incendio sarebbe scoppiato in un momento in cui in casa non c’era nessun altro componente della famiglia.
La situazione della madre durante l’incendio
La madre dei due fratelli infatti si trovava lontano dall’abitazione, presso un ospedale a bari, dove assisteva il marito colpito da gravi problemi di salute. Questa assenza ha complicato il tempestivo intervento per evitare la tragedia. Le condizioni del nucleo familiare, già sotto osservazione dei servizi sociali, indicano una situazione delicata anche sul piano umano e sanitario.
Leggi anche:
Gli indizi raccolti: la lettera e la possibile natura volontaria del gesto
Nel corso delle indagini i carabinieri hanno rinvenuto una lettera nella mansarda, custodita all’interno dell’abitazione. Il contenuto della missiva lascia dedurre che l’incendio non sia stato accidentale. Si sospetta un gesto volontario da parte dei due fratelli, probabilmente legato al loro stato psichico. È emerso che entrambi soffrissero di una condizione clinica complessa e fossero affetti da depressione.
Le prove raccolte dagli inquirenti
Le autorità inquirenti hanno acquisito la lettera come parte delle prove per stabilire le cause precise dell’incendio. In assenza di testimoni diretti, il documento rappresenta un elemento chiave per comprendere il contesto in cui si è sviluppata la tragedia. Gli inquirenti mantengono ancora riserbo sull’intero contenuto, mentre proseguono gli accertamenti per escludere altre ipotesi.
La situazione familiare e il coinvolgimento dei servizi sociali
La famiglia era seguita dai servizi sociali del territorio, che avevano già rilevato la presenza di problemi psichiatrici e psicologici nei due fratelli. Queste vulnerabilità, unite all’assenza dei genitori sul luogo nel momento dell’incendio, hanno contribuito a un’escalation che ha portato all’incidente fatale.
La madre, impegnata a prendersi cura del padre ricoverato in ospedale, si trovava lontana da casa, lasciando i figli soli nell’abitazione. Il massiccio coinvolgimento dei servizi sociali dimostra che la famiglia aveva richiesto aiuto per le difficoltà legate alla gestione della salute mentale e alle dinamiche interne. Resta aperto il tema del supporto fornito e delle possibili mancanze nella rete di assistenza sul territorio.
Possibili interventi per il futuro
In seguito alla tragedia, gli enti locali e le istituzioni sanitarie potrebbero valutare nuove misure per il monitoraggio e l’intervento precoce nei casi di rischio simili, per evitare nuovi episodi analoghi in puglia e altrove.