Il segretario generale della Cisl lombarda, Fabio Nava, ha sollecitato la creazione di un patto sociale che coinvolga tutte le componenti della società regionale, come sindacati, imprese, istituzioni, giovani e terzo settore. Le sue parole sono arrivate durante l’apertura del congresso regionale Cisl a Milano, alla presenza della segretaria generale Daniela Fumarola. Nava ha evidenziato la necessità di superare la politica dei piccoli passi e di migliorare la partecipazione nei processi decisionali per costruire un futuro condiviso nel contesto lombardo.
La proposta di fabio nava per un patto sociale ampio e inclusivo
Fabio Nava ha aperto il congresso della Cisl Lombardia ribadendo che la regione deve diventare un laboratorio in cui si sperimentano forme concrete di buon lavoro, politica industriale efficace e welfare inclusivo. La sua proposta si basa sull’istituzione di un “grande patto sociale” che coinvolga tutte le “forze vive” della società, senza lasciare nessuno escluso. Sono quindi invitati a partecipare non solo i sindacati e le imprese, ma anche le istituzioni pubbliche, i giovani e il mondo del terzo settore.
Superare divisioni e frammentazioni
Secondo Nava, questo patto deve superare la frammentazione e la divisione tra chi decide e chi subisce le scelte politiche ed economiche. La Cisl lombarda vuole svolgere un ruolo da protagonista e da facilitatore in questo processo di coinvolgimento collettivo. La proposta è urgente e mira a un “scatto collettivo” per affrontare le sfide del lavoro e della politica regionale, ormai troppo rallentate da un approccio prudente e parziale.
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La partecipazione come strumento di fiducia e coesione sociale
Durante il congresso, Nava ha sottolineato il valore della partecipazione come chiave per ricostruire la fiducia e migliorare la coesione sociale. Ha spiegato che la partecipazione non è solo un concetto astratto o uno slogan politico, bensì uno strumento concreto per coinvolgere i lavoratori nelle scelte aziendali e pubbliche. Ha ricordato come la Cisl abbia promosso una iniziativa popolare che ha raccolto quasi 400mila firme, diventata poi legge. Il successo della proposta non è stato guidato dalla protesta, ma da un approccio propositivo e costruttivo.
Coinvolgimento diretto dei lavoratori
Il coinvolgimento diretto dei lavoratori, a detta di Nava, permette di migliorare la qualità del lavoro e delle condizioni sociali. L’obiettivo è far sì che le persone abbiano maggiore voce nelle decisioni che influenzano il loro presente e il loro futuro. Questa modalità mira a generare solidarietà e giustizia sociale, riducendo le distanze tra chi governa e chi lavora.
La volontà di connettere senza divisioni, offrire soluzioni senza cercare privilegi
Fabio Nava ha chiarito che la Cisl non intende alimentare divisioni o creare contrapposizioni inutili. Il suo intervento ha ribadito la necessità di “connettere” e non “dividere”, di coltivare la fiducia piuttosto che rincorrere consensi facili. Non si cercano privilegi o vantaggi personali, ma soluzioni concrete da proporre a tutto il sistema sociale e produttivo della Lombardia.
Un progetto da costruire insieme
La visione del sindacalista è rivolta al futuro, che definisce non un regalo ma un progetto da costruire insieme. Questa impostazione controbilancia lo scoraggiamento e il fatalismo che si incontrano spesso nel dibattito pubblico attuale. La Cisl si presenta così come un punto di riferimento che vuole lavorare per il cambiamento, senza rassegnarsi alle difficoltà presenti.
L’attenzione verso i giovani e il loro ruolo nel mondo del lavoro
Un passaggio significativo è stato dedicato alle nuove generazioni. La Cisl ha appena presentato una ricerca focalizzata sul rapporto tra giovani e lavoro in Lombardia. I risultati mostrano che i giovani chiedono di essere ascoltati e di partecipare alle trasformazioni che riguardano la loro vita professionale e sociale.
Giovani protagonisti del cambiamento
Fabio Nava ha espresso l’impegno della Cisl a stare accanto ai giovani, considerandoli parte attiva del cambiamento e non semplici destinatari di politiche o riforme. L’attenzione verso questa fascia della popolazione rispecchia l’idea di un patto sociale che si estenda a tutta la società, aprendosi a nuove istanze e necessità emergenti. La presenza dei giovani nei processi decisionali rappresenta, secondo il sindacalista, una premessa fondamentale per costruire un futuro sostenibile e più giusto per tutti.