Da 11 anni, i falchi pellegrini scelgono il tetto del grattacielo pirelli a Milano come luogo sicuro per riprodursi in città. Quest’anno sono stati inanellati i tre pulli, due maschi e una femmina, nati proprio lì. L’operazione è stata condotta dagli inanellatori dell’ispra e del Gol, che si sono calati in sicurezza per raggiungere il nido a oltre cento metri dal suolo, confermando così un percorso ormai consolidato nella sorveglianza di questa specie protetta nelle aree urbane lombarde.
Il nido dei falchi pellegrini sul grattacielo pirelli: una presenza stabile da oltre un decennio
Dal 2014 i falchi pellegrini scelgono senza interruzioni il tetto del grattacielo pirelli per nidificare. Questo edificio a Milano rappresenta un habitat urbano atipico ma funzionale per queste specie, che trovano lì una posizione di osservazione privilegiata e una protezione fisica dagli agenti esterni. Pur essendo uccelli predatori noti per prediligere spazi aperti, in questi anni abbiamo visto come si siano adattati anche al contesto cittadino.
Le scelte di questi falchi rivelano un istinto legato alla sicurezza del sito e forse alla disponibilità di prede. La posizione elevata garantisce una vista ampia e favorisce il successo della caccia. Nei 125 metri di altezza, il nido è abitato da una coppia stabile che ha prodotto più volte falchetti, numerosi esemplari che comunemente ritornano ogni primavera.
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Questa presenza costante lungo gli anni offre dati preziosi per studiare l’adattamento degli animali selvatici in ambienti urbanizzati. Le coordinate del nido, il comportamento della coppia e degli avannotti vengono monitorati attentamente dagli esperti, contribuendo a verificare lo stato di salute e la diffusione di questa specie in Lombardia.
Il processo di inanellamento: come si segue la vita dei pulli e di questi rapaci urbani
L’inanellamento consente agli esperti di riconoscere individualmente ogni falchetto appena nato. L’anello usato, molto leggero e fabbricato in metallo sottile, viene agganciato alla zampa del pullus usando pinze speciali che chiudono l’anello senza fare pressione eccessiva. Ogni singolo anello reca un codice alfanumerico, unico per ogni uccello, che serve ad aggiornarne i movimenti e ricostruire le rotte migratorie.
Gli inanellatori, provenienti dall’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e dal gruppo ornitologico lombardo , hanno seguito tutte le precauzioni necessarie per lavorare nella sicurezza a 125 metri, imbragandosi e scalando con cautela la struttura.
Dopo l’applicazione dei cerchietti, le informazioni raccolte vengono trasmesse a ispra e caricate nel database internazionale euring. Questo consente che, nel caso un falco spacer ritrovato lontano dal luogo di nascita, si possa ricavare esattamente la distanza coperta e determinare il periodo dell’anno in cui sono avvenuti gli spostamenti. Attraverso questi dati viene incrementata la conoscenza sulla biologia e i comportamenti di questa specie, cruciali per la sua conservazione.
Il significato della presenza dei falchi pellegrini per regione lombardia e la nuova iniziativa “totonomi”
Il presidente della regione lombardia, Attilio Fontana, ha più volte ricordato come la nidificazione dei falchi pellegrini sul grattacielo pirelli sia diventata una tradizione simpatica che rappresenta lo spirito lombardo. Questi rapaci, dopo essersi spostati per varie località anche fuori dai confini italiani, ritornano sempre a una casa ormai consolidata in lombardia per riprodursi.
Questa continuità fa immaginare un legame forte tra gli animali e l’ambiente urbano milanese. Ecco perché la regione si impegna a sostenere queste attività di tutela e monitoraggio. A breve la regione lancerà anche una iniziativa rivolta al pubblico, il “totonomi”: un sondaggio per scegliere i nomi dei tre nuovi pulli appena inanellati.
Questa iniziativa coinvolge cittadini e appassionati di natura, permettendo un contatto più diretto con il mondo di questi rapaci e con la salvaguardia della fauna sul territorio lombardo. Il progetto punta a stimolare l’interesse per la biodiversità urbana e a ricordare come anche in città persistano spazi vitali per specie come il falco pellegrino.
Il ritorno alla libertà di giovani falchi e il futuro della specie in ambiente urbano
Al termine dell’operazione, i pulli sono stati riportati al nido perché possano continuare la loro crescita e il loro sviluppo in natura. Questi falchetti hanno davanti a sé una vita da predatori, con la sfida delle migrazioni e l’addestramento alla caccia che comincerà presto.
Il monitoraggio con l’anellamento fornisce strumenti utili a capire i loro spostamenti, i luoghi di sosta, e la loro dinamica di sopravvivenza in ambienti urbani sempre più complessi. In Lombardia, questo progetto fa parte di un programma più ampio di conservazione della fauna selvatica, volto a mantenere specie come il falco pellegrino stabili e visibili anche in città.
Già negli anni passati, grazie a questa attività di controllo e ricerca, si è notata una solida presenza di falchi in diverse città lombarde. Ciò indica una florida convivenza fra il mondo naturale e quello costruito, utile per incoraggiare la tutela di questi animali e la consapevolezza pubblica sulla loro importanza nell’ecosistema locale.