Export in calo nel primo trimestre 2025 in tutte le province delle marche, pesano aniscoli piceno e ancona

Export in calo nel primo trimestre 2025 in tutte le province delle marche, pesano aniscoli piceno e ancona

Nel primo trimestre 2025 le esportazioni delle Marche registrano un calo in tutte le province, con flessioni significative ad Aniscoli Piceno e Ancona; l’agroalimentare resiste mentre mercati emergenti attenuano la crisi.
Export In Calo Nel Primo Trime Export In Calo Nel Primo Trime
Nel primo trimestre 2025 le esportazioni nelle Marche registrano una flessione diffusa, con cali rilevanti soprattutto ad Aniscoli Piceno e Ancona, mentre il settore agroalimentare resiste positivamente. - Gaeta.it

Nel primo trimestre del 2025 le esportazioni delle Marche segnano un segno negativo in tutte le province, secondo i dati Istat elaborati dall’ufficio statistica di Camera Marche. L’andamento dell’export regionale mostra una flessione generalizzata, con diminuzioni significative soprattutto ad aniscoli piceno e ancona. Questo contenuto fotografa una situazione complessa per il comparto manifatturiero e commerciale della regione, fornendo dettagli economici aggiornati.

Andamento delle esportazioni nelle province marchigiane

Le province marchigiane hanno registrato una contrazione delle vendite all’estero durante i primi tre mesi del 2025. Aniscoli piceno ha totalizzato esportazioni per 587,6 milioni di euro, con una riduzione del 19,5% rispetto al periodo gennaio-marzo 2024. Si tratta del calo più marcato nella regione. Ancona, invece, ha raggiunto i 979,2 milioni di euro, diminuendo del 12,5%. Segue la provincia di pesaro-urbino con 791,7 milioni di euro e un decremento dell’8,1%.

Le altre province marchigiane

Le altre realtà territoriali non si sottraggono al segno negativo. Fermo segna una flessione dell’11,1%, con esportazioni pari a 287,5 milioni. Macerata si attesta su 528,9 milioni, con una perdita inferiore ma comunque significativa del 4,9%. Tali dati indicano una difficoltà diffusa, senza eccezioni tra le province. La riduzione interessa differenti beni e mercati, mettendo in crisi i principali settori produttivi locali.

L’impatto dei mercati esteri sul calo delle esportazioni

L’andamento negativo delle esportazioni delle Marche è stato influenzato dalla performance dei mercati internazionali più importanti per la regione. Il comparto manifatturiero, in particolare, ha risentito di una riduzione dell’11,7% nel trimestre. Le maggiori perdite sono originate da alcune economie chiave, tra cui Cina, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Malta e Corea del Sud.

Questi Paesi rappresentano mercati di riferimento dove le imprese marchigiane esportano una grande parte dei loro prodotti. La richiesta più bassa o le difficoltà commerciali in questi contesti hanno inciso profondamente sulla performance regionale. Tuttavia alcune destinazioni hanno attenuato il calo, con contributi positivi in arrivo da Taiwan, Emirati Arabi Uniti e Brasile. Questi mercati emergenti hanno aiutato a contenere la perdita totale, bilanciando in parte la contrazione complessiva.

Agroalimentare, un settore che regge

Nonostante la generale flessione, il settore agroalimentare nelle Marche mostra segnali diversi. Il presidente di Camera Marche, Gino Sabatini, ha evidenziato come questa realtà resti l’unica con risultati positivi nel trimestre. L’importanza di iniziative di contatto diretto tra aziende e buyer stranieri è stata sottolineata come fondamentale per sostenere le esportazioni regionali.

Le partecipazioni a fiere e eventi internazionali rappresentano strumenti per stringere rapporti commerciali, aprire nuovi mercati e superare la fase di contrazione in corso. Tali attività sono viste come leve indispensabili per affrontare la crisi attuale del commercio estero nelle Marche. Il territorio si trova davanti alla sfida di riprendere competitività in un contesto globale che appare sempre più complesso e frammentato.

Prospettive e strategie per il futuro dell’export marchigiano

L’andamento registrato nel primo trimestre 2025 fa emergere criticità nel sistema export marchigiano. Le difficoltà si manifestano su più fronti, con particolare concentrazione nelle industrie manifatturiere e nei mercati occidentali e asiatici principali. Le province di aniscoli piceno e ancona segnano cali consistenti, ma la flessione riguarda l’intera regione.

Il bilancio commerciale ha subito un impatto pesante ma non privo di elementi positivi, specie nell’agroalimentare e nei mercati emergenti. Questi ultimi saranno osservati con attenzione nel prossimo futuro per capire se potranno sostenere la ripresa.

L’attenzione rimane focalizzata sulle azioni di internazionalizzazione e sulle strategie delle imprese per ampliare il proprio raggio commerciale. In assenza di segnali di ripresa dei mercati principali, il destino delle esportazioni marchigiane dipenderà molto dalla capacità delle aziende e dalle politiche di sostegno pubblico in grado di rispondere a queste nuove dinamiche.

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