La notte tra mercoledì e giovedì scorsi ha visto la presenza di un gruppo numeroso di giovani che hanno acceso falò sulla spiaggia antistante la riserva naturale di torre flavia, un’area rigorosamente tutelata. Non solo hanno acceso più fuochi vietati, ma hanno anche danneggiato strutture e si sono introdotti nella proprietà privata dello stabilimento ezio alla torretta, sottraendo diversi lettini per alimentare i bivacchi notturni. Le tensioni con i proprietari hanno generato episodi di aggressività verbale e minacce fisiche. Questo articolo ricostruisce ciò che è avvenuto grazie alla testimonianza diretta di sabrina, una delle proprietarie dello stabilimento coinvolto.
La prima notte dopo il primo falò: segnali di tensione e comportamenti aggressivi
Il primo episodio risale alla notte precedente quella più grave. Un gruppo di circa dieci ragazzi, tutti minorenni tra i 15 e 17 anni, ha acceso un falò molto vicino alla recinzione che delimita la spiaggia di fronte all’area protetta della palude di torre flavia. Il luogo è vietato per questo tipo di manifestazioni per tutelare l’ambiente naturale. I ragazzi, ben consapevoli che stavano violando queste regole, hanno reagito in modo ostile quando i proprietari dello stabilimento hanno chiesto loro di allontanarsi. Sabrina racconta che le risposte erano provocatorie e accompagnate da un atteggiamento che sfiorava la minaccia, con frasi come “mettimi pure le mani addosso così ti denuncio”. I giovani erano arrivati in motorino, a conferma della loro giovane età. In quella occasione la situazione è stata mantenuta sotto controllo, ma l’allarme era già alto per l’inciviltà mostrata.
La notte successiva: un gruppo più numeroso, diversi falò e invasione della proprietà privata
Alle 23:30 della notte seguente si è verificato un evento molto più grave. Un gruppo di circa cinquanta, sessanta persone è arrivato sulla spiaggia e ha acceso almeno quattro o cinque falò sparsi. La presenza si è protratta fino alle 6:30 del mattino. Oltre ai falò, i giovani hanno abbattuto parte della recinzione confinante con l’area protetta per prendere legna e persino si sono introdotti nello stabilimento ezio alla torretta, sottraendo diversi lettini per usarli come combustibile. I proprietari hanno provato a filmare o fotografare i giovani ma la paura di ritorsioni li ha bloccati. La situazione si è fatta pesante anche fisicamente e verbalmente, con minacce rivolte nei confronti di chi cercava di intervenire. Questi comportamenti hanno provocato grande preoccupazione per le prossime serate estive, specialmente in vista delle date del 14 e 15 agosto, quando la spiaggia è tradizionalmente affollata.
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Assenza di controlli e intervento tardivo delle forze dell’ordine
Nei giorni in cui sono avvenuti gli episodi, le autorità non erano presenti e non hanno attivato un controllo diretto della zona. Sabrina riferisce che in occasione del primo scricchiolio ha subito chiamato vigili urbani e guardie zoofile, ma i primi hanno declinato ogni responsabilità, lasciando il problema irrisolto. Solo dopo l’aggravarsi della situazione è stato coinvolto anche la capitaneria di porto. La pulizia della spiaggia, affidata ai ragazzi del comune di cerveteri, è stata inibita per un’ora e mezza a causa della presenza ingombrante del gruppo, che aveva persino danneggiato un cartello di avviso. La rottura di pezzi della recinzione dello stabilimento per alimentare i fuochi costituisce una chiara prova degli atti vandalici compiuti.
Intenzioni legali e prevenzione per le prossime date critiche
La proprietà dello stabilimento ezio alla torretta ha deciso di agire legalmente. Sabrina ha annunciato la volontà di presentare un esposto formale ai carabinieri e alla polizia municipale per denunciare quanto accaduto e richiedere un intervento più deciso. Per le notti del 14 e 15 agosto, notoriamente momenti di maggiore afflusso e quindi di rischio, le autorità stanno predisponendo pattuglie notturne con guardie zoofile e capitaneria di porto. Resta da vedere se questo sarà sufficiente a fermare simili comportamenti che mettono a rischio la tutela ambientale della palude di torre flavia e l’integrità delle strutture private nei dintorni. Lo scenario resta delicato con una comunità locale preoccupata per i danni e l’inciviltà mostrata.