Esplosione a napoli in un deposito di bombole: un morto e quattro feriti in via peppino de filippo

Esplosione a napoli in un deposito di bombole: un morto e quattro feriti in via peppino de filippo

Un’esplosione in un deposito di bombole in via Peppino De Filippo a Napoli provoca un morto, feriti gravi e danni a edifici e attività commerciali; la Procura apre un’inchiesta per accertare le cause.
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Un’esplosione in un deposito di bombole nel centro antico di Napoli ha causato un morto, feriti gravi e ingenti danni a edifici e attività commerciali; la Procura ha avviato un’inchiesta per accertarne le cause. - Gaeta.it

Un’esplosione improvvisa ha squarciato la notte ieri sera nel centro antico di Napoli, causando un morto e feriti gravi. L’incidente è avvenuto in un deposito di bombole in via Peppino De Filippo, vicino a via Foria, in un quartiere molto frequentato e abitato. La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per ricostruire quanto accaduto e individuare le cause precise e le eventuali responsabilità.

L’esplosione e le sue conseguenze sul territorio e sulle persone

L’evento ha avuto luogo verso le prime ore della sera. La deflagrazione è stata avvertita come un’esplosione violenta, e residenti nelle vicinanze l’hanno descritta come “una bomba”. Le fiamme e l’onda d’urto hanno danneggiato pesantemente l’edificio dove si trovava il deposito e alcune attività commerciali circostanti. Due appartamenti sono stati dichiarati inagibili e non abitabili. Tra i danni c’è quello al ristorante “a figlia d’o marenaro” e ai locali che la struttura “da Corrado” avrebbe dovuto aprire tra pochi giorni.

Bilancio delle vittime e dei feriti

Il bilancio parla di un uomo morto, Giovanni Scala di 57 anni, il cui corpo è stato recuperato dai vigili del fuoco solo a notte fonda. Scala era cognato del proprietario del ristorante “da Corrado”, uno dei luoghi colpiti dall’esplosione. Quattro persone sono rimaste ferite, una donna è stata ricoverata in gravi condizioni all’ospedale “del Mare”. Le squadre di soccorso hanno lavorato a lungo per mettere in sicurezza la zona e liberare le macerie. Le autorità hanno dichiarato che si procederà con verifiche accurate per chiarire l’origine dell’incidente.

Testimonianze drammatiche dei residenti: lo choc e la paura

Chi vive o lavora in via Peppino De Filippo ha vissuto momenti di vero terrore. Maria Carmela, 40 anni, racconta di essersi trovata nel suo ufficio durante il boato. “Stavo sbrigando delle pratiche, nella stanza erano presenti anche alcuni clienti e mia figlia — ha detto — poi è scoppiato tutto all’improvviso, la luce è sparita, ho sentito urla e pianti”. Solo chiudendo immediatamente la porta Maria Carmela si è salvata dalle macerie e dal fumo.

La percezione dell’esplosione dai testimoni vicini

Denise, che abita nell’edificio di fronte, ha percepito l’esplosione come un’onda immensa. “Ho sentito una botta fortissima — spiega — sembrava una bomba, ha tremato tutto il palazzo, i vetri sono volati via”. La giovane ha pensato a un evento simile a un attacco, tanto è stata violenta la deflagrazione. Sua madre Nunzia aggiunge che l’esplosione ha creato una nube bianca che ha reso tutto invisibile per qualche minuto, un effetto simile a un’esplosione di capodanno ma con conseguenze ben più gravi.

Il racconto dei testimoni conferma che l’esplosione ha avuto una potenza molto elevata, superiore a quella legata a una singola bombola di gas. La paura resta tangibile tra le persone che hanno percepito l’onda d’urto e pensato al peggio per chi si trovava all’interno o nelle vicinanze.

Reazioni istituzionali e prime indagini dopo la tragedia

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha commentato la tragedia su X , esprimendo vicinanza alla famiglia della vittima e sottolineando la necessità di una verifica rigorosa sulle cause dell’esplosione. Manfredi ha dichiarato la priorità per la sicurezza dei cittadini e l’impegno dell’amministrazione nel fare luce sui fatti.

Apertura dell’inchiesta e sicurezza

La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo per chiarire il quadro dell’accaduto. Saranno eseguiti accertamenti tecnici sia sulle bombole coinvolte, sia sulle condizioni del deposito e delle autorizzazioni per il suo utilizzo. Gli inquirenti valuteranno anche eventuali responsabilità di chi gestiva il luogo o di terzi, alla ricerca di segnali di negligenza o di altre cause che hanno portato alla deflagrazione.

Nel frattempo, le aree colpite restano sotto stretta sorveglianza. Vigili del fuoco e forze dell’ordine lavorano per assicurare che non ci siano pericoli ulteriori per la popolazione. Le persone coinvolte nei danni al patrimonio o nell’evacuazione restano in attesa di supporto e chiarimenti su quando potranno tornare nelle loro abitazioni o ristoranti.

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