Federica Brignone, protagonista dello sci azzurro, sta affrontando un percorso difficile dopo un infortunio grave subito in Val di Fassa. La campionessa italiana ha parlato del suo stato di salute durante la riabilitazione al J Medical di Torino, senza nascondere le incertezze sul suo ritorno alle competizioni e, in particolare, sulla possibile partecipazione ai prossimi giochi olimpici.
Il percorso di riabilitazione e le difficoltà incontrate
Dall’incidente di due mesi fa, Brignone si sta sottoponendo a una serie di terapie e esercizi per recuperare mobilità e forza. Il centro scelto per la riabilitazione è il J Medical, situato sotto lo stadio Allianz di Torino, dove l’atleta ha acceso quotidianamente sfide fisiche importanti. Questa fase richiede tempi e cautioni ben calibrate per evitare ulteriori danni e per preparare il corpo a riprendere l’attività sportiva. Nonostante le pressioni e l’attesa, la sciatrice ha chiarito che ha messo la sua salute al primo posto, senza voler affrettare i tempi.
La complessità dell’infortunio
Il tipo di infortunio sofferto, raro e complesso, rende ancora più difficile stimare un calendario preciso per il rientro. Brignone stessa ha spiegato che per casi simili si procede per step, senza date certe, proprio per la natura imprevedibile della guarigione. Il percorso di recupero include, oltre alle terapie fisiche, un processo psicologico di adattamento e pazienza, elementi altrettanto cruciali per tornare competitiva.
Leggi anche:
La perdita di autonomia e il ritorno alle azioni quotidiane
Il dolore e la limitazione non hanno riguardato solo l’attività sportiva, ma anche le azioni quotidiane. La campionessa ha raccontato che nei primi giorni dopo l’incidente non riusciva a compiere nemmeno gesti semplici, come muoversi autonomamente in casa o andare in bagno senza assistenza. La dipendenza da chi la accudiva ha rappresentato una fonte di disagio in più.
Un obiettivo chiaro: liberarsi delle stampelle
Ora Federica è motivata da un obiettivo chiaro: liberarsi delle stampelle. Questo traguardo segnerà una svolta significativa nel rapporto con la propria indipendenza e nella percezione della propria forza. La tenacia che emerge dalle sue parole rivela una volontà di ripresa costante. Riprendere il controllo delle proprie azioni quotidiane diventa un primo passo concreto per pensare al futuro sportivo.
I dubbi sulla partecipazione ai giochi olimpici di milano-cortina 2026
Riguardo all’appuntamento con i giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, Brignone si è mostrata prudente. Ha detto chiaramente che ancora non può assicurare una partecipazione certa. I tempi di recupero, la risposta del corpo agli allenamenti e le tappe previste per questo tipo di infortunio creano un quadro incerto.
L’atleta ha precisato che l’obiettivo è di provarci, lavorando con costanza, ma sempre senza mettere a rischio la salute. Questa posizione evidenzia quanto delicata sia la situazione e come le priorità siano ben chiare. La squadra, i medici e lo staff valgono ogni decisione, che dovrà essere presa con attenzione e in linea con le condizioni effettive di Brignone.
La parola chiave: pazienza e impegno
In questo momento la parola chiave resta la pazienza, associata a un impegno deciso sulle terapie e sul recupero fisico. La preparazione alla nuova stagione sportiva è in stand by, ma la volontà di tornare in pista è un motore che spinge l’atleta verso la riabilitazione più intensa.