Giovane si lancia col paracadute dal tetto del pirellino a Milano, episodio ripreso sui social

Giovane si lancia col paracadute dal tetto del pirellino a Milano, episodio ripreso sui social

Nel quartiere di Porta Nuova a Milano, giovani entrano abusivamente nel Pirellino e lanciano un paracadute dal tetto, sollevando preoccupazioni su sicurezza, regolamentazione e controllo degli spazi urbani.
Giovane Si Lancia Col Paracadu Giovane Si Lancia Col Paracadu
A Milano, un gruppo di giovani ha rischiato la propria vita lanciandosi con il paracadute dal tetto del Pirellino, edificio abbandonato e accessibile abusivamente, sollevando gravi questioni di sicurezza urbana e mancanza di controlli efficaci. - Gaeta.it

Nel quartiere di porta nuova, a Milano, un gruppo di ragazzi ha acceso i riflettori su un gesto pericoloso e fuori controllo. In un video diffuso sui social, si vede uno di loro lanciarsi con il paracadute dal tetto del pirellino, ex sede comunale in via Melchiorre Gioia. Questo episodio solleva dubbi su sicurezza e regole nel cuore della città.

Accesso abusivo e scalata al pirellino con l’ausilio di un cantiere

I protagonisti del video sono giovani che entrano senza permesso nell’edificio ormai in disuso del pirellino. Con l’aiuto dei ponteggi del cantiere in corso, riescono a superare la recinzione e ad arrampicarsi fino al tetto. Si tratta di un’azione non autorizzata che mette a rischio sia i ragazzi che eventuali passanti. Nel video si vede chiaramente il gruppo muoversi con leggerezza, quasi come se fossero a casa propria, dimostrando una conoscenza precisa della struttura e una volontà decisa di raggiungere la sommità nonostante i rischi evidenti.

Questo accesso improprio evidenzia come i cantieri e gli spazi delle grandi città spesso vengano usati in modo improprio, sfruttando le lacune nella sorveglianza e nella sicurezza. Il pirellino, simbolo milanese, appare così vulnerabile a intrusioni che finiscono per generare situazioni di rischio non controllate.

Il lancio col paracadute: un gesto di sfida e pericolo

Al tramonto, uno dei giovani indossa il paracadute sul tetto del pirellino e si prepara al salto. Prima del lancio, mostra il dito medio alla telecamera, segnalando una sfida diretta a chi osserva. Poi si lancia nel vuoto, mettendo a rischio la propria incolumità e quella di eventuali persone o oggetti sotto. Il video riprende ogni istante di questa azione rischiosa, che si concluse senza incidenti evidenti, ma che potrebbe avere conseguenze molto gravi.

Questo tipo di comportamento inquieta, soprattutto per la mancanza di regole e di controlli efficaci. Non si tratta solo di un gesto estremo, ma di un potenziale pericolo pubblico. Le alte strutture urbane offrono l’opportunità di sfide estreme, spesso alla ricerca di visibilità sui social, ma con pochi pensieri alle conseguenze legali o alla sicurezza personale.

Reazioni istituzionali e il vuoto normativo segnalato da comitati locali

Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento Comitati Milanesi, ha commentato duramente l’episodio, definendolo una manifestazione di caos e disordine. Ha evidenziato come la situazione milanese sia difficile da gestire, con giovani che si dedicano a imprese pericolose come train surfing, scalate su monumenti e salti da edifici. L’episodio del pirellino è solo l’ultimo di una serie di gesti rischiosi rilevati in città.

Minoletti sottolinea un problema di fondo: manca una normativa specifica che punisca questi comportamenti con sanzioni chiare. Senza una regolamentazione adeguata, le imprese diventano sempre più audaci e compromettenti per la sicurezza pubblica. Il legislativo fatica a seguire la rapidità con cui cambiano certe abitudini e le nuove forme di pericolo urbano, lasciando scoperti ampi spazi di intervento.

Questa allerta apre il dibattito sulla necessità di interventi rapidi, dati i precedenti e la crescente frequenza di episodi simili in città. Si tratta di trovare soluzioni concrete e misure dissuasive che limitino l’accesso agli spazi pericolosi e pongano freno ad azioni che spesso cercano la spettacolarizzazione a scapito della sicurezza.

Sicurezza urbana e prevenzione di rischi in spazi pubblici abbandonati o in ristrutturazione

L’episodio al pirellino richiama l’attenzione sul tema della sicurezza in strutture non più operative ma ancora accessibili. Palazzi come quelli del pirellino rappresentano un rischio se non sorvegliati o protetti adeguatamente. Edifici in disuso, in fase di ristrutturazione o temporaneamente inutilizzati possono trasformarsi in “attrazioni” per chi cerca l’adrenalina o una scena da social.

Le misure di sicurezza dovrebbero includere una sorveglianza più attenta nei cantieri, recinzioni più resistenti e un monitoraggio costante della presenza di persone. Le autorità locali e le aziende che gestiscono i lavori devono collaborare per evitare ingressi abusivi con potenziale rischio. Lo sappiamo, la prevenzione è fondamentale per evitare tragedie.

Si aggiunge la necessità di sensibilizzare i giovani sui rischi reali. La cronaca recente ha mostrato incidenti con esiti mortali o lesioni gravi in simili situazioni. L’educazione alla sicurezza diventa un altro elemento da rafforzare, parallelo a interventi concreti contro ogni forma di accesso illecito.

La sfida tra rischi estremi e mancanza di controllo nelle metropoli moderne

Milano, come molte altre grandi città, vive una dimensione urbana che porta a fenomeni come quello del lancio dal pirellino. La città si presta a sfide estreme per i giovani, disposti a mettere a repentaglio la loro vita per qualche secondo di notorietà sui social. Il rischio è quello di assistere a una escalation, senza freni o controlli adeguati.

L’episodio è la punta visibile di un problema più grande, che riguarda la gestione degli spazi urbani e la capacità di chi governa la città di intervenire tempestivamente. Senza un controllo efficace e norme precise, episodi come questo rischiano di moltiplicarsi e di creare situazioni pericolose per feriti o per chi si trova semplicemente a passare sotto quei luoghi.

Le città moderne devono confrontarsi con queste sfide, trovando un equilibrio tra libertà di movimento e sicurezza pubblica. Al momento, a Milano, questa bilancia sembra pendere verso un’estrema fragilità, che si traduce in azioni che mettono in pericolo vite senza una risposta né preventiva né repressiva adeguata.

Change privacy settings
×