Un gruppo di eurodeputati ha dato vita a un flashmob a Strasburgo per esprimere la propria opposizione al progetto di costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Durante l’evento, organizzato in apertura delle sedute del Parlamento europeo, i partecipanti hanno esibito cartelli con la scritta “No ponte“, evidenziando in modo chiaro le loro preoccupazioni nei confronti dell’opera.
Le richieste degli eurodeputati
Il flashmob è stato indetto da membri del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e dell’Alleanza Verdi-Sinistra. L’obiettivo primario è quello di richiedere alla Commissione europea di negare la deroga necessaria per procedere con la costruzione del ponte, che si andrebbe ad innestare in delle zone protette. La comunicazione ufficiale dell’evento specifica l’urgenza di una posizione chiara da parte delle istanze europee, sottolineando che la decisione di autorizzare la deroga potrebbe violare vincoli di protezione ambientale.
Secondo gli eurodeputati, il progetto del ponte, che prevede la costruzione di un collegamento tra Sicilia e Calabria, non presenta comprovati motivi di interesse pubblico che giustificherebbero una deroga ai regolamenti attuali. Questo aspetto è stato messo in risalto da Annalisa Corrado, responsabile per la Conversione ecologica del Pd, che ha dichiarato l’assoluta necessità per una riflessione approfondita sulla questione.
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La posizione di Annalisa Corrado
Annalisa Corrado ha rilasciato alcune dichiarazioni durante il flashmob, evidenziando che la posizione contraria al progetto è motivata da una serie di fattori ambientali e culturali. La politica ha definito il ponte come un “ecomostro“, un termine che suggerisce un progetto di dimensioni smisurate e inadeguato alla realtà socio-ambientale dei luoghi interessati. Corrado ha anche parlato di danni irreversibili alla biodiversità e alla salute ambientale, rimarcando i rischi che potrebbero ricadere sulle comunità locali.
L’idea di costruire il ponte in una zona sismica con attività geologica intensa è stata sottolineata come una delle maggiori criticità. Il rischio di eventi sismici, in un’area già di per sé vulnerabile, aggiunge un ulteriore strato di preoccupazione per coloro che si oppongono a questo progetto. Secondo Corrado, ciò che si sta per realizzare sarebbe una delle infrastrutture sospese più grandi d’Europa, ma che verrebbe edificata su sistemi di faglia attivi.
I sostenitori e le critiche al progetto
L’argomento del Ponte sullo Stretto è da tempo al centro di accesi dibattiti sia a livello politico che sociale, con una netta divisione tra favorevoli e contrari al progetto. I sostenitori sostengono che tale opera porterebbe Modernità, sviluppo economico e una maggiore integrazione tra le due isolette, oltre a creare posti di lavoro nel lungo termine. Al contrario, i gruppi di opposizione come quelli mobilitati a Strasburgo mettono in evidenza le controindicazioni ambientali e il rischio di danni incalcolabili ai territori coinvolti.
Oltre a Corrado, anche altri eurodeputati, come Sandro Ruotolo e Pasquale Tridico, hanno unito le loro voci alla protesta, sottolineando l’importanza di preservare l’ambiente e i valori culturali delle regioni interessate. Questo evento ha dimostrato il forte impegno di alcune forze politiche nel tenere alta l’attenzione su questioni di salvaguardia ambientale all’interno di un contesto europeo.
Il Manifesto “No ponte” evidenzia quanto sia cruciale il dialogo e la partecipazione a decisioni che hanno un impatto diretto sulla vita di molte persone e sull’ecosistema locale.