Flop nelle stabilizzazioni, la Flc Cgil protesta a roma contro 300 mila precari nel mondo della conoscenza

Flop nelle stabilizzazioni, la Flc Cgil protesta a roma contro 300 mila precari nel mondo della conoscenza

La Flc Cgil organizza a Roma una mobilitazione contro il precariato in istruzione e cultura, denunciando oltre 300 mila lavoratori senza stabilità e chiedendo interventi urgenti a governo e parlamento.
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La Flc Cgil ha organizzato a Roma una mobilitazione contro l’aumento del precariato nel settore dell’istruzione e della cultura, chiedendo al governo interventi urgenti per la stabilizzazione di oltre 300 mila lavoratori precari in tutta Italia. - Gaeta.it

L’aumento del precariato nel campo dell’istruzione e della cultura è al centro di una mobilitazione organizzata stamane dalla Flc Cgil a roma. La centralissima piazza di largo di torre argentina ha ospitato un’assemblea pubblica, in cui sono stati denunciati numeri impressionanti di lavoratori senza un contratto stabile. Il sindacato ha chiesto interventi urgenti al parlamento e al governo per rispondere a una situazione che ormai pesa su decine di migliaia di persone.

La situazione dei lavoratori precari nella scuola e negli altri istituti di cultura

Secondo i calcoli della Flc Cgil, i precari legati al mondo della conoscenza superano i 300 mila in tutta italia. Solo nella scuola gli insegnanti e il personale Ata senza stabilizzazione raggiungono quota 250 mila. Questo dato emerge con forza dalla denuncia di gianna fracassi, segretaria generale del sindacato: “le richieste di chiarimenti al ministro dell’istruzione giuseppe valditara sono state molte, ma non sono mai arrivate cifre ufficiali a conferma o smentita.” Fracassi ha sottolineato come il decreto recente, approvato il giorno prima, non abbia risolto problemi fondamentali come quello degli idonei alle graduatorie o la mancanza di stabilizzazioni. Per il personale Ata poi, il blocco del turn over continua a gonfiare ulteriormente la piaga del precariato.

Precariato anche oltre la scuola

Anche fuori dalla scuola le condizioni rimangono critiche. Il sindacato stima che siano circa 50 mila i precari nelle università, oltre che nelle accademie e nei conservatori musicali. Questi lavoratori spesso si muovono tra contratti a termine e incarichi saltuari, senza possibilità di una prospettiva stabile. Il racconto della mattinata ha mostrato come il problema del precariato si estenda dunque a vari ambiti della conoscenza, non solo nell’istruzione primaria o secondaria.

La manifestazione zeroprecarietà e le voci che hanno partecipato

L’iniziativa ‘Zeroprecarietà‘ ha coinvolto numerosi attivisti e rappresentanti politici. Tra le forze presenti si contano esponenti di Movimento 5 stelle, Articolo Uno e Partito democratico, a dimostrazione di un consenso trasversale sulla gravità del tema. La protesta ha offerto agli stessi lavoratori precari la possibilità di raccontare le loro storie e il vissuto quotidiano, mettendo in luce la mancanza di tutele e prospettive.

Interventi significativi

L’attrice e scrittrice tezeta abraham è intervenuta con una riflessione sulla cittadinanza e il diritto a un’attività lavorativa dignitosa, affrontando anche aspetti più ampi legati alle condizioni sociali degli operatori culturali. Christian ferrari, segretario confederale della Cgil nazionale, ha espresso sostegno alle rivendicazioni e ha ricordato l’impegno della confederazione a proseguire in questa battaglia.

Durante la mattinata, ha animato la piazza la band della Flc Cgil, ‘Musica Ribelle‘, che ha accompagnato gli interventi con brani a tema, contribuendo a mantenere alta l’attenzione dei partecipanti.

Le prossime iniziative e le richieste per il cambiamento

Gianna fracassi ha confermato che la mobilitazione non si fermerà: sono previste ulteriori assemblee pubbliche, in particolare davanti ai ministeri competenti, per aumentare la pressione su istituzioni e governo. Questo approccio punta a non lasciare cadere nel vuoto le richieste e a cercare risposte concrete per la stabilizzazione dei lavoratori. L’intento è quello di rendere visibile una situazione che al momento appare trascurata da chi detiene le leve legislative e amministrative.

Il sindacato ha indicato settembre come periodo probabile per il prossimo appuntamento pubblico. Sarà l’occasione per fare il punto sulla situazione e per mantenere alta la voce di chi si trova in attesa da troppo tempo. L’obiettivo resta quello di superare il precariato nella conoscenza, attraverso norme chiare e tempi certi di assunzione, recuperando dignità e certezza per migliaia di lavoratori.

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