In un Ferragosto lontano dal caos delle solite mete estive, Ivrea si presenta come una destinazione capace di offrire un’esperienza fatta di natura, cultura e tradizioni culinarie. Chi desidera un 15 agosto diverso può trovare nella città canavesana un angolo di Piemonte dove la tranquillità regna, le memorie storiche si intrecciano con il presente e i sapori locali raccontano storie di accoglienza e famiglia. Un itinerario che si snoda tra laghi nascosti, architetture riconosciute dall’Unesco e un pranzo che diventa parte integrante del viaggio.
Laghi e paesaggi naturali: il fascino nascosto dei dintorni di ivrea
Ivrea è circondata da una serie di laghi di origine morenica che rappresentano un’oasi di pace, poco battuta dal turismo di massa. Il lago Sirio, immerso tra boschi di faggi e querce, si raggiunge facilmente anche a piedi dal centro della città. Qui si trovano percorsi adatti a chi ama camminare immerso nel fresco e chi desidera stendersi tra l’erba per leggere o semplicemente contemplare il paesaggio. Pochi sanno che oltre al Sirio ci sono altri specchi d’acqua come il lago Pistono, il Campagna, il lago Nero e il San Michele, ciascuno con scenari e atmosfere diverse. Questi laghi, distanti solo pochi minuti dal centro, mettono a disposizione spazi dove il silenzio e la natura appaiono intatti, quasi fuori dal tempo.
Queste aree sono perfette per trascorrere una giornata rilassante lontano dal caos, godendo della frescura e dei colori del verde circostante. Non è raro incontrare escursionisti che si avventurano lungo sentieri poco segnati o famiglie che si fermano per un picnic sulle rive. È un territorio che regala emozioni semplici ma profonde, con opportunità di svago che non sacrificano la quiete. Per chi cercasse un’esperienza unica, una passeggiata mattutina intorno al lago Sirio offre il privilegio di vedere la natura risvegliarsi, mentre nel pomeriggio la luce morbida del sole dipinge di riflessi l’acqua calma.
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La città di ivrea tra storia e architettura razionalista
Il centro di Ivrea si racconta a passo lento, partendo dalla zona vicino alla stazione, dove si può lasciare l’auto per poi inoltrarsi nel cuore storico. Via Arduino, il Borghetto, piazza del Municipio e il lungodora sono luoghi che conservano una memoria viva. In ogni angolo, scalinate antiche, vecchie insegne e edicole votive testimoniano un passato ancora presente. Camminare per Ivrea significa imbattersi in dettagli che parlano di vita quotidiana passata e presente, senza però trasformarsi in un museo immobilizzato.
Il castello di Ivrea, con le sue torri rotondeggianti, si affaccia sulla città offrendo un punto di vista inatteso. Aperto anche durante la giornata di Ferragosto, permette di salire fino alle mura e osservare dall’alto la città e il suo intorno. Poco distante si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta, che conserva sotterranei e un chiostro romanico, elementi che arricchiscono il patrimonio culturale della zona. Questa parte di Ivrea racconta di come il passato si sia stratificato sulle radici moderne senza opporsi, ma scegliendo una convivenza equilibrata.
Oltre alla parte medievale, Ivrea custodisce edifici e scuole dalle linee razionaliste progettate da Olivetti e che hanno ottenuto il riconoscimento Unesco. Questa architettura, nata con l’idea di mettere l’uomo al centro, si mostra nelle vie come corso Jervis con palazzi lineari, luminosi e funzionali. Chi guarda con attenzione nota come questi spazi siano pensati per il benessere e l’uso quotidiano. È un patrimonio che si vive senza sentirsi in un’area protetta, poiché continua a ospitare attività e persone, mantenendo attivo il rapporto con la città.
Luoghi di spiritualità e natura: santuario monte stella e il fiume dora
Per chi cerca rifugio spirituale o una pausa immersa nel verde, il santuario di Monte Stella si raggiunge con una salita breve ma intensa tra alberi e scalinate. La chiesetta si affaccia sull’intera città e offre un panorama ampio, perfetto per un momento di raccoglimento o per ammirare gli spazi circostanti. Questo luogo unisce la sensazione di isolamento alla vista sulla vita urbana, rappresentando un incontro tra natura e spiritualità.
In città la presenza dell’acqua scorre non solo nella forma dei laghi, ma anche nel fiume Dora, che attraversa Ivrea con un ritmo lento. Il corso del fiume passa sotto ponti storici, vicino a case e mulini arrugginiti, e rende la città piena di riflessi e suoni d’acqua. Sedersi su una panchina in riva permette di percepire una dimensione diversa del luogo, fatta di calma e continuità. Intorno al fiume si intrecciano storie antiche e moderne che si possono cogliere anche nell’osservare i dettagli come le ruote dei mulini o i vecchi scorci da cui emerge la tradizione.
Non lontano da Ivrea, la giornata di Ferragosto offre l’occasione per visitare i castelli dell’Eporediese, meta vicina e facilmente raggiungibile. Oltre al castello di Ivrea, aperto per l’occasione, il castello di Pavone Canavese e quello di Montalto Dora meritano attenzione. Il primo si è trasformato in una dimora storica, mentre il secondo si adagia sulle colline offrendo vedute sul lago Pistono e le campagne circostanti. Questi luoghi raccontano storie di strette leggi e di leggende che accompagnano l’identità del territorio.
L’accoglienza culinaria all’aquila nera, il ristorante di tony cuomo
Dopo tutta questa scoperta, una pausa a tavola diventa fondamentale. A Ivrea la scelta cade spesso sull’Aquila Nera, ristorante gestito da Tony Cuomo, figura simbolo della città dal 1969. Un uomo proveniente dal sud che ha dedicato la sua vita a portare sapori autentici in Canavese, creando un locale che è diventato punto di riferimento per chi cerca cucina vera, fatta con equilibrio e passione.
Il menù proposto per Ferragosto riflette questa filosofia: si comincia con una sangria fresca accompagnata da tapas, accogliendo gli ospiti in un clima rilassato e conviviale. Le portate successive riscoprono sapori di mare che sembrano lontani dal contesto di Ivrea eppure perfettamente integrati. Fettuccine di seppie, polpo condito con olio di frantoio e olive di Gaeta, gamberoni reali e salmone alle erbe aromatiche sono alcuni dei piatti che proseguono con una paella alla catalana, piatto ricco che si distingue per colori e profumi.
Non manca il fritto di paranza, preparato secondo tradizione e con consistenza croccante. Il pasto si conclude con una torta al limone semplice e profumata, accompagnata da acqua, caffè, digestivo e un Erbaluce della Tenuta Roletto, vino locale che chiude bene il pasto. Un’esperienza culinaria pensata per chi vuole fermarsi e godere del cibo nel modo giusto, senza fretta e con attenzione ai dettagli.
Prenotare è d’obbligo, considerando che il ristorante accoglie sempre numerosi ospiti nel giorno di Ferragosto, rendendo la disponibilità limitata. Corso Nigra 56 resta così un indirizzo da segnare per chi desidera concludere una giornata a Ivrea con sapori autentici, tra accoglienza e memoria.