La Fondazione Edmund Mach ha convocato, a San Michele all’Adige, i rappresentanti delle associazioni agricole e delle cooperative trentine per un aggiornamento sulle attività in corso a sostegno del settore agricolo provinciale. L’appuntamento ha permesso di analizzare l’andamento della stagione e le principali problematiche fitosanitarie, oltre a presentare alcune iniziative innovative per il comparto, con la partecipazione dell’assessore provinciale Giulia Zanotelli.
Aggiornamento su stagione vegetativa e emergenze fitopatologiche
Lo scorso 15 luglio, presso la sede della fem a San Michele all’Adige, si è svolto un incontro tra i vertici delle associazioni agricole provinciali e le cooperative trentine. All’evento ha partecipato anche l’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli. L’obiettivo era illustrare lo stato delle attività svolte dalla fondazione in ambito agricolo e raccogliere le osservazioni delle realtà rappresentate.
L’incontro segue quello di gennaio scorso, che aveva affrontato temi legati alla zootecnia, mentre questa volta l’attenzione si è concentrata soprattutto sulla stagione vegetativa e sulle emergenze fitopatologiche. Sono stati inoltre presentati progetti di filiera come Astro, dedicato all’acquacoltura montana, e aggiornamenti su monitoraggi di zoonosi e malattie infettive emergenti.
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Presenza dei rappresentanti associativi e dirigenti fem
Presenti i rappresentanti di Confederazione Italiana Agricoltori, Associazione Contadini Trentini, Confagricoltura, Coldiretti, ACLI, Concast, Apot, Consorzio Vini del Trentino, Federazione allevatori di Trento e Federazione trentina delle Cooperative. Ad accoglierli il presidente fem, Francesco Spagnolli, e il direttore generale Mario del Grosso Destreri, insieme ai dirigenti e ai ricercatori del Centro Trasferimento Tecnologico e Ricerca e Innovazione.
Analisi climatica e potenziali impatti sulle colture principali
L’analisi della stagione 2025 ha evidenziato che giugno è stato tra i mesi più caldi degli ultimi venticinque anni, superando anche il picco del 2023. Luglio per ora risulta più fresco rispetto alla media. Questi fattori climatici influenzano fortemente lo sviluppo delle coltivazioni e delle malattie.
Nel comparto del melo, i monitoraggi hanno registrato una situazione sotto controllo per ticchiolatura, fumaggini e Glomerella, funghi che hanno destato preoccupazioni in passato. La problematica degli scopazzi del melo rimane al centro dell’attenzione: fem, la Provincia autonoma e i rappresentati del settore stanno predisponendo un nuovo “piano scopazzi” per contenere e gestire il fenomeno.
Interventi e lotte biologiche per cimice asiatica
In primavera è stata riscontrata una presenza dell’1,4% di piante colpite, immediatamente estirpate grazie ai controlli congiunti di Apot. Sulla cimice asiatica sono stati pianificati circa 2000 interventi di controllo in campo, di cui mille già effettuati. Il programma di lotta biologica mostra segnali positivi con una crescita dei parassitoidi che contrastano l’insetto.
Progetti e monitoraggi sul comparto viticolo
Per la vite, è stato avviato il progetto flavescenza dorata “FD Shield” a maggio, un programma triennale finanziato dalla Provincia, con quattro linee di ricerca. Lo scopo è sviluppare modelli di prevenzione, migliorare il monitoraggio territoriale, applicare la biotremologia per individuare l’insetto vettore, testare agenti di biocontrollo e riconoscere nuove specie vettori della malattia.
I monitoraggi primaverili hanno mostrato segnali di riduzione della flavescenza, che resta sotto controllo nelle aree in cui si attuano correttamente le misure di contrasto obbligatorie per legge.
Diffusione dell’insetto drosophila suzukii nei piccoli frutti e ciliegi
L’inverno 2024-2025 mite ha favorito la proliferazione dell’insetto Drosophila suzukii, noto per danneggiare ciliegie e piccoli frutti. Le catture registrate in questa stagione superano quelle dello scorso anno. Nonostante sia presto per valutare l’efficacia delle strategie di lotta biologica messe in campo, la situazione viene tenuta sotto stretta sorveglianza.
Nei ciliegi, soprattutto nelle coltivazioni senza reti antinsetto, l’infestazione si presenta più critica. Questo fenomeno richiede un monitoraggio costante. Le reti continuano a rappresentare una barriera efficace ma non sempre adottata. Gli operatori del settore collaborano con fem per sviluppare soluzioni che possano contenere l’insetto, compatibili anche con le esigenze produttive e ambientali del territorio.
Progetto astro per l’acquacoltura di montagna e tecniche innovative
Tra le iniziative introdotte durante l’incontro spicca il progetto di filiera Astro, volto a tutelare lo sviluppo dell’acquacoltura di montagna, con particolare attenzione al carpione del Garda. Il progetto però non mira solo a valorizzare la specie, ma anche a incrementare la redditività e sostenibilità dell’intera filiera.
L’attività prevede approfondimenti sulla biologia del carpione e la definizione di protocolli standard per il suo allevamento. Saranno studiati gli impatti ambientali delle pescicolture tramite analisi innovative, come il DNA ambientale, per valutare la qualità dell’ecosistema acquatico. Verranno inoltre esaminate le rilevazioni storiche degli impianti per ottimizzare le fasi produttive e per recuperare gli scarti organici nella lavorazione della trota.
Parallelamente, si è discusso delle tecniche di evoluzione assistita per migliorare le caratteristiche genetiche delle specie allevate. Questi metodi dovrebbero favorire caratteristiche utili per la resilienza e la produttività, rispettando le normative vigenti e le condizioni ambientali locali.
Zoonosi, vettori e misure di prevenzione nel trentino
L’incontro ha affrontato anche il tema dei cambiamenti climatici e del loro impatto sulle malattie infettive emergenti, in particolare riguardo alle zoonosi trasmesse da insetti vettori. fem coordina la cabina di regia provinciale per il controllo di questi insetti.
Sono stati presentati i risultati dei monitoraggi su zanzare tigre, coreana e giapponese, con dati aggiornati su diffusione e concentrazioni sul territorio trentino. Altrettanto seguite sono le malattie trasmesse dalla zecca dei boschi , responsabile di patologie emergenti. La fondazione ha messo a punto mappe di rischio, utili per indirizzare controlli e attività di prevenzione.
Lo sviluppo di modelli per prevedere e prevenire le epidemie legate a questi vettori rappresenta un impegno costante. Il lavoro di ricerca punta anche a individuare nuove malattie emergenti e a definire strategie per salvaguardare la salute degli animali domestici e selvatici, riducendo al minimo le ricadute sulla filiera agricola e sull’attività degli allevatori.