Tre delitti che segnano il territorio torinese in meno di sei mesi. Le vittime sono donne brutalmente uccise da persone legate a loro da vincoli familiari o di vicinato, casi che evidenziano una realtà inquietante e persistente. Gli episodi recenti – da volvera a grugliasco, passando per venaria reale – mostrano come la violenza di genere continui a compromettere la sicurezza nelle case e nelle comunità del torinese.
Un quadro preoccupante tra femminicidi recenti nel torinese
L’episodio di ieri si inserisce in un contesto drammatico. Solo a febbraio 2025, a venaria reale, è stata uccisa cinzia d’aríes sempre per mano del marito. A volvera, appena un mese prima, chiara spatola e il fidanzato erano stati assassinati dal vicino di casa, che poi si è tolto la vita. Tre casi che riguardano territori limitrofi, ma indicano un problema più ampio di violenza domestica e femminicidio che coinvolge tutta la regione e, più in generale, il paese.
Questi fatti confermano una frequenza inquietante: ogni pochi giorni una donna perde la vita a causa della violenza di chi dovrebbe proteggerla. Le vittime spesso muoiono tra le mura domestiche, luoghi dove dovrebbero essere al sicuro. Ogni evento chiama in causa le istituzioni, la comunità e la società civile sulla prevenzione e il sostegno a chi subisce violenze.
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Il silenzio e la mancanza di segnali premonitori formalizzati, come denunce o interventi, aggravano la situazione. Le forze dell’ordine e i servizi sociali devono confrontarsi con un fenomeno spesso nascosto, che emerge drammaticamente solo quando è troppo tardi.
La risposta della comunità e le reazioni ufficiali
Grugliasco e torino si preparano a salutare fernanda con momenti di lutto e cordoglio. Il sindaco di grugliasco, emanuele gaito, ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali, sottolineando la gravità della tragedia per l’intera comunità locale. Anche stefano lo russo, sindaco di torino, ha espresso il proprio dolore ricordando la dedizione di fernanda al lavoro scolastico nella periferia di mirafiori.
Il caso ha trovato attenzione a livello europeo. Roberta metsola, presidente del parlamento europeo, in visita a bergamo dopo una tappa a torino, ha dedicato un pensiero a fernanda e a tutte le vittime di femminicidio. Metsola ha ricordato che il parlamento ha già adottato misure contro la violenza di genere, ma ha riconosciuto come sia necessario continuare gli sforzi per evitare che altre donne rischino la vita all’interno delle proprie case.
Queste reazioni istituzionali richiamano l’urgenza di interventi concreti e di un impegno condiviso tra enti locali, nazionali e sovranazionali per fornire protezione e prevenzione efficaci contro fenomeni di violenza domestica.
L’aggressione mortale a grugliasco: cronaca di un femminicidio
Il 29 aprile 2025, intorno alle 18:30, fernanda di nuzzo, 61 anni, è stata accoltellata dal marito nell’appartamento di famiglia in via moncalieri 47, nel quartiere gerbido di grugliasco. La donna, assistente educativa in una scuola di torino, è stata ferita con più fendenti all’addome durante una lite scoppiata nel loro appartamento al terzo piano. L’aggressione si è consumata alla presenza della figlia 24enne, affetta da sindrome di down, che appena rientrata in casa ha assistito alla scena e ha tentato invano di fermare il padre.
Fuggendo per le scale, fernanda ha urlato più volte “Aiuto!”, sanguinante e allo stremo. È crollata prima di riuscire ad uscire dall’edificio, mentre la figlia è rimasta accanto a lei in stato di choc. Nel frattempo il marito, pasquale piersanti, 61 anni e pensionato, si è barricato nell’appartamento. Solo con l’arrivo dei carabinieri del nucleo radiomobile di rivoli e grugliasco l’uomo ha aperto la porta e si è consegnato.
Fernanda è stata portata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale molinette di torino in arresto cardiaco, con un grave shock emorragico causato dalle ferite profonde. Nell’intervento chirurgico i medici hanno dovuto asportarle la milza, ma la donna non ha mai ripreso conoscenza. La morte è stata dichiarata nella mattinata successiva.
Il marito presenta alcune ferite, ma non è chiaro se si siano procurate da solo in un tentativo di suicidio o se siano il risultato di una difesa. I carabinieri coordinati dal sostituto procuratore paolo scafi sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica e i motivi della lite. Dai primi controlli non risultano precedenti denunce o segnalazioni riguardo alla coppia.
La vita e il ricordo di fernanda di nuzzo
Fernanda di nuzzo lascia un segno profondo nella memoria di chi l’ha conosciuta. Maestra d’asilo e assistente educativa, gestiva con discrezione e pazienza il rapporto con i bambini e gli studenti della scuola in periferia. Le testimonianze raccolte descrivono una donna serena, discreta, che non dava segni di problemi in famiglia agli occhi dei vicini.
La tragedia che ha colpito fernanda ricorda quanto la violenza in casa spesso resti nascosta. Altri familiari, come la figlia 24enne con sindrome di down, resteranno segnati per sempre da quanto accaduto. L’altra figlia, che non viveva più con la coppia, perde anch’essa una madre. I bambini della scuola che frequentava, domani non troveranno più il sorriso gentile che li accompagnava ogni mattina.
Questa vicenda aggiunge al dolore personale quello civile e sociale di una comunità scossa, che deve confrontarsi con la violenza domestica come una ferita aperta, che non si riconosce facilmente finché non esplode in tragedia.
Fernanda era parte di una realtà fatta di persone comuni, che nascondono sofferenze invisibili agli altri. Il suo destino porta a riflettere sull’urgenza di ascoltare i segnali meno evidenti e di agire prima che il male raggiunga un punto senza ritorno.