Fedriga contro chi alimenta la narrazione di Hamas sulle tensioni Italia-israele a Udine

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Fedriga critica chi diffonde la narrazione di Hamas sulle tensioni a Udine. - Gaeta.it

Elisabetta Cina

3 Settembre 2025

Negli ultimi giorni, la partita di calcio tra Italia e Israele, prevista a Udine, è finita al centro di accese polemiche politiche. Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ha preso posizione in modo netto contro chi, a suo avviso, sta diffondendo propaganda a favore di Hamas coinvolgendo anche la sfera pubblica italiana. Il nodo è il racconto mediatico attorno al conflitto israelo-palestinese e l’uso politico che ne viene fatto nel dibattito nazionale, con l’evento sportivo che ha acceso tensioni e divisioni.

Fedriga accusa una parte politica di favorire indirettamente la propaganda di Hamas

Massimiliano Fedriga ha insinuato che alcune forze politiche in Italia stiano sostenendo una narrazione che beneficia l’organizzazione di Hamas. Secondo il presidente del Friuli Venezia Giulia, certi racconti sul conflitto non mettono al centro le responsabilità di Hamas, ma anzi, contribuiscono a diffondere una versione strumentale degli eventi. Ha richiamato l’attenzione su una “novella” che darebbe spazio all’organizzazione terroristica, sottolineando come la creazione di polemiche attorno alla partita Italia-Israele finisca per rafforzare questo racconto falso. Fedriga ha denunciato un interesse politico dietro queste posizioni, che a suo giudizio, mettono a rischio la percezione pubblica della realtà nel conflitto.

Il riferimento al clima politico interno in Italia va visto nel contesto dell’accesa discussione sull’intervento italiano a favore di Israele, e sul modo in cui l’opinione pubblica interpreti gli eventi di Gaza e delle aree circostanti. Fedriga invita a mantenere il focus sulle responsabilità di Hamas, per evitare di favorire un’interpretazione che passi come giustificativa delle azioni del gruppo palestinese. La partita di Udine diventa così un simbolo di un confronto che travalica l’ambito sportivo.

La denuncia di Fedriga sulle responsabilità di Hamas verso la popolazione di Gaza

Fedriga ha rimarcato che Hamas da anni tiene sotto ricatto la propria popolazione sopprimendo diritti fondamentali, in particolare l’accesso al cibo e ai beni di prima necessità. Ha parlato di una situazione di fame imposta da Hamas in modo volontario, per controllare e condizionare i civili di Gaza. Questo aspetto è cruciale per comprendere la complessità della crisi umanitaria nella zona. Il presidente del Friuli Venezia Giulia ha anche attaccato duramente le strategie militari di Hamas, definendo vergognoso il fatto che basi e armamenti siano sistematicamente collocati in scuole e ospedali.

Questa tattica di usare civili e bambini come scudi umani è uno dei punti più controversi del conflitto. Fedriga ha sottolineato come le popolazioni della Striscia di Gaza vengano sfruttate da Hamas per mascherare le operazioni militari, accrescendo il rischio per i civili che si trovano coinvolti negli scontri e subiscono le conseguenze. La critica si estende al significato politico di questa situazione: presentare Hamas come vittima o liberatore rischia di oscurare le sue responsabilità e l’impatto delle sue azioni su chi vive sotto il suo controllo.

La partita Italia-israele a Udine e l’uso politico dello sport nel contesto internazionale

La partita di calcio tra Italia e Israele, fissata per svolgersi a Udine, è stata un’occasione di divisione e polemica nel dibattito pubblico italiano. Alcune forze politiche hanno utilizzato l’evento per veicolare messaggi che Fedriga giudica contrari alla verità storica e politica sul conflitto israelo-palestinese. L’exploit mediatico è diventato un terreno di scontro, con la partita trasformata da semplice evento sportivo a simbolo di posizioni antagoniste.

Fedriga ha espresso rammarico per il fatto che la partita venga strumentalizzata per alimentare tensioni che favoriscono indirettamente Hamas. La critica riguarda in particolare la capacità di alcune componenti politiche italiane di schierarsi in modo favorevole a una narrazione non allineata con le evidenze, mettendo da parte le vittime civili delle azioni terroristiche. Udine, città scelta per ospitare l’incontro sportivo, si trova così al centro di una controversia che coinvolge questioni internazionali delicate; un esempio di come eventi pubblici possano riflettere conflitti più ampi.

Contesto attuale del conflitto israelo-palestinese e l’impatto sulla società italiana

Il conflitto israelo-palestinese si mantiene teso dal punto di vista politico e sociale. Hamas, considerata un’organizzazione terroristica da paesi come Italia, Unione Europea e Stati Uniti, continua a detenere il controllo sulla Striscia di Gaza. La resistenza armata, le tensioni ricorrenti con Israele e le condizioni di vita della popolazione civile si intrecciano in una crisi umanitaria che rimane tra le più complesse a livello mondiale.

In Italia, questa situazione si manifesta non solo nei rapporti diplomatici con Israele e i territori palestinesi, ma diventa oggetto di scontro politico interno. Eventi come la partita a Udine mostrano come il conflitto sia presente nella discussione pubblica anche fuori dalla sfera strettamente geopolitica. Le parole di Fedriga riflettono preoccupazioni non solo sulle implicazioni internazionali, ma anche su come alcuni messaggi vengano recepiti dalla società civile e veicolati attraverso il canale politico.

La polarizzazione sulle posizioni riguardo Hamas e Israele influenza il modo in cui si affrontano temi legati a immigrazione, sicurezza e diritti umani. L’uso di parole e azioni pubbliche diventa quindi essenziale per evitare di alimentare fraintendimenti che possono alimentare ulteriori tensioni sociali in un paese con crescenti comunità di origine mediterranea e mediorientale.


Le prese di posizione di Fedriga disegnano uno scenario dove la chiarezza dei fatti e la responsabilità politica si intrecciano con eventi apparentemente distaccati come una partita di calcio. Al centro resta la necessità di non dare spazio a narrazioni che possano legittimare chi usa la violenza e la manipolazione della propria popolazione per scopi militari e politici. Le polemiche di Udine mostrano quanto il racconto pubblico del conflitto israelo-palestinese continui a dividere e coinvolgere anche l’Italia.