Felice Gammella catturato a Secondigliano dopo 195 giorni di latitanza e fuga sui tetti

Felice Gammella Catturato A Se

Felice Gammella arrestato a Secondigliano dopo lunga latitanza. - Gaeta.it

Sofia Greco

27 Agosto 2025

Felice Gammella, 37 anni di Sant’Anastasia, è stato arrestato a Secondigliano dopo aver evitato la cattura per quasi 200 giorni. Il latitante aveva violato la detenzione domiciliare nei primi mesi del 2025, rendendosi irreperibile. L’uomo era ricercato per estorsione aggravata e danneggiamento, crimini commessi nel corso dell’anno scorso. L’operazione dei carabinieri si è conclusa con una fuga spericolata sui tetti di un edificio popolare, prima di essere definitivamente bloccato.

la fuga e la latitanza di Felice Gammella: dal domiciliare alla caccia

Gammella era entrato in latitanza all’inizio del 2025, subito dopo esser uscito dalla misura della detenzione domiciliare che gli era stata imposta. Due ordinanze di custodia cautelare a suo carico, emesse dalle procure di Salerno e Nola, lo indicavano come responsabile di estorsione aggravata e di danneggiamenti commessi nel 2023. Per mesi i carabinieri hanno cercato senza successo di notificargli gli atti, fino a ieri.

Il latitante ha scelto di nascondersi a Secondigliano, dove aveva trovato rifugio nell’abitazione di una sua conoscente. Questa sparizione dai radar ha reso difficile il lavoro degli investigatori e ha alimentato l’attenzione sulle sue mosse, dato anche il suo recente comportamento violento. Non solo aveva chiesto una somma di denaro esigua a un familiare, ma aveva agito radicalmente incendiandogli l’auto.

l’operazione dei carabinieri a Secondigliano e la cattura

La svolta è arrivata grazie a un’azione coordinata dei carabinieri della Stazione di Sant’Anastasia. Questi hanno individuato il rifugio di Gammella, chiudendo in un blitz il cerchio attorno al 37enne. La zona è stata bloccata con presidi sui possibili punti di fuga. L’intervento è stato pensato per evitare strascichi e garantire il fermo immediato.

Al momento della cattura, Gammella ha scelto una soluzione ai limiti dell’impossibile per tentare la fuga. Invece di uscire dall’ingresso principale, ha cominciato a correre sui tetti degli stabili circostanti, muovendosi in verticale e tra i solai come un esperto di parkour. La fuga si è rivelata breve perché i carabinieri avevano bloccato tutti gli accessi, riducendo le sue opzioni di scampo.

Le conseguenze dell’arresto e il profilo di un latitante pericoloso

Dopo la cattura Gammella è stato portato in carcere, dove affronterà le accuse per estorsione e danneggiamento aggravato. Per lui si chiude una fuga durata 195 giorni, poco distante dall’arco di 200 giorni che avrebbe segnato un traguardo significativo nella sua latitanza.

Il suo caso si distingue per il gesto violento contro lo zio: chiedendo 10 euro e ricevendo un rifiuto, aveva dato fuoco alla sua auto usando della benzina. Tale episodio dimostra la natura pericolosa delle sue azioni e l’attitudine a reazioni estreme anche per motivi modesti.

L’arresto rappresenta un segnale forte nella repressione della criminalità locale, evidenziando come le forze dell’ordine abbiano migliorato la capacità di individuare e fermare latitanti anche in contesti urbani complessi come Secondigliano. La vicenda scorre tra cronaca nera e scenari d’azione degni di un film, ma con la concreta realtà dell’ordine pubblico.