La città di Fiesole, vicino a Firenze, si propone come Capitale italiana della Cultura per l’anno 2028 con un dossier dettagliato composto da 62 progetti. Questo documento è stato reso pubblico durante un evento speciale, mostrando il legame tra arte, memoria e comunità che la città intende valorizzare nel triennio verso la designazione ufficiale. Il progetto riflette una partecipazione ampia e pluralista, coinvolgendo cittadini, istituzioni e artisti.
Un dossier ricco di progetti e partecipazione pubblica
Il dossier “Dialoghi tra terra e cielo” è stato presentato ufficialmente dalla sindaca Cristina Scaletti, insieme a Paolo Verri, direttore scientifico della candidatura, in una serata tenuta al Teatro Romano di Fiesole. Oltre alla presentazione dei contenuti, l’evento ha ospitato un videomessaggio di sostegno da Roberto Vecchioni, che ha ricordato la sua profonda connessione con la città e ha citato il simbolismo legato alla figura storica di Catilina. Il documento, composto da otto capitoli, nasce da un percorso partecipativo durato mesi, che ha visto circa 600 cittadini coinvolti in otto incontri pubblici.
La consegna ufficiale del dossier al Ministero della Cultura è prevista entro il 25 settembre 2025, dopodiché sarà disponibile pubblicamente e scaricabile online. La costruzione del progetto punta a mostrare la crescita culturale possibile attraverso il dialogo tra istituzioni culturali e comunità locali.
Il rilancio della musica e la valorizzazione del patrimonio culturale
Tra le iniziative più evidenti c’è il ruolo della musica, a partire dalla Scuola di Musica di Fiesole. L’istituto propone il rilancio dell’Orchestra Giovanile Italiana con un programma arricchito da nuove attività, masterclass e residenze artistiche. Questa attenzione alla musica indica come la candidatura voglia puntare su un’arte già consolidata ma da far crescere ulteriormente, con particolare attenzione ai giovani e alla formazione.
Un’altra linea importante riguarda la valorizzazione di luoghi storici e spesso inaccessibili. Nel capitolo “Fiesole giardino segreto” si intende promuovere l’apertura di ville, conventi e spazi privati al pubblico. Così, si punta a una sinergia tra enti pubblici e privati per incentivare la diffusione della cultura attraverso i beni architettonici e paesaggistici del territorio.
Iniziative per le periferie e sviluppo culturale diffuso
Il dossier presenta anche un focus significativo sulle periferie, descritte come spazi da trasformare in luoghi di innovazione sociale e culturale. Nel capitolo “Fiesole comunità diffusa” emergono progetti come il festival di arte pubblica contemporanea promosso dall’Associazione Start Attitude. Questo evento intende portare nuove forme artistiche direttamente negli spazi urbani meno centrali della città.
Inoltre, è stato descritto il progetto “Compiobbi a Colori“, che mira a trasformare la frazione di Compiobbi in un distretto dedicato all’arte contemporanea. Si tratta di iniziative che danno valore e nuova vita a zone considerate periferiche, facendo della cultura un mezzo per rigenerare i quartieri e rafforzare il senso di comunità.
Trasmissione della memoria e spettacoli intersettoriali
Il dossier dedicato alla “trasmissione della memoria” propone un progetto nato dalla collaborazione tra la Fondazione Giovanni Michelucci, la Fondazione Fabbrica Europa e il Maggio Musicale Fiorentino. L’idea principale è quella di realizzare uno spettacolo che combina più discipline artistiche, ispirato al “Ninfale fiesolano” di Giovanni Boccaccio.
Questo progetto si configura come un’esperienza culturale complessa e multidisciplinare, pensata per raccontare la storia e la tradizione di Fiesole attraverso una formula nuova e coinvolgente. La memoria storica, dunque, diventa materia viva, da tramandare con strumenti artistici capaci di catturare il pubblico contemporaneo.
Fiesole come centro culturale internazionale e coinvolgimento dei giovani ricercatori
Il seguito del dossier sottolinea anche l’importanza di Fiesole come polo di cultura cosmopolita. In questo ambito, Elena Torta, responsabile della comunicazione dell’Istituto Universitario Europeo, ha illustrato il progetto per la condivisione degli Archivi Storici dell’Unione Europea. Gli archivi rappresentano una risorsa di valore per la città, arricchita dal ruolo dei giovani ricercatori come ambasciatori della candidatura.
Questo aspetto mette in evidenza il legame tra Fiesole e la dimensione europea, puntando su scambi culturali e scientifici che possano rafforzare la reputazione internazionale della città. Il coinvolgimento attivo dei giovani ricercatori sottolinea una prospettiva dinamica e incentrata sul futuro, con nuove generazioni impegnate a promuovere il territorio e la sua identità.
L’intero progetto di candidatura di Fiesole si presenta quindi come un insieme di idee, iniziative e spazi, con una forte attenzione a coinvolgere la comunità e valorizzare sia le radici storiche sia la dimensione contemporanea della città. La prossima fase sarà la valutazione ministeriale, che definirà se questa proposta potrà diventare la Capitale italiana della Cultura del 2028.