Fondi approva l’acquisto di un terreno per edilizia residenziale pubblica: primo passo per affrontare l’emergenza casa

Fondi approva l’acquisto di un terreno per edilizia residenziale pubblica: primo passo per affrontare l’emergenza casa

Il Comune di Fondi acquista un terreno in via Ponte Tavolato per costruire abitazioni pubbliche, mentre il Pd locale chiede politiche abitative strutturate e aderisce alla campagna nazionale “Ma Quale Casa?”
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Il Comune di Fondi ha approvato l'acquisto di un terreno in via Ponte Tavolato per costruire abitazioni pubbliche, rispondendo all'emergenza abitativa locale e rilanciando politiche abitative strutturate con il supporto del Partito Democratico. - Gaeta.it

Il Comune di fondi ha dato il via a un intervento volto a contrastare l’emergenza abitativa che colpisce gran parte della popolazione locale. Con l’ok unanime del consiglio comunale, è stata autorizzata l’acquisizione di un terreno da destinare alla costruzione di abitazioni pubbliche. L’area, di 6.000 metri quadrati in via Ponte Tavolato, sarà comprata con fondi pubblici a 90.000 euro. Questo provvedimento risponde alla necessità di migliaia di residenti che attendono un alloggio popolare, inserendo il tema della casa al centro dell’agenda amministrativa.

L’acquisto del terreno in via ponte tavolato e la sua destinazione per l’edilizia pubblica

La decisione di acquisire un’area sita in via Ponte Tavolato rappresenta un’azione concreta per incrementare l’offerta di abitazioni pubbliche nel territorio di fondi. Il terreno, grande 6.000 metri quadrati, sarà comprato a 90.000 euro, cifra finanziata attraverso il fondo per l’uso civico, uno strumento che tutela beni collettivi del Comune. In pratica, dopo un bando pubblico, l’amministrazione ha individuato questa proprietà come idonea per costruire case destinate a famiglie in difficoltà o utenti in lista d’attesa per una casa popolare.

Il consiglio comunale ha approvato velocemente questa misura, esprimendo un voto unanime che testimonia la convergenza sul tema abitativo. L’operazione si inserisce in un progetto più ampio per rispondere al crescente fabbisogno di alloggi pubblici, un’emergenza che riguarda sia giovani e famiglie a basso reddito sia categorie fragili escluse dal mercato privato immobiliare. L’acquisizione di via Ponte Tavolato è dunque il primo mattone concreto nel piano abitativo locale.

Le richieste del partito democratico per politiche abitative strutturate

Il partito democratico a fondi ha sottolineato che l’acquisto del terreno deve rappresentare solo l’inizio di un percorso più ampio. In una nota ufficiale, il Pd ha chiesto che le politiche sociali sull’abitare diventino una priorità stabile, affidando alla giunta comunale una delega specifica per la elaborazione di un programma decennale. L’obiettivo è costruire una strategia capace di garantire a tutte le persone il diritto alla casa, in modo sistematico e duraturo.

Si tratta di un invito a una prospettiva di lungo termine, che vada oltre gli interventi occasionali. La nota del Pd fa emergere la necessità di dotarsi di strumenti politici e amministrativi adeguati per affrontare un problema strutturato. Senza questa visione, spiega il partito, sarà difficile rispondere con efficacia al fabbisogno abitativo e garantire un equilibrio sociale sostenibile.

L’adesione del pd fondano alla campagna nazionale “ma quale casa?” e la questione sociale dell’emergenza abitativa

Il Pd di fondi ha deciso di aderire alla campagna nazionale “Ma Quale Casa?”, finalizzata a inserire il diritto all’abitare direttamente nella Costituzione. Questo gesto simbolico fotografa un impegno politico che punta a riconoscere la casa come diritto fondamentale, non più subordinato soltanto alla dinamica di mercato o alle politiche pubbliche occasionali.

L’emergenza abitativa viene letta come un problema sociale e generazionale. Giovani e famiglie, spesso con contratti di lavoro precari, non riescono a comprare abitazioni e trovano affitti troppo costosi per le loro possibilità. Nel comune di fondi, questo fenomeno provoca un disagio diffuso che tocca anche chi si vede costretto a vivere in condizioni provvisorie o non dignitose. Per il Pd, serve una spinta forte che superi misure isolate, per affrontare la questione alla radice.

Le proposte concrete per risolvere il problema casa sul territorio di fondi

Tra le proposte portate avanti dal Pd locale figurano alcune iniziative concrete. Prima di tutto, la creazione di un fondo immobiliare comunale e regionale, pensato per offrire affitti calmierati a chi non può permettersi i prezzi di mercato. Questa misura punta a far convivere domanda e offerta in modo più equo, attraverso una gestione pubblica o mista degli immobili.

Un’altra idea è lo sviluppo di accordi per canoni di locazione concordati, con incentivi fiscali rivolti ai proprietari che affittano a condizioni sostenibili. L’obiettivo è favorire la disponibilità di alloggi a prezzi accessibili senza penalizzare chi investe nel patrimonio immobiliare. La salvaguardia dell’edilizia esistente continua a essere prioritaria.

Infine, si segnala l’interesse per il recupero di immobili abbandonati nei centri storici. Questi recuperi, oltre a contrastare il degrado urbano e la gentrificazione, possono aumentare l’offerta di abitazioni a costi più bassi per nuclei familiari in difficoltà. Le idee espresse dal Pd si muovono su un piano che tiene assieme rigenerazione urbana e politiche abitative sociali.

La necessità di un impegno concreto delle istituzioni per il diritto alla casa

Per il Pd di fondi il diritto alla casa non può limitarsi a una questione tecnica o normativa. È un’urgenza sociale che merita attenzione politica e strumenti precisi. Nella nota finale del partito si ribadisce che non servono soltanto provvedimenti ordinari, ma una prospettiva coraggiosa e nuove modalità di intervento pubbliche.

In questo quadro, è decisivo il ruolo delle istituzioni locali. Comune e altri enti devono impegnarsi con risorse, competenze e progetti mirati per affrontare l’emergenza abitativa. Le famiglie in attesa di un alloggio non possono restare ai margini, e l’abitare deve diventare un obiettivo di governo quotidiano, concreto. Fondi muove un primo passo, ma la strada sarà lunga e richiede continuità d’azione.

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