Federalberghi: 36,1 milioni di italiani in viaggio nell’estate 2025 e cambiamenti nel turismo estivo

Federalberghi: 36,1 milioni di italiani in viaggio nell’estate 2025 e cambiamenti nel turismo estivo

L’estate 2025 vede 36 milioni di italiani in viaggio con spese oltre 41 miliardi di euro, preferenze per vacanze brevi, famiglie con bambini e destinazioni naturali, secondo Tecnè e Federalberghi.
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L’estate 2025 vede un aumento dei viaggi degli italiani, con vacanze più brevi e frequenti, maggiore presenza di famiglie e preferenza per destinazioni naturali e poco affollate, favorendo un turismo più sostenibile e distribuito nel tempo. - Gaeta.it

L’estate 2025 registra un aumento dei viaggi degli italiani, con oltre 36 milioni di persone in movimento e una spesa complessiva che supera i 41 miliardi di euro. Le nuove tendenze mostrano vacanze più brevi ma distribuite nell’arco di diversi mesi, una presenza maggiore di famiglie con bambini e un’attenzione crescente verso destinazioni naturali e poco affollate. Questi dati, raccolti dall’indagine Tecnè per Federalberghi, rivelano mutamenti significativi nel modo di vivere le ferie estive, con effetti importanti sull’intero sistema turistico nazionale.

L’estate 2025 tra aumento di viaggi e mutamenti nelle abitudini dei turisti italiani

L’indagine Tecnè per Federalberghi certifica un incremento dell’1,7% nel numero di italiani in viaggio rispetto all’estate precedente, attestandosi a 36,1 milioni di persone. Questi spostamenti producono un giro d’affari di 41,3 miliardi di euro, confermando la centralità del turismo nell’economia italiana.

Trasformazione della vacanza tipo

Ciò che emerge con forza è la trasformazione della vacanza tipo: la durata media si accorcia a 10 giorni, rispetto ai 10,3 del passato, ma aumenta la frequenza delle partenze, esprimendo un cambio di stile di vita orientato al benessere e a una maggiore personalizzazione del tempo libero.

Una novità rilevante riguarda la composizione dei viaggiatori: diminuisce il numero di adulti che partono da soli, mentre cresce la presenza di famiglie con bambini. Questa tendenza sottolinea il ruolo delle vacanze come momento di aggregazione familiare e socializzazione. Inoltre, il periodo delle ferie si estende oltre la tradizionale centralità di agosto, con più partenze registrate a giugno e settembre, segnalando una destagionalizzazione naturale del turismo. Questa tendenza alimenta un turismo più distribuito nel tempo, con benefici per la gestione delle destinazioni e l’economia locale.

Il peso crescente delle destinazioni naturalistiche e il predominio dell’Italia come meta preferita

Il rapporto conferma che l’Italia rimane il principale luogo di vacanza, scelta dall’88% degli italiani in viaggio. Tra le mete più ambite ci sono località di mare, in linea con le preferenze consolidate, ma con un interesse crescente per luoghi naturalistici e meno frequentati. Questa inclinazione riflette una sensibilità più marcata verso la tutela dell’ambiente e la ricerca di spazi tranquilli, caratteristiche che stanno modificando la domanda turistica.

Solo il 12% degli italiani sceglie destinazioni estere, prediligendo anch’essi località balneari. Il quadro evidenzia come l’offerta nazionale offra ancora attrattive forti e diversificate, in grado di soddisfare differenti esigenze. Questa tendenza rafforza il turismo interno e crea nuove opportunità per territori meno conosciuti, favorendo uno sviluppo più equilibrato del settore.

La perdita di centralità di agosto e le opportunità di un turismo più sostenibile e accessibile

Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha sottolineato il progressivo calo di peso del mese di agosto nelle scelte di viaggio, a vantaggio di giugno e settembre. Questa evoluzione indica un turismo più diffuso e meno concentrato, che si adatta a un modello sostenibile e distribuito annualmente. Bocca ha evidenziato come ciò rappresenti uno scenario opportuno per rafforzare l’occupazione e la redditività lungo tutto l’anno.

Nuovi profili di spesa e inclusività

In parallelo, cambia il profilo della spesa turistica: cresce l’attenzione verso la qualità, investendo maggiormente in ristorazione, cultura, artigianato e benessere, piuttosto che solo nel pernottamento. Questo allarga l’impatto economico del turismo, collegandolo a molteplici settori dell’economia locale.

Nonostante il quadro positivo, rimane un segmento di italiani che rinuncia alla vacanza per motivi economici. Federalberghi spinge per un’offerta turistica più accessibile, capace di garantire momenti di benessere anche a chi ha risorse limitate.

Il mutamento nelle modalità e nei tempi delle vacanze, insieme alle nuove priorità di spesa e alla crescente valorizzazione delle destinazioni meno inflazionate, disegna un nuovo modello di turismo. Esso promette di rendere il settore più inclusivo, durevole e capace di distribuire benefici più ampi sul territorio nazionale.

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