Esplosione a Napoli: indagini su licenze edilizie e cause della deflagrazione con un morto e feriti gravi

Esplosione a Napoli: indagini su licenze edilizie e cause della deflagrazione con un morto e feriti gravi

Un’esplosione a Napoli causa un morto e feriti; la procura, guidata da Federica D’Amodio, indaga su permessi edilizi e fuga di gas mentre vigili del fuoco e tecnici valutano le cause.
Esplosione A Napoli3A Indagini Esplosione A Napoli3A Indagini
Un’esplosione a Napoli ha causato un morto e diversi feriti; la procura indaga sulle cause, con ipotesi di fuga di gas, mentre le autorità raccolgono testimonianze e documenti per accertare responsabilità e sicurezza degli edifici. - Gaeta.it

Una forte esplosione ha sconvolto ieri il centro di Napoli causando un morto e diversi feriti. La procura locale ha avviato un’indagine per chiarire le responsabilità e le dinamiche dell’incidente. Sul tavolo ci sono permessi edilizi, sicurezza degli edifici e possibili fughe di gas. La situazione resta sotto attenta osservazione da parte delle forze dell’ordine e dei tecnici specializzati.

Avvio delle indagini e raccolta documenti ufficiali

La procura di Napoli si è immediatamente attivata dopo la deflagrazione, affidando alla polizia giudiziaria il compito di acquisire le licenze edilizie relative agli immobili coinvolti. L’obiettivo è valutare se fossero state rispettate le normative sugli interventi edilizi, soprattutto quelli recenti. Sono stati richiesti anche documenti che attestino la stabilità degli edifici e ogni autorizzazione relativa ai lavori di ristrutturazione eseguiti nelle ultime settimane o mesi.

Parallelamente si procede con la raccolta di testimonianze da parte delle cosiddette “persone informate dei fatti”. Questi racconti serviranno a ricostruire le circostanze prima e dopo l’esplosione, individuando eventuali anomalie. Le dichiarazioni di vicini di casa e di chi era presente al momento dell’evento stanno arrivando con calma, vista la complessità della situazione e il bisogno di non trascurare nessun dettaglio utile all’inchiesta.

Il sostituto procuratore Federica D’Amodio coordina le operazioni, in un contesto delicato che richiede precisione e rigore. I tempi di acquisizione delle informazioni tecniche e dei permessi amministrativi possono essere lunghi, ma sono passi fondamentali per stabilire eventuali responsabilità.

Lavoro tecnico dei vigili del fuoco e primo esame delle cause

Subito dopo l’esplosione, i vigili del fuoco hanno iniziato un’azione tecnica rivolta a comprendere le origini della deflagrazione. Sul posto, in via Peppino De Filippo, sono state ispezionate le due abitazioni colpite. L’ipotesi al momento più accreditata riguarda una fuga di gas. Non è ancora chiaro se il gas provenga da una bombola domestica, da una perdita della rete di distribuzione oppure da un’altra fonte.

Le verifiche proseguiranno nei prossimi giorni con l’uso di strumenti specializzati per tracciare la provenienza dell’esplosivo elemento. La difficoltà maggiore è ricostruire la dinamica esatta dell’incendio, perché i danni riportati dagli immobili rendono complessa la valutazione del punto di innesco. Per questo i vigili del fuoco lavorano a stretto contatto con i tecnici dei gestori dei servizi energetici e con i periti nominati dalla procura.

Il quadro potrà chiarirsi anche grazie alle testimonianze raccolte sul posto. Alcuni abitanti hanno riferito di odore di gas avvertito poco prima dell’esplosione, dati che saranno incrociati con le analisi tecniche sugli impianti. Le autorità stanno inoltre verificando se i controlli periodici sulle bombole e sugli impianti di riscaldamento fossero aggiornati e adeguati.

Vittima, feriti e gestione dell’emergenza sanitaria

La deflagrazione ha causato la morte di Giovanni Scala, 57 anni, residente nel palazzo danneggiato. La sua salma è stata posta sotto sequestro per l’esame autoptico, che dovrà essere eseguito nelle prossime ore, dopo le notifiche di rito ai familiari. Questo passaggio è necessario per accertare le cause precise del decesso e contribuisce ad aggiornare le indagini.

Gli altri quattro feriti sono stati trasportati negli ospedali della zona. Una donna si trova in condizioni particolarmente gravi. Gli ospedali si sono mobilitati per assistere i pazienti colpiti dall’esplosione, garantendo interventi rapidi e monitoraggio continuo. Il pronto soccorso ha dovuto gestire una situazione complessa a causa della gravità delle lesioni e della necessità di coordinare trasporti urgenti.

Le forze dell’ordine hanno anche vietato l’accesso alle abitazioni per questioni di sicurezza. Le famiglie evacuate attendono indicazioni sulla possibilità di rientrare nelle loro case, mentre i tecnici hanno avviato un sopralluogo per valutarne la stabilità.

Testimonianze e raccolta informazioni dagli abitanti

L’ufficio prevenzione generale della Questura di Napoli ha iniziato a sentire le persone che si trovavano nelle vicinanze al momento della deflagrazione. Sono state ascoltate le prime deposizioni, un lavoro delicato che richiede tempo. Le dichiarazioni aiutano a stabilire un quadro più preciso sull’andamento dei fatti.

Le testimonianze raccolte finora parlano di un’esplosione improvvisa e violenta, seguita da momenti di panico. Alcuni testimoni hanno riferito di aver sentito odore di gas, altri hanno notato movimenti sospetti o lavori recenti nell’edificio. Questi elementi vengono confrontati con i rilievi tecnici per individuare eventuali responsabilità.

La polizia continuerà a sentire nuove persone, creando un dossier che accompagni le valutazioni sulla regolarità degli interventi edilizi e sui controlli sugli impianti. Le verifiche procedono con attenzione, soprattutto considerando che si tratta di un quartiere densamente abitato e con passaggi spesso frequentati.

Ogni nuovo elemento emerso potrebbe portare a chiarimenti fondamentali per ricostruire i fatti. Gli inquirenti mantengono un profilo rigoroso e lavorano per garantire che venga fatta totale chiarezza sull’origine dell’esplosione.

Change privacy settings
×