Un drammatico incidente in montagna ha coinvolto un’escursionista di 50 anni, residente a Tartano e originaria di Morbegno, precipitata dal Pizzo Scala in Val Tartano, una località delle Orobie in provincia di Sondrio. L’episodio ha richiamato immediatamente i soccorsi, ma purtroppo la caduta, avvenuta a circa 2380 metri di altitudine, si è rivelata fatale.
Il luogo dell’incidente: pizzo scala e la val tartano
Il Pizzo Scala si staglia nelle Orobie valtellinesi, sulle pendici della Val Tartano, zona nota per i suoi sentieri escursionistici impegnativi e paesaggi montani di grande bellezza. La montagna, situata a 2380 metri sul livello del mare, attrae ogni anno appassionati di trekking e alpinismo, ma presenta tratti pericolosi, specialmente per chi affronta percorsi meno frequentati.
La Val Tartano è una valle laterale della Valtellina, caratterizzata da valli strette e ripide pareti rocciose, frequentata da escursionisti esperti. La difficoltà delle vie può aumentare di molto in caso di condizioni meteo avverse, con rischi elevati di cadute o incidenti. L’area del Pizzo Scala in particolare è nota per le numerose salite a strapiombo e le strette creste, dove ogni errore di passo può causare gravi conseguenze.
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Dettagli sulla conformazione geologica
La zona presenta una conformazione caratterizzata da tratti friabili o scivolosi, che costituiscono un rischio reale per gli escursionisti.
Dinamica dell’incidente e intervento dei soccorsi
L’allarme per la scomparsa o il malore dell’escursionista è scattato nella mattinata di sabato 3 maggio 2025. Immediatamente è stato attivato l’elisoccorso della base di Bergamo, che ha raggiunto velocemente la quota indicata e il luogo dove la donna era precipitata. La zona impervia ha rallentato il recupero, ma la squadra dell’elisoccorso ha potuto localizzare rapidamente la persona.
Parallelamente, da Morbegno sono stati inviati due tecnici del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Sondrio e quattro tecnici del Soccorso alpino civile, pronti a intervenire per la messa in sicurezza e il recupero del corpo. Il Soccorso alpino civile e i militari della Guardia di finanza collaborano spesso in situazioni di emergenza sul territorio montano valtellinese, portando sul campo competenze specifiche per soccorrere in pareti ripide e sentieri difficili.
Interventi coordinati fra soccorsi alpini
Il coordinamento fra il Soccorso alpino civile e la Guardia di finanza rappresenta un elemento chiave per garantire risposte rapide ed efficaci in caso di incidenti in quota.
Le condizioni dell’escursionista e le cause della caduta
Le condizioni riportate al momento del soccorso hanno messo subito in luce la gravità della situazione. Le lesioni riportate, a seguito di una caduta di almeno trenta metri, risultarono, purtroppo, incompatibili con la sopravvivenza. L’incidente sembra essere stato causato da una perdita di equilibrio o da un errore di percorso lungo la ripida discesa del Pizzo Scala, ma le autorità stanno ancora verificando la dinamica.
Non sono state segnalate condizioni meteorologiche particolarmente sfavorevoli al momento dell’incidente, ma la conformazione geologica del terreno e la presenza di tratti friabili o scivolosi costituiscono un rischio reale per gli escursionisti. Incidenti di questo tipo vivono sempre di una certa imprevedibilità sanitaria e fisica, dove un’apparente distrazione o un passaggio non attento possono portare a conseguenze tragiche.
L’importanza del soccorso alpino nelle montagne valtellinesi
Le montagne della Valtellina richiedono un coordinamento efficiente dei soccorsi, vista la complessità delle aree e la difficoltà dei percorsi. Il Soccorso alpino della Guardia di finanza insieme al Soccorso alpino civile rappresentano le principali agenzie di intervento sul territorio in caso di emergenze legate ad alpinismo, arrampicata, trekking o eventi accidentali.
Gli interventi spesso si svolgono in condizioni climatiche difficili e in ambienti ostili, che complicano i tempi di recupero e l’assistenza medica. L’elisoccorso di Bergamo ha dimostrato la sua rapidità d’azione anche in questa circostanza, garantendo assistenza tempestiva in alta quota. Le operazioni di soccorso rimangono fondamentali per ridurre casi di mortalità, ma il rischio legato alle escursioni in zone montuose impegnative resta alto.