A istanbul, in occasione della festa del primo maggio, le autorità hanno imposto misure severe per impedire manifestazioni di massa a piazza taksim, cuore delle celebrazioni storiche del lavoro in città. Il centro cittadino è stato sottoposto a un massiccio controllo da parte delle forze dell’ordine, che hanno adottato barricate e chiuso accessi e vie principali fin dalle prime ore del mattino. Nel corso della giornata si sono registrati numerosi fermi, con oltre 180 persone che hanno tentato di avvicinarsi alla zona e sono state bloccate.
Controlli e divieti a piazza taksim durante il primo maggio
La città di istanbul, tradizionalmente teatro di cortei e raduni per il primo maggio, ha vissuto un clima di tensione elevata. Le autorità hanno deciso di vietare qualunque manifestazione di massa in piazza taksim. L’intera area è stata circondata da barricate erette dalle forze dell’ordine, con la sorveglianza intensificata sia lungo le vie principali sia nelle strade laterali. Le misure si sono concretizzate fin dalle prime ore del mattino, con un dispiegamento imponente di agenti di polizia.
Vie d’accesso chiuse e restrizioni sui trasporti
Le vie d’accesso a taksim sono state chiuse in modo sistematico per impedire l’arrivo dei partecipanti. Questo ha limitato fortemente la possibilità di incontro nel cuore di istanbul, riducendo notevolmente gli spazi a disposizione per le celebrazioni del giorno dei lavoratori. Le restrizioni hanno riguardato anche mezzi pubblici e flussi pedonali, con controlli stringenti e posti di blocco pronti a fermare i cittadini.
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Le vie e i trasporti pubblici bloccati per impedire l’assembramento
Oltre ai divieti sulle manifestazioni, la polizia ha deciso di chiudere anche alcune linee essenziali del trasporto pubblico che attraversano il quartiere di beyoglu, dove si trova piazza taksim. Fermate della metropolitana e delle linee tramviarie sono state temporaneamente inaccessibili al pubblico. Le chiusure erano puntuali e coordinate per mantenere un controllo completo sul movimento di persone.
L’obiettivo dichiarato era evitare assembramenti largamente diffusi e qualsiasi tentativo di raggiungere il centro senza autorizzazione. Le linee del trasporto pubblico, spesso utilizzate dai manifestanti per accedere alla zona, sono state quindi neutralizzate nel corso della giornata. Questo ha reso molto più complesso spostarsi nel cuore della città e ha contribuito a mantenere bloccato il flusso di persone diretto a taksim.
Il bilancio dei fermati: almeno 180 persone bloccate dalle forze dell’ordine
Durante i controlli, almeno 180 persone sono state fermate dalle forze dell’ordine mentre tentavano di avvicinarsi a piazza taksim o di aggirare i blocchi. Gli avvocati dell’associazione turca chd hanno denunciato il numero dei fermi, sottolineando come questi riguardino cittadini fermati per aver semplicemente tentato di partecipare alle celebrazioni del primo maggio.
Le persone fermate sono state condotte in diverse sedi di polizia per essere identificate e sottoposte a interrogatorio. Fonti locali segnalano che il dispositivo di sicurezza era orientato a evitare qualsiasi forma di corteo o raduno nello spazio pubblico più simbolico di istanbul in occasione della giornata dedicata ai lavoratori. Non sono state segnalate violenze di rilievo, ma il clima nel centro resta teso.
L’impatto sulla città e la risposta della società civile
Le restrizioni di polizia e i fermi hanno avuto un impatto immediato sulla vita del centro di istanbul. Gli abitanti e i lavoratori nei quartieri limitrofi hanno visto modificazioni significative nei loro spostamenti quotidiani a causa dei blocchi stradali e delle linee di trasporto interrotte. L’azione di chiusura della zona di beyoglu ha di fatto isolato una parte importante del centro storico, creando disagi e tensioni.
Le organizzazioni della società civile hanno monitorato la situazione con attenzione, chiedendo che siano rispettati i diritti dei cittadini e denunciando l’uso di misure restrittive che limitano la libertà di manifestazione. L’associazione chd, in particolare, ha enfatizzato la necessità di garantire spazi di dialogo e confronto anche in circostanze delicate come le manifestazioni del primo maggio. Le esperienze degli anni passati mostrano come piazza taksim resti un punto cruciale di confronto sociale nella città.